Il pontefice risponde ai cronisti tornando dal viaggio in Messico: “Ai vescovi ho detto: con il governo arrangiatevi voi”. Poi si è detto contrario all'aborto ma non alla contraccezione per evitare i danni del virus Zika, ed è tornato sul tema degli abusi sessuali, dicendo che i prelati che coprono "i preti pedofili è meglio che si dimettano"
“Unioni civili? Non mi immischio. Il Papa è per tutti. Il dialogo con la politica tocca alla Cei“. Bergoglio non si è sottratto a nessuna delle domande dei 76 giornalisti accreditati sul volo che lo ha riportato dal Messico a Roma. Un’ora di conferenza stampa partendo dal dibattito che da settimane anima il Parlamento italiano. Ma durante il colloquio coi cronisti il Papa non si è limitato al dibattito interno al Parlamento italiano. Ha parlato anche delle primarie Usa, bocciando esplicitamente Donald Trump. Parole a cui il candidato alle presidenziali ha replicato, definendo Bergoglio “vergognoso”. Il Papa si è poi detto contrario all’aborto, ma non alla contraccezione per evitare i danni del virus Zika. Infine è tornato sul tema degli abusi sessuali, dicendo che “i vescovi” che coprono “i preti pedofili è meglio che si dimettano” e ha espresso il suo “sogno”: una visita pastorale in Cina.
Unioni civili – Francesco ha subito precisato che tocca alla Cei il confronto sul ddl Cirinnà che vuole regolarizzare le unioni civili e anche l’istituto delle adozioni all’interno della coppia. “Io non so – ha affermato Bergoglio – come stanno le cose nel Parlamento italiano. Il Papa non si immischia nella politica italiana. Nella prima riunione che ho avuto con i vescovi italiani, nel maggio del 2013, una delle tre cose che ho detto è stata: ‘Con il governo italiano arrangiatevi voi’ perché il Papa è per tutti e non può mettersi in politica concreta, interna di un Paese. Questo non è il ruolo del Papa e quello che penso io è quello che pensa la Chiesa perché questo non è il primo Paese che fa questa esperienza, ce ne sono tanti”.
Bergoglio ha anche chiarito che “un parlamentare cattolico deve votare secondo la propria coscienza ben formata. Ricordo quando è stato votato il matrimonio delle persone dello stesso sesso a Buenos Aires c’era una lite e, poiché avevano pareggiato i voti, alla fine uno ha consigliato all’altro: ‘Ma tu vedi chiaro? Neppure io, ma se ce ne andiamo non diamo il quorum‘. E l’altro ha detto: ‘Se abbiamo il quorum, diamo il voto a Kirchner‘. E l’altro: ‘Preferisco darlo a Kirchner e non a Bergoglio‘. Questa – ha sottolineato Francesco – non è coscienza ben formata”.
Trump – Risposta diretta anche alle critiche che gli ha riservato Donald Trump accusandolo di “fare politica”. “Grazie a Dio – ha affermato Bergoglio – ha detto che sono politico perché Aristotele definisce la persona umana come animale politicus, almeno sono persona umana. E che sono una pedina? Forse, non so, lo lascio al giudizio della gente. E poi una persona che pensa soltanto a fare muri, sia dove sia, e non fare ponti, non è cristiano. Questo non è dal Vangelo. Poi votare o non votare, non mi immischio, soltanto dico questo uomo non è cristiano”.
Aborto e contraccezione – Francesco, che durante il Giubileo della misericordia ha dato a tutti i preti la facoltà di assolvere il peccato di procurato aborto, ha fatto una condanna durissima: “L’aborto non è un male minore, è un crimine, è fare fuori. È quello che fa la mafia, è un crimine, è un male assoluto. Sul male minore, cioè evitare la gravidanza, parliamo in termini di conflitti tra il quinto e il sesto comandamento. Il grande Paolo VI, in una situazione difficile in Africa, ha permesso alle suore di usare gli anticoncezionali per i casi di violenza. Non si deve confondere il male di evitare la gravidanza con l’aborto”. Per Bergoglio “l’aborto non è un problema teologico, ma un problema umano. È un problema medico: si uccide una persona per salvarne un’altra nel migliore dei casi. È contro il giuramento ippocratico che tutti i medici devono fare. È un male in se stesso, ma non è un male religioso, no è umano. Invece evitare la gravidanza non è un male assoluto in certi casi”. Quindi, ha detto, “evitare la gravidanza non è un male assoluto – ha aggiunto -. In certi casi, come questo del virus Zika, o come quello che ho nominato, il beato Paolo VI, era chiaro”. Il Papa ha anche esortato “i medici a fare tutto per trovare i vaccini contro queste due zanzare che portano questo male. A questo si deve lavorare”.
Divorziati risposati – Il Papa ha annunciato che prima di Pasqua uscirà il documento con le sue decisioni dopo i due Sinodi dei vescovi sulla famiglia che si sono tenuti in Vaticano nel 2014 e nel 2015. Bergoglio ha sottolineato che i cosiddetti “matrimoni riparatori tante volte sono nulli”. A Buenos Aires “come vescovo ho proibito ai sacerdoti di fare questo. Che nasca il bambino e che rimangano fidanzati. Quando si sentono di sposarsi per tutta la vita che vadano avanti”. E sull’accesso ai sacramenti per i divorziati risposati, incontrati dal Papa anche in Messico, Francesco ha precisato che “integrare nella Chiesa queste famiglie non significa fare la comunione perché ciò sarebbe una ferita anche per i matrimoni”.
Pedofilia – Francesco è tornato anche sul tema degli abusi sessuali del clero sottolineando che “i vescovi che spostano i preti pedofili è meglio che si dimettano”. E sul caso del fondatore dei Legionari di Cristo, Marcial Maciel Degollando, colpevole di numerosi abusi sessuali, Bergoglio ha voluto rendere omaggio al “coraggio del cardinale Ratzinger“, suscitando l’applauso dei giornalisti, che ha lottato tanto contro la pedofilia. “Se vi ricordate, – ha affermato Francesco – dieci giorni prima della morte di san Giovanni Paolo II, nella via crucis del Venerdì Santo, Ratzinger ha detto a tutta la Chiesa che doveva pulire la sua sporcizia. E nella messa di inizio del conclave, anche se sapeva che era un candidato perché non è stupido, non gli importava di recuperare posizioni e ha detto la stessa cosa. In altre parole è stato il coraggioso che ha aiutato tanti per aprire questa porta”.
Wojtyla e le donne – Bergoglio ha chiarito anche il rapporto di amicizia di san Giovanni Paolo II con una filosofa americana con cui ha avuto un carteggio trentennale. “Conoscevo l’amicizia tra Wojtyla e questa filosofa da quando ero a Buenos Aires. Era una cosa che si sapeva. Un uomo che non sa avere un buon rapporto di amicizia con una donna, non parlo dei misogini che sono malati, è un uomo a cui manca qualcosa. Io per esperienza, anche quando chiedo un consiglio, mi piace sentire anche il parere di una donna. Ti danno tanta ricchezza, guardano le cose in altro modo. Un‘amicizia con una donna non è peccato. Un rapporto amoroso con una donna che non sia la tua moglie è un peccato. Ma il Papa è un uomo. Il Papa ha bisogno del pensiero delle donne. Anche il Papa ha un cuore che può avere un’amicizia sana, santa, con una donna. Non abbiamo ancora capito il bene che una donna può fare alla vita di un prete e della Chiesa nel senso del consiglio, dell’aiuto e di una sana amicizia”.
Ucraina – Francesco ha ancora nel cuore lo storico abbraccio con il Patriarca di Mosca Kirill avvenuto a Cuba prima dell’inizio del suo viaggio in Messico. “Mi piacerebbe andare al Concilio panortodosso a Creta per un saluto. Sono fratelli, ma devo rispettare. So che loro vogliono invitare osservatori cattolici e questo è un bel ponte, ma dietro gli osservatori cattolici ci sarò io pregando e con i migliori auguri che gli ortodossi vadano avanti perché sono fratelli e i loro vescovi sono vescovi come noi”. E sulle critiche dei cattolici ucraini che accusano il Papa di appoggiare l’aggressore russo, Bergoglio ribatte: “Per capire una notizia, una dichiarazione, bisogna cercare l’ermeneutica di tutto. Nella dichiarazione congiunta firmata con Kirill si dice che si deve fermare la guerra, che si devono fare accordi. Anche io personalmente ho detto che gli accordi di Minsk vadano avanti e non si cancellino. La Chiesa di Roma e il Papa hanno sempre detto cercate la pace ricevendo entrambi i presidenti”.
Infine, Bergoglio ha guardato a Pechino – “mi piacerebbe tanto andare in Cina“, ha detto – e ha espresso il desiderio di aprire il dialogo con i musulmani. “Mi piacerebbe incontrare l’imam del Cairo. Stiamo cercando il modo”. Sul mancato incontro in Messico con i familiari dei 43 desaparecidos il Papa ha risposto che “è stato praticamente impossibile”. Poi ha confidato di aver fatto un’eccezione accettando il “Premio Carlo Magno” per “offrirlo per l’Europa che non sia nonna, ma mamma. Oggi dove c’è uno Schumann, un Adenauer, uno di questi grandi padri che nel dopoguerra hanno fondato l’Unione Europea? Mi piace questa idea della rifondazione dell’Unione Europea, magari si potesse fare”. E poi una confessione: “Alla Madonna di Guadalupe ho chiesto che i preti siano veri preti, le suore vere suore, e i vescovi veri vescovi”.
Twitter: @FrancescoGrana