Presentato di fronte al Palacongressi il progetto per portare i Giochi in Italia. Itineranti il calcio e la vela, qualche mugugno sulle scelte per tennis e nuoto. E soprattutto la speranza di stupire il Comitato olimpico con la bellezza della città. "Roma ha il 70% delle strutture già disponibili, se volessimo potremmo fare la cerimonia d'apertura domattina", ha detto il presidente del comitato Montezemolo
Il sogno olimpico di Roma 2024 costerà all’Italia 5,3 miliardi di euro. Ma solo per quel che riguarda la gestione dei Giochi in senso stretto. Nelle cifre che il presidente del comitato organizzatore, Luca Cordero di Montezemolo, snocciola agli oltre mille invitati alla convention del PalaCongressi, non ci sono tutte le spese accessorie per le infrastrutture. Per questo i conti sul budget sono parziali e molto poco indicativi per capire come Roma intenda tenere a freno le spese che nelle ultime edizioni dei Giochi si sono sempre moltiplicate a dismisura rispetto alle previsioni iniziali. Il resto sono slogan di sicuro effetto, promesse di “trasparenza e low-cost”, tante belle immagini di Roma città eterna e città olimpica. Abbastanza per emozionare gli entusiasti, un po’ meno per tranquillizzare gli scettici.
SLOGAN E PROMESSE – Mentre il dossier arrivava stamattina sul tavolo del Cio a Losanna in Svizzera, al PalaCongressi dell’Eur andava in scena la presentazione in grande stile del progetto Roma 2024. “Un’occasione unica per rilanciare la Capitale”, dice il numero uno del Coni, Giovanni Malagò, a cui fa eco l’altro padrone di casa, Luca Cordero di Montezemolo: “Vogliamo unire il nostro Paese e metterlo al centro del mondo, come è stato con Expo“, afferma il presidente del comitato organizzatore (anche se qualcuno potrebbe non essere così d’accordo). Tanto spazio per la celebrazione dell’italianità: filmati e fotografie del patrimonio artistico di Roma, scenario oggettivamente unico per i Giochi; Sergio Castellitto che recita “l’energia e la voglia di sognare di questo Paese”, Fiona May (responsabile atleti) e Diana Bianchedi (coordinatrice del comitato) che si presentano con le figlie Larissa e Giulia, già sulle orme delle loro mamme. Una grande kermesse di buoni sentimenti che distoglie un po’ l’attenzione dallo show-down dei numeri del progetto, meno dettagliato delle attese.
CINQUE MILIARDI DI COSTI. COME MINIMO – Montezemolo precisa di volere tenere “ben distinti” i costi dei Giochi in senso stretto dagli altri investimenti. E, così circoscritto, il budget è per forza di cose molto contenuto, persino più dei 6-7 miliardi previsti dal modello low-cost condiviso anche dalla Francia. Le spese certe sono di 5,3 miliardi di euro: 2,1 per gli impianti permanenti, tra cui il villaggio olimpico da 17mila posti e il Media Center, le due costruzioni più importanti; 3,2 per un altro calderone in cui rientrano gli impianti temporanei, l’organizzazione e la gestione dell’evento. Questi, però, il comitato conta di pareggiarli con le entrate dei contributi Cio (come minimo un miliardo di euro), contratti di sponsor (ci sono già Alitalia, Bnl e Unipol-Sai), licensing e diritti TV, vendita dei biglietti. Mentre gli investimenti pubblici dovrebbero essere ripagati dalla crescita del Pil dello 0,4%, dalla creazione di 177mila posti complessivi di lavoro e da un beneficio economico quantificato in 2,9 miliardi di euro. Messa così sul vago, quasi un affare. Anche perché Montezemolo elenca i quattro pilastri del progetto Roma 2024: modello low-cost, condivisione, miglioramento della città e soprattutto trasparenza. A vigilare, un comitato di garanti delle più alte magistrature “con cui abbiamo già cominciato a lavorare”. “Tutti i progetti dovranno passare da dei bandi di gara internazionali”, assicura il vicepresidente Luca Pancalli.
LA MAPPA DI ROMA OLIMPICA – L’altra parte consistente del dossier riguarda gli impianti dove si terranno i Giochi. Il progetto di allargarli al resto del Paese si farà con moderazione. I gironi del torneo di calcio, ad esempio, si giocheranno in ben undici città (le altre sono Bari, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Udine e Verona: stadi tutti già esistenti, 5 da rimodernare). La vela si farà a Cagliari, che ha battuto al fotofinish Bari grazie alle sue ideali condizioni climatiche e di vento (molto migliori anche della contendente francese Marsiglia; nei piani del Coni è una delle carte da giocare contro la candidatura di Parigi). Il resto nella Capitale, perché un’eccessiva dispersione sarebbe stata poco gradita al Cio. La mappa della Roma olimpica è già predisposta. Saranno coinvolti tutti gli impianti cittadini, perché “Roma ha il 70% delle strutture già disponibili, se volessimo potremmo fare la cerimonia d’apertura domattina”, afferma Montezemolo, forse esagerando un pochino.
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