Il consiglio comunale di Milano ha due spettatori fissi, due cittadini sempre presenti, quasi due consiglieri aggiunti: Alberto e Renato. Consulente d’azienda l’uno, pensionato l’altro, ora tutt’altro che entusiasti della vittoria alle primarie di Giuseppe Sala, entrambi sostennero il sindaco Giuliano Pisapia in campagna elettorale, dopodiché hanno deciso di controllare l’operato degli eletti assistendo dalla tribuna del pubblico alle sedute del consiglio comunale. “Ho preso l’impegno con un gruppo di amici di ascoltare e riferire, e così ho fatto per oltre quatrocento sedute”, ricorda Renato. “Ho iniziato a seguire il consiglio per solidarietà alla giunta, poi mi sono appassionato alle procedure“, spiega Alberto. Ma com’è stata la consiliatura arancione, vista da chi c’era sempre? “Sono deluso, scarsa partecipazione, nessuna delibera consiliare, si doveva fare molto di più”, risponde Renato. “I comitati Pisapia hanno funzionato poco, la comunicazione ha funzionato male”, sottolinea Alberto. Ma la gratitudine al sindaco è fuori discussione e partecipare ai consigli è un’esperienza positiva in sé, sostengono entrambi. Un’esperienza che suggeriscono a tutti, come forma immediata di vigilanza democratica. Alberto: “Siamo in pochissimi a seguire le riunioni del consiglio, ma assistere personalmente è un’altra cosa rispetto allo streaming video, perché dalla tribuna si ha una visione più ampia e ci si può rendere conto di tutti i giochi”. Renato: “Partecipare al consiglio comunale è fondamentale: serve per controllare gli eletti e capire se è il caso di votarli ancora” di Piero Ricca, riprese Ricky Farina

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