Meridiana può essere salvata, ma il prezzo da pagare è alto, circo 900 posti di lavoro, circa il 50% del totale (2.100 persone): la compagnia aerea sarda vola infatti verso Qatar Airways, e tanti sono gli esuberi previsti. E’ quanto emerso dal tavolo che si è svolto nella mattinata del 18 febbraio al ministero dello Sviluppo. I nodi da sciogliere, prima di poter arrivare a un accordo preliminare con Qatar Airways, è stato spiegato, sono l’adeguamento degli organici e il contratto di lavoro. Secondo quanto ha detto il presidente di Meridiana Marco Rigotti, la compagnia araba avrà il 49% della holding che si verrà a costituire: “Qatar Airways – ha dichiarato – entra con un aumento di capitale per arrivare al 49% del capitale, mentre il fondo Akfed (dell’Aga Kahn, ndr) mantiene il controllo con il 51%”.

In particolare il piano è sviluppato nell’arco di 3 anni e ha come architrave l’ingresso della compagnia di Doha in Meridiana: verrebbe creata una newco, cui Alisarda conferirebbe gli asset di Meridiana Fly (con le controllate Meridiana Maintenance e Air Italy) e in cui Qatar Airways entrerebbe con un aumento di capitale in denaro (si parla di un’iniezione di risorse di 50-100 milioni). A condizione appunto che si trovi un’intesa su esuberi e contratto. Il termine per l’accordo con i sindacati è “entro marzo”.

Gli strumenti proposti, secondo quanto riferito, sarebbero part time verticale, mobilità volontaria, disponibilità di Qatar Airways ad assumere tecnici e personale navigante, potenziamento dell’attività cargo. In merito è stato aperto un dibattito proprio per trovare le modalità più efficaci nell’agevolare il ricollocamento del personale in esubero ed anche per il sostegno in fase di uscita dal perimetro aziendale. “È una grande opportunità, dobbiamo ringraziare il governo”, ha aggiunto Rigotti. Non la pensano così i sindacati. Secondo il segretario generale della Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi, quella di Qatar Airways “pare essere un’opportunità di sviluppo per Meridiana, ma c’è grande preoccupazione per gli esuberi. Non siamo d’accordo che si parta con un considerevole numero di esuberi. Bisogna fare con calma e bisogna verificare il piano industriale e quelli che saranno i tempi per rimettere dentro le persone che dovrebbero uscire”. Tarlazzi ha anche sottolineato di aver “chiesto al ministero di non disimpegnarsi dal confronto”.

Il ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, dal canto suo “ha esortato” Meridiana e Qatar Airways “ad avviare rapidamente il confronto sia sulle questioni occupazionali sia sugli aspetti legati al contratto di lavoro spiegando che l’opzione Qatar è l’unica in grado di assicurare il rilancio e il consolidamento di Meridiana”. La Guidi “sarà il 29 febbraio a Doha, in Qatar, e vorrebbe andare – fa sapere ancora Tarlazzi della Uilt – con un lavoro non chiuso ma avanzato” su Meridiana. Nella trattativa su Meridiana “ci sono aspetti difficili ma credo ci siano buone opportunità per trovare una conclusione”, ha dichiarato ancora il ministro Guidi, che ha anche ricordato come con la presentazione fatta ai sindacati del Memorandum of Understanding tra Meridiana e Qatar Airways “il governo abbia mantenuto l’impegno di trovare un partner industriale per Meridiana”. Guidi ha spiegato che l’operazione “ha un valore strategico perché c’è l’ingresso di una delle primarie compagnie mondiali, non c’è una bad company”.

Anche la Regione Sardegna auspica la firma dell’accordo con le parole del governatore Francesco Pagliaru, che plaude all’intesa con “un partner industriale di grande rilievo internazionale, fattore essenziale per una prospettiva credibile di lungo periodo”. Sul fronte delle ripercussioni occupazionali legate alla partnership con il fondo sovrano, il presidente non nasconde le criticità. “Resta la permanenza di un numero importante di esuberi, come da comunicazione della compagnia, su cui c’è da lavorare – sottolinea Pigliaru – considerando l’incisività sul sistema lavoro complessivo della Sardegna”.

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