Non ci sono dubbi sulla natura dolosa dell’incendio che stanotte, a Siderno, ha ridotto in un ammasso di rottami l’auto dell’assessore regionale della Calabria Federica Roccisano (Pd). Vicino all’Opel Mokka, parcheggiata sotto l’abitazione del politico sono state trovate tracce del liquido infiammabile utilizzato per appiccare le fiamme. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri che hanno avviato le indagini per risalire ai responsabili del gesto.
Trentaquattrenne ricercatrice universitaria in materia di politica economica, Federica Roccisano è entrata nella giunta Oliverio dopo il rimpasto del luglio scorso quando la Regione è stata travolta dallo scandalo “Rimborsopoli”. A lei, il governatore ha affidato la delega al Lavoro ma anche quella alla Scuola, al Welfare e alle Politiche giovanili. Tutti settori delicati dai quali passano anche molti finanziamenti comunitari.
“La mia auto era parcheggiata come ogni sera sotto casa. – spiega a caldo la Roccisano – Verso l’01.30 ha suonato la vicina e mi ha detto che l’Opel stava andando a fuoco. Io e mio marito stavamo dormendo. Al di la della paura del momento, ho provato orrore e confusione. La cosa certa è che comunque vado avanti. Manterrò la stessa agenda come se non fosse successo niente. Domani, come tutti i lunedì, sarò al lavoro. Per quanto mi riguarda mantengo tutti gli impegni presi. La Calabria positiva è più numerosa e più forte. Sono consapevole che ho vicino a me tanto affetto e stima, da parte del Presidente, della giunta e dei consiglieri di maggioranza e di minoranza. Sono sicura che carabinieri e magistratura faranno il loro dovere per scoprire chi è stato e per tutelare me e la mia famiglia. Quando succedono queste cose, ti senti violato nella sfera personale”.
Poche settimane era toccato al presidente della commissione regionale antimafia Arturo Bova, anche lui del Pd, al quale ad Amaroni, in provincia di Catanzaro, è stata incendiata la sua Audi Q5, la terza auto in pochi mesi. Su Twitter il governatore Mario Oliverio ha espresso la sua vicinanza al suo assessore intimidito: “Federica Roccisano non è sola. Chi pensa di colpire lei, vedrà reagire tutti noi. Lavoreremo con ancora più forza al cambiamento della nostra terra”.
Gli fanno eco il segretario del Pd Ernesto Magorno: “Si tratta di un gesto vile che lascia sgomenti e ripropone, ancora una volta, la necessità di affrontare in maniera determinata una vera e propria emergenza, quella relativa alla sicurezza di amministratori” e il senatore dell’Ncd Giovanni Bilardi:“Sono certo che la Magistratura saprà individuare gli autori di questo gesto infame. Informerò il ministro Alfano dell’accaduto”.
Foto dal profilo Facebook
Ma anche del deputato Sebastiano Barbanti, fuoriuscito l’anno scorso dal Movimento Cinque Stelle: “La nostra Regione sta attraversando un momento buio in cui la malavita organizzata cerca di far emergere le nuove leve dopo che le forze dell’ordine e la magistratura hanno decapitato le cosche dai loro elementi di spicco”.