Era stata pubblicata sul Fatto il 5 febbraio e ieri appariva, tradotta in inglese, su uno striscione davanti all'Auc, l'università americana del Cairo, in segno di protesta contro il governo egiziano
“L’Italia chiede indietro la salma del ragazzo ucciso”. Il presidente della Repubblica egiziana al Sisi, ritratto di spalle, guarda una montagna di cadaveri e dice: “Ora vai a capire qual è l’italiano”. E’ come Mario Natangelo, il vignettista de il Fatto Quotidiano, ha voluto immaginare il giorno dopo l’annuncio della morte di Giulio Regeni, il ricercatore ventottenne di Fiumicello ucciso in Egitto in circostanze ancora non chiare.
La vignetta era stata pubblicata sul Fatto il 5 febbraio e ieri appariva, tradotta in inglese, su uno striscione davanti all’Auc, l’università americana del Cairo, in segno di protesta contro il governo egiziano. Gli studenti hanno scelto di esporre il ‘provocative cartoon’ – così lo chiamano in una delle immagini della manifestazione – per chiedere giustizia e chiarezza sulle morti in Egitto rimaste senza colpevoli: “La morte di Giulio – scrivono – non è un incidente isolato“.
“We raise awareness on the previous and ongoing researchers’ prosecution like what happened to #GiulioRegeni.” pic.twitter.com/070lwWcj3Y
— AUC Caravan (@Caravan_AUC) 17 Febbraio 2016