Una volta in pensione, i giornalisti non potranno continuare a collaborare con la loro testata. Il divieto è previsto da un emendamento del M5S alla proposta di legge sull’editoria il cui testo base è stato adottato il 10 febbraio dalla commissione Cultura della Camera. La modifica, approvata dalla commissione, sancisce lo stop ai rapporti lavorativi tra aziende editoriali ed ex dipendenti che abbiano ottenuto il trattamento pensionistico. Un altro emendamento stabilisce poi che la disciplina in materia di prepensionamenti dei giornalisti sia rivista per renderla “progressivamente conforme alla disciplina generale”.
Tra le proposte di modifica approvate anche quella firmata da Sinistra italiana – Sel in base alla quale il Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione sarà alimentato anche da un contributo di solidarietà a carico dei concessionari pubblicitari, pari allo 0,1% del reddito di impresa. Dovranno pagare tutte le società che raccolgono pubblicità per la stampa quotidiana, periodica e digitale, la tv e la radio, oltre che gli “altri soggetti che esercitano l’attività di intermediazione nel mercato della pubblicità attraverso la ricerca e l’acquisto, per conto terzi, di spazi sui mezzi di informazione e di comunicazione”. Questa fonte di introiti si aggiunge agli altri canali: i soldi statali a sostegno dell’editoria, le risorse del Fondo straordinario per gli interventi di sostegno al settore, una parte dell’extra gettito del canone Rai (fino a 100 milioni di euro l’anno) e infine le somme versate a titolo di multe comminate dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom).
Infine l’impresa editoriale che vorrà accedere ai finanziamenti avrà l’obbligo non solo di dare evidenza dell’ottenimento del contributo, come già previsto dal testo base, ma anche “di tutti gli ulteriori finanziamenti ricevuti a qualunque titolo”.
Salta invece la previsione di agevolazioni e di accordi con gli editori per promuovere la lettura dei quotidiani online nelle scuole. Con l’approvazione della modifica proposta da Si-Sel è stato infatti cancellato dai principi della delega il criterio che prevedeva “iniziative volte a promuovere la lettura dei quotidiani online nelle scuole di ogni ordine e grado mediante la previsione di agevolazioni e di accordi con gli editori”.
Media & Regime
Riforma editoria, “i giornalisti in pensione non potranno più collaborare con la loro casa editrice”
Lo prevede un emendamento approvato dalla commissione Cultura. Passata anche la proposta che impone un contributo dello 0,1% del reddito di impresa ai concessionari pubblicitari per alimentare il fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione
Una volta in pensione, i giornalisti non potranno continuare a collaborare con la loro testata. Il divieto è previsto da un emendamento del M5S alla proposta di legge sull’editoria il cui testo base è stato adottato il 10 febbraio dalla commissione Cultura della Camera. La modifica, approvata dalla commissione, sancisce lo stop ai rapporti lavorativi tra aziende editoriali ed ex dipendenti che abbiano ottenuto il trattamento pensionistico. Un altro emendamento stabilisce poi che la disciplina in materia di prepensionamenti dei giornalisti sia rivista per renderla “progressivamente conforme alla disciplina generale”.
Tra le proposte di modifica approvate anche quella firmata da Sinistra italiana – Sel in base alla quale il Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione sarà alimentato anche da un contributo di solidarietà a carico dei concessionari pubblicitari, pari allo 0,1% del reddito di impresa. Dovranno pagare tutte le società che raccolgono pubblicità per la stampa quotidiana, periodica e digitale, la tv e la radio, oltre che gli “altri soggetti che esercitano l’attività di intermediazione nel mercato della pubblicità attraverso la ricerca e l’acquisto, per conto terzi, di spazi sui mezzi di informazione e di comunicazione”. Questa fonte di introiti si aggiunge agli altri canali: i soldi statali a sostegno dell’editoria, le risorse del Fondo straordinario per gli interventi di sostegno al settore, una parte dell’extra gettito del canone Rai (fino a 100 milioni di euro l’anno) e infine le somme versate a titolo di multe comminate dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom).
Infine l’impresa editoriale che vorrà accedere ai finanziamenti avrà l’obbligo non solo di dare evidenza dell’ottenimento del contributo, come già previsto dal testo base, ma anche “di tutti gli ulteriori finanziamenti ricevuti a qualunque titolo”.
Salta invece la previsione di agevolazioni e di accordi con gli editori per promuovere la lettura dei quotidiani online nelle scuole. Con l’approvazione della modifica proposta da Si-Sel è stato infatti cancellato dai principi della delega il criterio che prevedeva “iniziative volte a promuovere la lettura dei quotidiani online nelle scuole di ogni ordine e grado mediante la previsione di agevolazioni e di accordi con gli editori”.
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Roma, 19 mar. (Adnkronos) - E' stato ricordato oggi nell'aula della Camera l'ex-deputato Mimmo Lucà, parlamentare per cinque legislatura, scomparso il 13 febbraio scorso, all'età di 71 anni. Esponente dei cristiano sociali e dei Ds, è stato anche dirigente delle Acli. L'aula ha osservato un minuto di silenzio per commemorare Lucà.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "La balla della privacy con cui la maggioranza e il governo giustificano la loro lotta senza quartiere alle intercettazioni, oltre ad essere una motivazione del tutto falsa e smentita dai fatti, ormai non regge più nemmeno rispetto alle azioni dello stesso centrodestra. Infatti, mentre alla Camera demoliscono le intercettazioni, al Senato portano avanti l'articolo 31 del Ddl Sicurezza che consentirà ai Servizi segreti la schedatura di massa dei cittadini". Lo afferma la deputata M5S Valentina D'Orso, capogruppo in commissione Giustizia.
"Non sono più credibili nemmeno quando accampano motivazioni di comodo, si smentiscono con i loro stessi provvedimenti che in realtà rispondono a un disegno ormai chiaro: indebolire gli strumenti di indagine della magistratura che possono dar fastidio ai colletti bianchi e allo stesso tempo creare un brutale sistema di repressione del dissenso e controllo sui cittadini comuni".
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - La Camera è riunita in seduta notturna per finire l'esame degli emendamenti al ddl intercettazioni, quindi le dichiarazioni di voto e il voto finale che dovrebbe arrivare nella serata. I lavori sono previsti fino alle 24.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "L'Italia ha ribadito che continueremo a sostenere l'Ucraina anche nel documento approvato oggi alla Camera e ieri al Senato. E' un impegno che noi manteniamo, continueremo a fare la nostra parte. Noi non siamo mai stati in guerra con la Russia e non abbiamo mai autorizzato l'uso di nostre armi da parte degli ucraini in territorio russo". Lo ha detto Antonio Tajani a 5 Minuti su Raiuno.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Mi pare che la telefonata Trump-Putin sia un segnale positivo così come quella tra Trump e Zelensky. Noi abbiamo chiesto che l'Ucraina fosse coinvolta e questo è accaduto. Noi incoraggiamo tutte le iniziative che portano alla pace. Non è facile ma qualche speranza c'è". Lo ha detto il vicepremier Antonio Tajani a 5 Minuti su Raiuno.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Si tratta di garantire la sicurezza dell'intera Unione europea. C'è bisogno di rafforzare la sicurezza europea ma questo non significa essere guerrafondai. Per garantire la pace serve un equilibrio delle forze in campo per garantire la sicurezza dell'Europa e dell'Italia. Stiamo lavorando in questa direzione come un buon padre di famiglia che mette le finestre blindate perchè la sua famiglia sia al sicuro". Lo dice il vicepremier Antonio Tajani a 5 Minuti su Raiuno. "Bisogna avere il coraggio di andare avanti: l'Europa è l'unico modo per essere sicuri".
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Meloni non ha attaccato Altiero Spinelli. Mi sembra una tempesta in un bicchier d'acqua. Spinelli è un personaggio illustre della storia europea, lo rispetto e la presidente Meloni non lo ha mai offeso". Lo dice il vicepremier Antonio Tajani a 5 Minuti su Raiuno.