I democratici si schierano per il no insieme a berlusconiani e Ncd, favorevoli M5s e Lega. Il politico è accusato di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e turbativa d'asta in un'inchiesta della Procura di Napoli sugli appalti per i rifiuti in diversi Comuni di Ischia. La decisione finale sui domiciliari spetterà all'aula
Niente arresto per Domenico De Siano, senatore di Forza Italia accusato di corruzione altri reati dalla Procura di Napoli. Grazie anche al voto del Pd. Questa la decisione della Giunta per le autorizzazioni di Palazzo Madama, presieduta da Dario Stefano, sulla richiesta di autorizzazione alla detenzione ai domiciliari arrivata dal gip del capoluogo campano. La decisione finale spetterà al voto in aula. De Siano è indagato nell’inchiesta sulle tangenti per appalti sui rifiuti in diversi Comuni dell’isola di Ischia. Tra i reati contestati l’associazione a delinquere finalizzata a corruzione e turbativa d’asta. Il Tribunale del Riesame di Napoli aveva confermato la richiesta di arresti domiciliari il 3 febbraio scorso. Hanno votato contro la richiesta dei magistrati Pd-Fi-Ncd, a favore M5s e Lega.
Su De Siano esistono anche delle informative della Squadra mobile di Napoli, non contenute nei faldoni su cui la giunta è stata chiamata a pronunciarsi – che accusano il senatore, insieme all’altro big dei berlusconiani in Campania Luigi Cesaro, di aver gonfiato con documenti falsi il tesseramento del partito.
Dalle intercettazioni è emerso anche che diversi dipendenti comunali venivano impiegati, in orario d’ufficio, per compilare documentazione relativa al tesseramento.