In quarantotto ore oltre 200 persone hanno deciso di sostenere il Coachellamare donando circa 4000 euro. Vale a dire oltre il 15 per cento di quanto la campagna conta di raccogliere per rendere reale l’evento. Con 25mila euro il Coachellamare si farà e ora c’è tempo fino a fine aprile per raggranellare gli altri 20mila euro
“Lo avevate chiesto a gran voce? E quindi Coachellamare si deve fare”. E pare proprio che si faccia, questo festival tutto pugliese che era nato come una bufala. Un cartellone fake del Coachella, la più grande kermesse musicale al mondo, e decine di band e cantanti pugliesi da radunare a Cellamare, il più piccolo comune della provincia di Bari: un abbinamento da cui è nata una crasi, Coachellamare, mentre il resto ce lo ha fatto l’entusiasmo degli utenti. Così la pazza idea virtuale è diventata qualcosa di concreto. C’è il placet dell’amministrazione comunale di Cellamare che ha messo a disposizione gli spazi, c’è un periodo di riferimento – la seconda metà di agosto – e ci sono già alcuni sponsor, al momento top secret. C’era già, invece, la voglia dei due amici musicisti e promoter che avevano lanciato la ex-bufala, Antonio Conte e Tommi Bonvino, oltre alla disponibilità di tanti creativi della California d’Italia che si sono sbizzarriti nella creazione di teaser, t-shirt promozionali e sono pronti a occuparsi anche della parte operativa.
Mancano una parte di fondi, ma stanno iniziando ad arrivare. Da lì dove tutto era partito, il web. La stessa comunità che aveva detto “facciamolo”, adesso “lo sta facendo” davvero. Conte e Bonvino hanno lanciato il crowdfunding tramite la piattaforma Musicraiser e la risposta è stata sorprendente. In quarantotto ore oltre 200 persone hanno deciso di sostenere il Coachellamare donando circa 4000 euro. Vale a dire oltre il 15 per cento di quanto la campagna conta di raccogliere per rendere reale l’evento. Con 25mila euro il Coachellamare si farà e ora c’è tempo fino a fine aprile per raggranellare gli altri 20mila euro. A fondo perduto? Non esattamente, visto che a ogni ‘taglio’ di donazione corrisponde qualcosa in cambio, dal pass d’ingresso scontato a pacchi di prelibatezze pugliesi spediti direttamente a casa. E sgombriamo il campo dai dubbi: se l’obiettivo non viene raggiunto, le donazioni tornano indietro come garantito dalla piattaforma Musicraiser.
“Una campagna crowdfunding è il modo migliore per rendere vero questo sogno, tutti insieme – hanno spiegato gli ideatori della fu burla – Attraverso le ricompense è possibile assicurarsi a prezzi speciali pass giornalieri, drink e gadget per prepararsi a godere di questo grande evento contribuendo a sostenere le spese”. La riuscita dello stesso, in sostanza, sarà proporzionale alla somma raccolta: il traguardo minimo dichiarato garantirà di realizzare il festival ma “superandolo potremo volare ancora più alti”. Oltre settanta band pugliesi attendono di comprendere come si evolverà la situazione. E con i nomi di grido lanciati nella locandina fake a fine dicembre a che punto è il dialogo?
Al Bano Carrisi aveva detto proprio a ilfattoquotidiano.it che “se la cosa dovesse essere seria” ci avrebbe pensato. Antonio Stornaiolo, la metà di Toti&Tata, era intervenuto sulla pagina Facebook di Coachellamare lasciando intuire la sua disponibilità. C’era anche Luca Medici, aka Checco Zalone, nato e cresciuto a quattro chilometri da Cellammare. “Non fateci sbilanciare, diciamo che abbiamo fatto un primo giro per sondare la disponibilità di tutti – spiega Bonvino – Ma ci sembra giusto presentarsi ai grandi artisti con in mano qualcosa di solido e concreto, ovvero sapendo di poter chiedere la loro disponibilità quando avremo le garanzie economiche grazie al crowdfunding”. Per il resto, si dice in Puglia, “sta già tutto parlato”. In queste settimane – come si spiega nella presentazione dell’evento su Musicraiser – “spontaneamente i migliori operatori del comparto musicale pugliese, art director, videomaker e uffici stampa stanno mettendo a disposizione passione ed esperienza”. Sono lì, insomma, pronte ad accendere le casse e le luci sui palchi.
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