L’ente genovese guidato dal cardinal Bagnasco ha fatto propria una stima che valuta il patrimonio da dismettere 47,9 milioni, contro i 53 riportati nella delibera con cui Regione Liguria ha approvato il progetto. Eppure vengono contati 3mila metri quadri in più rispetto a quanto risulta dal piano urbanistico del comune. Mistero anche sui posti letto: “Saranno 404”. Ma gli elaborati progettuali li tagliano
All’ospedale del cardinale resta da superare solo qualche ostacolo. Tarcisio Bertone ha dato il via al progetto del Nuovo Galliera quando era arcivescovo di Genova. Il suo successore Angelo Bagnasco si è speso più volte in prima persona per spingerne l’approvazione. Ora l’ok definitivo è atteso dalla conferenza dei servizi, che inizierà a riunirsi in settimana. Dopo che il comune di Genova ha già dato il via libera sulle questioni di carattere urbanistico, mentre alla regione è toccato validare lo studio di fattibilità, visto che il Galliera, pur essendo presieduto dalla curia genovese, fa parte del servizio sanitario nazionale. Dei 152 milioni necessari per realizzare la nuova struttura e adeguare alcuni padiglioni storici, regione Liguria ne garantirà 52. Lo ha deciso un anno fa la giunta Burlando con una delibera approvata a fine legislatura. Altri 53 milioni dovrebbero arrivare dalla vendita di alcuni immobili di proprietà del Galliera, tra cui cinque edifici del complesso sanitario, che verranno convertiti a uso residenziale. Solo che i numeri non tornano: secondo una perizia commissionata dall’ente ospedaliero e allegata a un verbale del consiglio di amministrazione di novembre, gli immobili da dismettere valgono in tutto 47,9 milioni.
Nella perizia 5 milioni in meno di introiti e 3mila metri quadri in più – Mancano dunque all’appello più di 5 milioni. Ma c’è di più. Il valore dei cinque edifici da trasformare viene stimato in 43,4 milioni, in virtù della possibile realizzazione di 19.750 metri quadri di alloggi e 2.550 di negozi, oltre che 12.900 di terrazze, giardini, magazzini e autorimesse, alcune delle quali valutate con un valore al metro quadro superiore a quello degli appartamenti. Ma al di là delle stime economiche, che tengono conto di una futura ristrutturazione in capo agli acquirenti anziché di un più costoso processo di demolizione e ricostruzione, a non tornare sono anche i metri quadri realizzabili. Secondo la variante del Piano urbanistico comunale (Puc) approvata dal comune, la superficie destinata ad abitazioni e negozi, definita come “superficie agibile”, è stimata in 19.300 metri quadri, 3mila in meno dei 22.300 (19.750 più 2.550) presi in considerazione dal Galliera per giustificare il proprio piano economico e finanziario. La superficie per le attività commerciali, secondo il Puc, non potrà poi superare i 400 metri quadri. Come mai le valutazioni del Galliera non rispettano tale limite? “La superficie di aree commerciali non sarà maggiore di quanto previsto dal Puc”, risponde l’ente a ilfattoquotidiano.it. Senza però chiarire come la riduzione delle superfici rispetto a quanto messo nero su bianco nella perizia influirà sugli introiti stimati, che rischiano così di essere ancora più lontani dai 53 milioni citati nella delibera di Burlando.
Piano economico e finanziario a rischio tenuta – Nemmeno le altre voci di finanziamento, a dire il vero, sono esenti da dubbi. Come i 30 milioni da ottenere grazie a un mutuo che peserà sulle casse dell’ospedale per i prossimi trent’anni. Una forma di indebitamento per la quale sono in corso contatti con Cassa depositi e prestiti, che è già finito nel mirino della Corte dei conti. Per non parlare dei 17 milioni destinati alla ristrutturazione di alcuni padiglioni storici, che nel 2014 una delibera del cda del Galliera aveva previsto di recuperare con un ulteriore mutuo, salvo poi fare marcia indietro con un provvedimento d’urgenza, in cui quei 17 milioni venivano dati come in parte già finanziati e in parte finanziabili con risorse proprie.
Della tenuta del piano economico e finanziario si parlerà martedì 16 febbraio in consiglio comunale, dove nuove verifiche di fattibilità verranno chieste sia dalla lista Doria, parte della maggioranza che ha dato l’ok sugli aspetti urbanistici, sia dal M5S, all’opposizione. Ma più che il comune, a poter rimettere in discussione il progetto è la giunta guidata da Giovanni Toti. Che però non è sembrato finora intenzionato a tornare sui passi del suo predecessore Burlando. Come non è sembrata volerlo fare l’attuale assessore alla Salute Sonia Viale, esponente di quella Lega che prima di arrivare al governo in regione era contraria al nuovo ospedale. “Il Nuovo Galliera si farà”, ha di recente dichiarato Viale che, messa al corrente da ilfatto.it delle discrepanze tra la perizia sugli immobili e quanto previsto dalla delibera di Burlando e dal Puc, si limita a dire di non volere “fare gli errori del passato. Sovrastimare beni, o fare progetti che poi non hanno copertura, non è il nostro stile. Valuteremo se le opere che si fanno sono finanziate. Per il momento attendiamo i risultati della conferenza dei servizi, dopo di che affronteremo i problemi che dovessero esserci”.
Mistero sui posti letto: “Sono 404”. Ma i documenti li tagliano – Viale si riserva poi di analizzare i documenti che gettano ombre su un altro numero. Quello dei posti letto: circa 400 secondo la delibera di Burlando, 404 secondo quanto comunicato alla stampa dal Galliera. E fin qui nulla di strano. Solo che alcuni elaborati progettuali dicono tutt’altro. Nella relazione sanitaria, per esempio, si legge che “il numero dei posti letto complessivo risulta essere 372, con un potenziale massimo di 404 posti letto raggiungibili convertendo le camere singole al livello 5° con camere doppie”. Mentre la relazione tecnica in cui viene dimensionato il sistema di approvvigionamento delle acque potabili stima il fabbisogno idrico giornaliero in base al numero di posti letto, che per l’occasione scende a 277. “Molti meno dei 560 previsti dal progetto originario e dei 480 esistenti oggi – fa notare Paola Panzera, portavoce del comitato che da anni si batte contro il progetto -. Il tutto con enormi costi per le casse pubbliche e a spese dello sventramento del quartiere di Carignano, a causa degli scavi necessari per costruire il nuovo ospedale e i nuovi costosi appartamenti di cui nessuno sente la necessità. Sarebbe più utile realizzare un ospedale a servizio delle aree periferiche del Ponente e dell’entroterra, dove hanno chiuso tutte le strutture sanitarie”. Interrogato sulla questione dei posti letto, l’ente risponde: “Il Nuovo Galliera avrà 404 posti letto. I parametri di dimensionamento degli impianti, così come delle strutture, sono quelli previsti dalle normative nazionali e internazionali in materia e dipendono da diversi fattori, quali effettiva residenzialità, contemporaneità, livelli di mobilità e di autonomia dell’intera ‘popolazione’ ospedaliera e, non ultimo, dalla presenza di camere a uno e a due letti”.
Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota dell’Ospedale Galliera:
In riferimento all’articolo pubblicato sul quotidiano online Il Fatto Quotidiano in data 16 febbraio dal titolo – Sanità e curia, “per il nuovo ospedale Galliera fondi da vendita immobili”. Ma la perizia rivela un buco da 5 milioni – è necessario puntualizzare quanto segue.
Il quadro economico-finanziario relativo al progetto di fattibilità approvato dalla giunta regionale con delibera 286 del 13/03/2015 prevedeva un costo complessivo dell’opera stimato in 135 milioni di euro coperti con: 52 milioni di finanziamento pubblico, 53 milioni provenienti dalla alienazione del patrimonio dell’Ente (valore della perizia 2010), 30 milioni di ricorso al mutuo. Successivamente, a seguito di suddetta approvazione, l’Ente rivedeva il progetto preliminare, affidando il progetto alla ATI PINEARC SLUP che ad ottobre prevedeva un costo dell’opera di 136 milioni 900 mila euro, la cui copertura sarà così composta: 52 milioni di finanziamento pubblico, 48 milioni alienazione del patrimonio dell’Ente (valore derivante dalla nuova perizia eseguita nel 2015 rispondente a una specifica richiesta della giunta regionale con delibera 286 del 13/03/2015), 36,9 milioni il ricorso al mutuo.
Quindi, in base a queste cifre, non risulta esserci alcun buco nel piano economico-finanziario e si precisa che nonostante l’incremento il ricorso al mutuo risulta comunque sostenibile.
Si ricorda inoltre che la dotazione di posti letto del nuovo ospedale sarà pari a 404, rispetto agli attuali 408.
Prendiamo atto della precisazione che non smentisce quanto scritto e anzi conferma che Regione Liguria, con la delibera sopra citata (oltre che con la delibera 98 del 06/02/2015 sull’accordo tra ministero della Salute, regione ed ente ospedaliero Galliera), ha approvato uno studio di fattibilità diverso da quello contemplato oggi da un piano economico e finanziario che scopriamo essere stato rivisto. Resta da vedere che cosa penserà dell’incremento del mutuo la Corte dei conti, in passato già critica verso forme eccessive di indebitamento. E resta da capire come mai la perizia sul patrimonio immobiliare del Galliera preveda 3mila metri quadri in più tra alloggi e negozi rispetto a quanto stimato dal Puc. Il dato che viene ribadito sulla dotazione futura di posti letto non trova riscontro in alcuni elaborati progettuali.
Luigi Franco