Se fossero dipendenti pubblici che timbrano il cartellino e se ne vanno al bar o a fare la spesa, stando al “decreto antifannulloni” approvato dal consiglio dei ministri il 20 gennaio dovrebbero essere “licenziati entro 48 ore”. Invece i senatori che lasciano il tesserino di riconoscimento inserito nello scranno per le votazioni elettroniche di Palazzo Madama e prendono la via della buvette rischieranno al massimo di vedersi togliere dalla busta paga la diaria. Si limita a questo, infatti, il giro di vite annunciato martedì dal presidente Pietro Grasso. Altro che la sospensione cautelare senza stipendio già scattata per i dipendenti comunali di Acireale e le lettere di licenziamento arrivate agli assenteisti di Sanremo.
Ma le cifre in ballo – come rivelato dal servizio del Messaggero che ha sollevato il caso dei “furbetti del tesserino” – non sono piccole: si arriva fino a 3.500 euro al mese, che si aggiungono alla normale e corposa indennità da parlamentare. Così la stretta spaventa non poco i diretti interessati. Che per non rinunciare al gettone di presenza, versato ufficialmente “a titolo di rimborso delle spese di soggiorno”, tentano in extremis di correre ai ripari. Carlo Giovanardi (ex Pdl, ex Ncd, oggi Idea) si è affrettato per esempio a garantire che da ora in poi “dal martedì al giovedì alle trasmissioni televisive potranno andare solo i membri del governo e dell’ufficio di presidenza. Perché il senatore, in base a quanto dice il presidente Grasso, non ha il dono dell’ubiquità“. Basta tv, dunque, in modo da garantire maggiore produttività durante i lavori d’aula, dopo che Giorgio Napolitano ha invitato i colleghi a “spendere qualcosa di più delle 30-40 ore che ogni settimana dedicano alla vita parlamentare”. Peccato che proprio martedì il tesserino dello stesso presidente emerito della Repubblica sia stato trovato abbandonato alla sua postazione.
Altri, invece, hanno preso come un’offesa l’avvertimento di Grasso sul fatto che i parlamentari che si allontanano “sono tenuti a portare con sé la propria tessera” e “laddove non risulti la reale presenza in Assemblea nel corso delle votazioni” le tessere “saranno in via cautelare ritirate” e potrà venire disposta nei confronti dei responsabili” la “detrazione della diaria” oltre a sanzioni disciplinare quali il richiamo all’ordine“. Per tutta risposta Jonny Crosio e Roberto Calderoli della Lega, informa l’Ansa, hanno “rimosso platealmente la loro tessera di votazione dal banco prima di uscire dall’emiciclo” urlando al presidente: “Andiamo al bagno!”.
Restando alle esigenze corporali, manca solo che qualcuno invochi la necessità di andare a sfamarsi alla buvette. Un po’ come l’ormai proverbiale vigile urbano di Sanremo Alberto Muraglia, che in un’intervista a Repubblica Genova si è giustificato spiegando di aver chiesto a moglie e figlia di timbrare al suo posto quando “venivano a chiamarmi perché la pasta era in tavola”. Del tutto legittimo, stando alla sua ricostruzione, anche strisciare il badge in mutande: “Nei festivi c’era la necessità di stringere i tempi per la rimozione di veicoli che ostacolavano il posizionamento dei banchi del mercato dell’antiquariato” e “altre volte, tornando dal servizio sotto la pioggia in occasione della corsa ciclistica Milano – Sanremo del 2014, l’ho fatto per non attraversare casa bagnato fradicio“. Del resto anche i senatori hanno un’ottima giustificazione: a Palazzo Madama l’astensione vale come voto contrario, per cui lasciare il tesserino nello scranno senza esprimersi è l’unico modo per non prendere posizione su un provvedimento. Risultato: sta a questori e segretari d’Aula vigilare per evitare che i badge siano lasciati lì solo per intascare la diaria.
Politica
Senato, mini-stretta di Grasso sui furbetti del tesserino: “Niente diaria”. Loro corrono ai ripari: “Andiamo al bagno”
Se fossero dipendenti statali, stando alle nuove norme del governo dovrebbero essere licenziati entro 48 ore. Invece i senatori che lasciano il badge nello scranno e se ne vanno rischiano solo il "gettone di presenza". Ma la prospettiva li preoccupa. Così Giovanardi promette: "Mai più in tv dal martedì al giovedì". Mentre la Lega sceglie la provocazione
Se fossero dipendenti pubblici che timbrano il cartellino e se ne vanno al bar o a fare la spesa, stando al “decreto antifannulloni” approvato dal consiglio dei ministri il 20 gennaio dovrebbero essere “licenziati entro 48 ore”. Invece i senatori che lasciano il tesserino di riconoscimento inserito nello scranno per le votazioni elettroniche di Palazzo Madama e prendono la via della buvette rischieranno al massimo di vedersi togliere dalla busta paga la diaria. Si limita a questo, infatti, il giro di vite annunciato martedì dal presidente Pietro Grasso. Altro che la sospensione cautelare senza stipendio già scattata per i dipendenti comunali di Acireale e le lettere di licenziamento arrivate agli assenteisti di Sanremo.
Ma le cifre in ballo – come rivelato dal servizio del Messaggero che ha sollevato il caso dei “furbetti del tesserino” – non sono piccole: si arriva fino a 3.500 euro al mese, che si aggiungono alla normale e corposa indennità da parlamentare. Così la stretta spaventa non poco i diretti interessati. Che per non rinunciare al gettone di presenza, versato ufficialmente “a titolo di rimborso delle spese di soggiorno”, tentano in extremis di correre ai ripari. Carlo Giovanardi (ex Pdl, ex Ncd, oggi Idea) si è affrettato per esempio a garantire che da ora in poi “dal martedì al giovedì alle trasmissioni televisive potranno andare solo i membri del governo e dell’ufficio di presidenza. Perché il senatore, in base a quanto dice il presidente Grasso, non ha il dono dell’ubiquità“. Basta tv, dunque, in modo da garantire maggiore produttività durante i lavori d’aula, dopo che Giorgio Napolitano ha invitato i colleghi a “spendere qualcosa di più delle 30-40 ore che ogni settimana dedicano alla vita parlamentare”. Peccato che proprio martedì il tesserino dello stesso presidente emerito della Repubblica sia stato trovato abbandonato alla sua postazione.
Restando alle esigenze corporali, manca solo che qualcuno invochi la necessità di andare a sfamarsi alla buvette. Un po’ come l’ormai proverbiale vigile urbano di Sanremo Alberto Muraglia, che in un’intervista a Repubblica Genova si è giustificato spiegando di aver chiesto a moglie e figlia di timbrare al suo posto quando “venivano a chiamarmi perché la pasta era in tavola”. Del tutto legittimo, stando alla sua ricostruzione, anche strisciare il badge in mutande: “Nei festivi c’era la necessità di stringere i tempi per la rimozione di veicoli che ostacolavano il posizionamento dei banchi del mercato dell’antiquariato” e “altre volte, tornando dal servizio sotto la pioggia in occasione della corsa ciclistica Milano – Sanremo del 2014, l’ho fatto per non attraversare casa bagnato fradicio“. Del resto anche i senatori hanno un’ottima giustificazione: a Palazzo Madama l’astensione vale come voto contrario, per cui lasciare il tesserino nello scranno senza esprimersi è l’unico modo per non prendere posizione su un provvedimento. Risultato: sta a questori e segretari d’Aula vigilare per evitare che i badge siano lasciati lì solo per intascare la diaria.
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Roma, 14 mar. (Adnkronos) - Martedì prossimo, 18 marzo, alle ore 10, presso la Sala Koch del Senato, le commissioni riunite Bilancio, Attività produttive e Politiche Ue di Camera e Senato svolgeranno l'audizione di Mario Draghi in merito al Rapporto sul futuro della competitività europea. L'appuntamento verrà trasmesso in diretta webtv.
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - Ad un mese dalla finale del festival della canzone italiana 2025, nella classifica dei singoli brani è ancora Sanremomania, con ben 13 brani passati in gara al Teatro Ariston nelle prime 13 posizioni. E questo fa segnare all'edizione 2025 un nuovo record rispetto agli ultimi anni, per numero di brani di Sanremo nella top ten ad un mese dal festival: se infatti quest'anno sono 10 (cioè l'intera top ten è composta da brani in gara al festival un mese fa), l'anno scorso era stati 7 come nel 2023, nel 2022 e nel 2021 erano stati 8 e nel 2024.
Nella top ten dei singoli infatti, al primo posto c'è proprio il brano vincitore del festival: 'Balorda Nostalgia' di Olly. Al secondo 'La cura per me' di Giorgia, al terzo 'Incoscienti giovani' di Achille Lauro, al quarto 'Battito' di Fedez, al quinto 'Cuoricini' dei Coma_Cose, al sesto 'Volevo essere un duro' di Lucio Corsi, al settimo 'Fuorilegge' di Rose Villain, all'ottavo 'La mia parola' di Shablo feat Joshua e Tormento, al nono 'Tu con chi fai l'amore' dei The Kolors, al decimo 'La tana del granchio' di Bresh. Ma l'elenco sanremese prosegue ininterrotto fino alla tredicesima posizione, con 'Anema e core' di Serena Brancale all'undicesimo posto, 'Chiamo io chiami tu' di Gaia al dodicesimo e 'Il ritmo delle cose' di Rkomi al tredicesimo.
Tra gli album l'arrivo di Lady Gaga con 'Mayhem' si piazza in vetta e scalza dalla prima posizione 'Tutta vita', l'album di Olly, che scende al terzo posto, per fare spazio a 'Vasco Live Milano Sansiro', che entra al secondo posto. In quarta posizione 'Dio lo sa - Atto II' di Geolier, in quinta entra direttamente 'Vita_Fusa' dei Coma_Cose, in sesta 'Debi tirar mas fotos' di Bad Bunny, in settima 'Tropico del capricorno' di Guè, in ottava posizione 'Locura' di Lazza, in nona 'È finita la pace' di Marracash e in decima chiude la top ten 'Icon' di Tony Effe. Mentre la compilation di Sanremo 2025 scende dal nono al quindicesimo posto.
Tra i vinili, è primo il 'Vasco Live Milano Sansiro', al secondo posto 'Mayhem' di Lady Gaga e al terzo la compilation 'Sanremo 2025'.
Roma, 14 mar. (Labitalia) - "Questo appuntamento, unico nel suo genere, rappresenta un fondamentale momento di approfondimento per i settori della logistica e del trasporto, offrendo un'opportunità unica di incontro, aggiornamento e confronto sulle sfide e le opportunità che caratterizzano un comparto strategico per i cittadini, per le famiglie e le imprese, con un approccio fortemente connesso alla sostenibilità ambientale". Lo scrive il presidente del Senato, Ignazio La Russa, nel messaggio inviato all'evento di chiusura della quarta edizione di "Let Expo", organizzato da Alis a Verona.
"Se i numeri registrati lo scorso anno rappresentano la migliore e più efficace sintesi della rilevanza del vostro operato - penso ai 400 espositori e alle oltre 100mila presenze complessive -, sono certo che i tanti appuntamenti che caratterizzano il programma di quest'anno, con incontri strategici, conferenze di settore, seminari interattivi, workshop pratici e dimostrazioni innovative, sapranno rappresentare un ulteriore momento di crescita e di affermazione", prosegue La Russa, che conclude: "Nel ribadire il mio plauso per il vostro prezioso contributo in un ambito di particolare rilievo per gli interessi nazionali, anche in relazione alle attuali dinamiche geo-politiche globali, l'occasione mi è gradita per inviarvi i miei più cordiali saluti".
Roma, 14 mar. - (Adnkronos) - In occasione di Didacta 2025 a Firenze, l'evento di riferimento per la formazione e l'innovazione nel settore scolastico, Acer ha ribadito il proprio impegno nel supportare l'evoluzione della didattica attraverso soluzioni tecnologiche all'avanguardia. La partecipazione dell'azienda alla fiera ha offerto l'opportunità di presentare le ultime novità in termini di prodotti e servizi, con un focus particolare su prestazioni, sicurezza, intelligenza artificiale e design.
"La presenza di Acer a Didacta sottolinea l'importanza del settore education, un ambito in cui siamo orgogliosamente leader di mercato," ha dichiarato Angelo D'Ambrosio, General Manager di Acer South Europe. "Didacta rappresenta un'occasione fondamentale per incontrare docenti, studenti e rivenditori specializzati nel mondo scolastico. In questa sede, presenteremo le nostre più recenti innovazioni di prodotto, caratterizzate da prestazioni elevate, sicurezza, funzionalità di IA e design robusto. Queste caratteristiche sono indispensabili per una didattica innovativa ed efficace."
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - È già un caso che un condannato, sia pur in primo grado, occupi un ruolo di sottosegretario alla Giustizia, ma ora le parole di Delmastro pongono un problema serio al Governo e al Paese intero. Dall’interno viene criticata una delle pessime riforme portate avanti con protervia dalla maggioranza. Come fa a restare al suo posto? Cosa dice la premier Meloni? Le parole di Delmastro sono gravi anche perché ci fanno conoscere le vere intenzioni del Governo, quelle che andiamo denunciando da mesi: assoggettare il potere giudiziario al controllo dell’Esecutivo. E questo è inaccettabile. Dopo la smentita che non smentisce, la registrazione dell’intervista, Meloni deve pretendere che Delmastro lasci l’incarico". Lo afferma Così Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera.
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - Giovedì prossimo 20 marzo, alle ore 9, avrà luogo alla Camera l'informativa urgente del ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, sui recenti eventi sismici che hanno colpito l'area dei Campi Flegrei e sullo stato di attuazione degli interventi per la popolazione.
Milano, 14 mar. (Adnkronos) - Il Dna di Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi, indagato per l'omicidio del 13 agosto 2007 a Garlasco, va confrontato con il Dna trovato "sotto le unghie della vittima e con le ulteriori tracce di natura biologica rinvenute sulla scena del crimine". E' quanto ha disposto, con un provvedimento del 6 marzo scorso, la giudice per le indagini preliminari di Pavia Daniela Garlaschelli che ha autorizzato il prelievo coattivo della traccia biologica dell'indagato effettuato ieri.