A margine dell’incontro con il governatore Roberto Maroni, che ha riunito i direttori generali di aziende sanitarie e ospedaliere dopo l’ennesimo scandalo che ha travolto la sanità lombarda (video), la voglia di parlare è poca. Nulla quella di Pasquale Pellino, direttore generale dell’ospedale di Desio e Vimercate, la struttura dalla quale è partito l’esposto che ha dato il via alle indagini chiuse con l’arresto di 21 persone, compreso il presidente della commissione sanità in Regione, il leghista Fabio Rizzi. “C’entra qualcosa il fatto che i vertici delle aziende siano tutti nominati dai partiti al governo della regione?”. Il silenzio del direttore (estraneo all’indagine) si fa tombale. Tra i compiti della politica c’è anche la nomina dei direttori generali, è cosa nota. Ma la mappa della sanità lombarda, che descrive fedelmente il peso dei partiti al potere, non è un argomento che gli interessati amano commentare. Quella del direttore di Desio e Vimercate, ad esempio, è considerata una nomina in quota Lega Nord. A dicembre 2015, la lista dei nuovi manager sanitari voluta da Maroni ha segnato il sorpasso del Carroccio sul decennale potere di Comunione e Liberazione in salsa formigoniana. Quattordici sarebbero infatti i dg di fiducia scelti dalla Lega, undici in quota Ncd, nove in quota Forza Italia e due in quota Fratelli d’Italia. Nessuno in quota Pd o M5S, per dire. “E’ giusto che se i cittadini danno fiducia a un partito sia questo a scegliere persone fidate da mettere alla guida delle aziende sanitarie e ospedaliere”, risponde Marco Trivelli, longevo dg dell’ospedale Niguarda di Milano. Che aggiunge: “Poi la differenza la fanno le persone”. Trivelli, da molti considerato un super ciellino, arriva al Niguarda come direttore amministrativo nel 2006 per volere dell’allora dg Pasquale Cannatelli, altro nome in quota Cl. Ma a dire che la sanità lombarda è lottizzata non ci sta: “Se le persone sono valide e hanno a cuore il bene comune, le nomine fatte dalla politica non mi danno nessun fastidio. Ma il popolo deve formare uomini validi e scegliere bene i politici”. Riconfermato l’anno scorso nonostante il nuovo corso maroniano, Trivelli ridimensiona la vicenda delle mazzette sui servizi odontoiatrici del gruppo Canegrati, titolare dell’appalto anche al Niguarda. “L’appalto verrà rimesso a gara, ma il servizio va mantenuto, perché così abbiamo garantito cure odontoiatriche a persone che non se le sarebbero potute permettere”. E aggiunge: “Venite pure oggi stesso a curarvi i denti al Niguarda se avete un reddito normale, la qualità del servizio è accettabile. Se avete un reddito alto andate pure da un dentista privato” di Franz Baraggino e Alessandro Madron