Il cda della Rai dà l’ok alla nomine dei nuovi direttori delle reti, con i voti contrari dei consiglieri in quota centrodestra Arturo Diaconale e Giancarlo Mazzuca. Il nuovo direttore di Rai1 è Andrea Fabiano, di Rai2 Ilaria Dallatana, di Rai3 Daria Bignardi, di Rai4 Angelo Teodoli e di RaiSport Gabriele Romagnoli. Per bloccare le nomine, secondo la nuova legge, erano necessari 7 voti contrari. I nuovi capi di Rai1, Rai2 e Rai3 si presentano, insieme al direttore generale che li ha scelti, Antonio Campo Dall’Orto. E sotto i riflettori finisce soprattutto Daria Bignardi, nuovo direttore di Rai3, indicata come simbolo del poco equilibrio nelle scelte del dg. Tesi smentita dalla stessa Bignardi, innanzitutto. “L’ultima volta – dice – nell’ultima intervista insieme non l’ho trattato benissimo, vedetevi quell’intervista e ditemi se mi si può dare della renziana. Sono veramente delle sciocchezze. Giudicateci alla fine del mandato di tre anni”. Quanto ai suoi presunti insuccessi (altra questione affrontata dai giornali in queste ore), la ex conduttrice de La7 risponde che “è una leggenda metropolitana. Guardate le medie di rete, le Invasioni Barbariche hanno fatto il 4% da sempre”.

Daria BignardiE comunque “dobbiamo però uscire dalla logica degli ascolti a tutti i costi. La tv non è nata per questo” dice la Bignardi. “I punti di forza di Rai3 – continua – sono informazione, inchiesta e cultura, che non vuol dire programmi di libri. Rinnoveremo l’immagine della rete con professionisti. Non aspettatevi però che cambierà tutto immediatamente. Ci vorranno mesi. Dobbiamo ripensare l’immagine che noi diamo e portare la rete nella contemporaneità. Ci sono programmi magari magnifici che hanno un vestito che andrebbe attualizzato”. E se il talk show va ripensato in tutte le reti “sarei contenta se riuscissi a migliorare la forma. La Rai è meravigliosa ma nella forma siamo un pochino vintage. Penso ad esempio alle luci e allo studio“.

La presidente della Rai Monica Maggioni ha ringraziato Campo Dall’Orto “perché l’ho visto in queste settimane lavorare a lungo per arrivare a questo risultato. Ore e ore di scouting e un lavoro che ha fatto in estrema libertà intellettuale. Per me è una grande notizia”. Il direttore generale ha risposto anche alle accuse di aver nominato Fabianitroppi direttori dall’esterno dell’azienda: “In ogni situazione ho cercato di capire sia internamente che esternamente quali fossero le scelte migliori. In alcuni casi, come Andrea Fabiano per Raiuno, ho trovato una persona che è da 16 anni in Rai anche se è ancora molto giovane (39 anni), in altri la competenza specifica per affrontare le nuovo sfide l’ho trovata fuori. Come dissi dall’inizio della mia avventura, credo che questo paese sia ricco di creatività e competenze. In alcuni casi sono dentro l’azienda in altri fuori, ma sarebbe un limite mettere questo come discriminante”. Campo Dall’Orto racconta che “in cda abbiamo avuto un dialogo costruttivo“. “Per le competenze basta vedere la storia delle persone – ha proseguito – basta vedere il percorso di Giancarlo Leone al quale già all’inizio del mio mandato ho detto: devi continuare a lavorare con me. Avere un’azienda che punti sulle competenze vuol dire valorizzare ciascuno per quello che sa fare meglio. Un altro esempio è Fabiano, che rappresenta continuità e rinnovamento, è inevitabile che ci siano gli scettici e gli innovatori. Partiamo per un viaggio e giudicateci per quello che facciamo”. Leone, fino a oggi direttore di Rai1, assumerà il coordinamento editoriale dei palinsesti televisivi.

DallatanaPer Ilaria Dallatana, da oggi alla guida di Rai2, “fare il direttore di rete in Rai per uno che fa questo mestiere è la cosa più bella del mondo, ora comincerò a pedalare”. Ex dirigente della casa di produzione Magnolia, la Dallatana ha collaborato con la Rai per Pechino Express e X Factor, che debuttò proprio su Rai2. “Quando mi è arrivata la proposta ho pensato potesse essere una bella cosa, perché qui dentro ci sono tante persone con cui potrei fare squadra. Ci sono i presupposti per una bella avventura”. E nessun rischio di conflitto d’interessi: “Ho lasciato Magnolia due anni fa e la tratterò come tutte le altre aziende del mercato. Sono alla ricerca di rapporti con tutti e con chi è bravo a realizzare il prodotto”.

Ha infine espresso sorpresa per l’incarico il nuovo direttore di RaiSport, Gabriele Romagnoli: “Ero così convinto di avere questo incarico che ora sono a New York” dice in collegamento dagli Stati Uniti. “Vengo da un’altra storia, da libri e carta stampata – ha sottolineato – ma credo di avere in comune con chi lavora in Rai grande passione per quello che andremo a raccontare”. Romagnoli ha aggiunto di aver scoperto questa mattina che “la Rai ha vinto gli Europei e spero che la squadra italiana della Rai arrivi alla vittoria”.

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