Forza Italia torna a gridare al complotto dopo i nuovi documenti pubblicati da Wikileaks sulle intercettazioni della Nsa statunitense ai danni dei leader europei, Silvio Berlusconi compreso. E, a quanto filtra, Matteo Renzi risponde alle tante sollecitazioni arrivate: “Ci accingiamo a chiedere informazioni in tutte le sedi, anche con passi formali sulla vicenda di Berlusconi”, ha detto il presidente del Consiglio nella replica all’assemblea del gruppo Pd, che si svolge a porte chiuse. detto fatto: “La Farnesina ha convocato l’Ambasciatore degli Stati Uniti d’America John Phillips per avere chiarimenti circa le indiscrezioni comparse su alcuni organi di stampa secondo le quali il Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi e alcuni suoi stretti collaboratori sarebbero stati sottoposti a intercettazioni telefoniche nel 2011″, si legge in un comunicato del ministero degli Esteri. E a fronte della richiesta, l’ambasciatore Usa John Phillips ha confermato che presenterà la questione a Washington. Per la verità, le “indiscrezioni di stampa” apparse per prime oggi su Repubblica e sul sito dell’Espresso, rimandano direttamente a documenti segreti pubblicati sul sito fondato da Julian Assange. Dove compaiono tanto le trascrizioni incriminate quanto i riferimenti dei numeri intercettati.
Intanto il Copasir chiederà chiarimenti al sottosegretario con delega all’Intelligence, Marco Minniti. “Mi sembra doveroso – dice all’Ansa il presidente del Comitato parlamentare sui servizi, Giacomo Stucchi – sottoporre la questione all’attenzione del sottosegretario Minniti nella sua audizione prevista per dopodomani”. La presidente della Camera Laura Boldrini giudica quanto emerso “un’inaccettabile azione di spionaggio che getta un’ombra pesante sui rapporti tra Paesi alleati. È essenziale a questo punto – ha aggiunto – che l’Amministrazione Usa fornisca alle autorità italiane chiarimenti convincenti sull’intera vicenda”.
Dalle carte, sostiene il senatore Lucio Malan, “si hanno ulteriori prove che Silvio Berlusconi fu estromesso dal governo italiano per una grave ingerenza che si faceva forte del nostro debito, in particolare per bocca di Sarkozy“. Dai documenti pubblicati oggi e rilanciati da Espresso e Repubblica, basati su intercettazioni della Nsa ai danni del consigliere di Berlusconi Valentino Valentini, emerge la preoccupazione del leader europei sulla crisi del debito pubbico e dello spread italiani e sull’effettiva capacità di Berlusconi e del suo governo di prendere provvedimenti adeguati. Nessuna evidenza di un complotto, insomma, ma, osserva Malan, “il nostro debito di allora era 1906 miliardi e certi leader europei si mostravano attivissimi, ma con Monti si arrivò a 2041 a fronte di un Pil calato del 3% e nessuno si preoccupava. Perché?”. Oggi, poi, “il Pil è calato di un altro punto e il debito è a 2.169: Renzi dovrebbe preoccuparsi, perché la metafora del tappo dello champagne potrebbe di nuovo risuonare e forse già lo sta facendo”, conclude il senatore.
Ritorna dunque l’ipotesi di una commissione parlamentare d’inchiesta, che “serve ora più che mai”, affrema il capogruppo alla Camera Renato Brunetta: “Noi le chiedemmo per i fatti del 2011 e poi l’abbiamo chiesta per la crisi delle banche a fine 2015. Le due si potrebbero unificare visto che sono due facce della stessa medaglia con le mani della finanza internazionale sull’Italia e come i poteri oscuri intendono mettere le mani sul nostro paese”. In una nota, Brunetta si appella al presidente del consiglio Matteo Renzi perché “chieda immediatamente conto agli Stati Uniti di quanto accaduto tra il 2008 e il 2011, e forse anche in altri archi temporali”.
Ancora, Maurizio Gasparri parla di “grave, intollerabile e criminale pressione internazionale sul governo di centrodestra”. Per il senatore berlusconiano “ci fu un complotto, lo abbiamo detto e lo ribadiamo, in Europa e evidentemente anche con complicità d’oltreoceano”.
“Al momento sono notizie di stampa, ma siamo pronti ad effettuare una serie di verifiche”, afferma Nicolò Ghedini, storico difensore di Berlusconi. “Valuteremo poi il da farsi e potremmo arrivare anche a presentare una denuncia”.
Da registrare anche la reazione di uno degli spiati, Marco Carnelos, nel 2011 consigliere diplomatico a Palazzo Chigi e oggi ambasciatore italiano a Baghdad: “Oggi ho avuto conferma che sono stato tra i ‘top target’ della Nsa”, ha twittato. “Come possono essere efficaci contro il terrorismo se sprecano il loro tempo con me?”.
Secondo i documenti, tra i telefoni intercettati dall’agenzia americana c’era anche quello di Carnelos, all’epoca vice consigliere diplomatico di Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi.
Oggi ho avuto conferma che sono stato tra i ‘top target’ della Nsa. Come possono essere efficaci contro il terrorismo se sprecano il loro tempo con me?”. E’ il tweet dell’ambasciatore italiano in Iraq Marco Carnelos dopo le nuove rivelazioni di Wikileaks pubblicate in Italia da Repubblica e l’Espresso.
Secondo i documenti, tra i telefoni intercettati dall’agenzia americana c’era anche quello di Carnelos, all’epoca vice consigliere diplomatico di Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi.
Politica
Wikileaks, Farnesina convoca ambasciatore Usa. Renzi: “Chiederemo spiegazioni a Usa”
La reazione diplomatica dopo la pubblicazione dei documenti riservati basati sulle intercettazioni della Nsa. Forza Italia torna alla carica sulla caduta del governo del 2011. Malan: "Grave ingerenza, oggi debito è più alto". Gasparri: "Pressione criminale". Brunetta chiede la commissione d'inchiesta e l'intervento del premier, che promette una richiesta di informazioni. Minniti il 25 febbraio al Copasir
Forza Italia torna a gridare al complotto dopo i nuovi documenti pubblicati da Wikileaks sulle intercettazioni della Nsa statunitense ai danni dei leader europei, Silvio Berlusconi compreso. E, a quanto filtra, Matteo Renzi risponde alle tante sollecitazioni arrivate: “Ci accingiamo a chiedere informazioni in tutte le sedi, anche con passi formali sulla vicenda di Berlusconi”, ha detto il presidente del Consiglio nella replica all’assemblea del gruppo Pd, che si svolge a porte chiuse. detto fatto: “La Farnesina ha convocato l’Ambasciatore degli Stati Uniti d’America John Phillips per avere chiarimenti circa le indiscrezioni comparse su alcuni organi di stampa secondo le quali il Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi e alcuni suoi stretti collaboratori sarebbero stati sottoposti a intercettazioni telefoniche nel 2011″, si legge in un comunicato del ministero degli Esteri. E a fronte della richiesta, l’ambasciatore Usa John Phillips ha confermato che presenterà la questione a Washington. Per la verità, le “indiscrezioni di stampa” apparse per prime oggi su Repubblica e sul sito dell’Espresso, rimandano direttamente a documenti segreti pubblicati sul sito fondato da Julian Assange. Dove compaiono tanto le trascrizioni incriminate quanto i riferimenti dei numeri intercettati.
Intanto il Copasir chiederà chiarimenti al sottosegretario con delega all’Intelligence, Marco Minniti. “Mi sembra doveroso – dice all’Ansa il presidente del Comitato parlamentare sui servizi, Giacomo Stucchi – sottoporre la questione all’attenzione del sottosegretario Minniti nella sua audizione prevista per dopodomani”. La presidente della Camera Laura Boldrini giudica quanto emerso “un’inaccettabile azione di spionaggio che getta un’ombra pesante sui rapporti tra Paesi alleati. È essenziale a questo punto – ha aggiunto – che l’Amministrazione Usa fornisca alle autorità italiane chiarimenti convincenti sull’intera vicenda”.
Dalle carte, sostiene il senatore Lucio Malan, “si hanno ulteriori prove che Silvio Berlusconi fu estromesso dal governo italiano per una grave ingerenza che si faceva forte del nostro debito, in particolare per bocca di Sarkozy“. Dai documenti pubblicati oggi e rilanciati da Espresso e Repubblica, basati su intercettazioni della Nsa ai danni del consigliere di Berlusconi Valentino Valentini, emerge la preoccupazione del leader europei sulla crisi del debito pubbico e dello spread italiani e sull’effettiva capacità di Berlusconi e del suo governo di prendere provvedimenti adeguati. Nessuna evidenza di un complotto, insomma, ma, osserva Malan, “il nostro debito di allora era 1906 miliardi e certi leader europei si mostravano attivissimi, ma con Monti si arrivò a 2041 a fronte di un Pil calato del 3% e nessuno si preoccupava. Perché?”. Oggi, poi, “il Pil è calato di un altro punto e il debito è a 2.169: Renzi dovrebbe preoccuparsi, perché la metafora del tappo dello champagne potrebbe di nuovo risuonare e forse già lo sta facendo”, conclude il senatore.
Ritorna dunque l’ipotesi di una commissione parlamentare d’inchiesta, che “serve ora più che mai”, affrema il capogruppo alla Camera Renato Brunetta: “Noi le chiedemmo per i fatti del 2011 e poi l’abbiamo chiesta per la crisi delle banche a fine 2015. Le due si potrebbero unificare visto che sono due facce della stessa medaglia con le mani della finanza internazionale sull’Italia e come i poteri oscuri intendono mettere le mani sul nostro paese”. In una nota, Brunetta si appella al presidente del consiglio Matteo Renzi perché “chieda immediatamente conto agli Stati Uniti di quanto accaduto tra il 2008 e il 2011, e forse anche in altri archi temporali”.
Ancora, Maurizio Gasparri parla di “grave, intollerabile e criminale pressione internazionale sul governo di centrodestra”. Per il senatore berlusconiano “ci fu un complotto, lo abbiamo detto e lo ribadiamo, in Europa e evidentemente anche con complicità d’oltreoceano”.
“Al momento sono notizie di stampa, ma siamo pronti ad effettuare una serie di verifiche”, afferma Nicolò Ghedini, storico difensore di Berlusconi. “Valuteremo poi il da farsi e potremmo arrivare anche a presentare una denuncia”.
Da registrare anche la reazione di uno degli spiati, Marco Carnelos, nel 2011 consigliere diplomatico a Palazzo Chigi e oggi ambasciatore italiano a Baghdad: “Oggi ho avuto conferma che sono stato tra i ‘top target’ della Nsa”, ha twittato. “Come possono essere efficaci contro il terrorismo se sprecano il loro tempo con me?”.
Secondo i documenti, tra i telefoni intercettati dall’agenzia americana c’era anche quello di Carnelos, all’epoca vice consigliere diplomatico di Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi.
Oggi ho avuto conferma che sono stato tra i ‘top target’ della Nsa. Come possono essere efficaci contro il terrorismo se sprecano il loro tempo con me?”. E’ il tweet dell’ambasciatore italiano in Iraq Marco Carnelos dopo le nuove rivelazioni di Wikileaks pubblicate in Italia da Repubblica e l’Espresso.
Secondo i documenti, tra i telefoni intercettati dall’agenzia americana c’era anche quello di Carnelos, all’epoca vice consigliere diplomatico di Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi.
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Damasco, 9 gen. (Adnkronos/Afp) - Gli scontri tra gruppi sostenuti dalla Turchia e le forze guidate dai curdi hanno causato la morte di 37 persone nella regione settentrionale di Manbij, in Siria. Lo ha reso noto l'Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede in Gran Bretagna, che ha parlato di "feroci battaglie, nelle ultime ore, nella zona di Manbij, tra le Forze democratiche siriane (guidate dai curdi) e le fazioni dell'Esercito nazionale (sostenute dalla Turchia), che combattono con copertura aerea turca". L'osservatorio ha affermato che gli attacchi "hanno ucciso 37 persone in un bilancio preliminare", per lo più combattenti sostenuti dalla Turchia.
Roma, 9 gen. (Adnkronos) - "Europa e Usa sono due facce della stessa medaglia, l’Occidente. Hanno comuni interessi e devono avere comuni obiettivi se non vogliamo indebolirci: lavoreremo bene con l’amministrazione Trump. Europa e America devono rimanere alleate: è il nostro destino, è la nostra forza". Così, in un'intervista al Corriere della Sera, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, riferendosi alle ingerenze di Musk nelle politiche interne dei Paesi europei. "A oggi Musk - sottolinea - è un privato cittadino e un grandissimo imprenditore, quando sarà al governo è ovvio che dovrà misurare le sue dichiarazioni".
"Poi, per quanto riguarda il sistema di comunicazioni satellitari della sua azienda - aggiunge Tajani - è un altro discorso, una scelta tecnologica che deve fare lo Stato italiano. Io non ho preclusioni a prescindere, una cosa è Musk, altra la sua azienda. Se è in grado di fornire i migliori servizi, perché dire no a priori? Vedremo, ci saranno valutazioni, si sceglierà il meglio per garantire i servizi necessari alle nostre amministrazioni".
Roma, 9 gen. (Adnkronos) - "Sono stati giorni difficili, abbiamo lavorato di continuo, li abbiamo trascorsi dedicando al caso ogni sforzo. Oggi possiamo dire che c’è stato un lavoro di squadra fra governo, intelligence, diplomazia e anche con la famiglia che è stata bravissima a gestire la situazione e il silenzio stampa. E c’è stato un intervento diretto della premier, che ha partecipato a tutte le riunioni. Poi la situazione si è sbloccata per davvero l’ultima notte. La discrezione, il lavoro incessante portano risultati". Lo ha detto al Corriere della Sera il ministro degli Esteri Antonio Tajani parlando del ritorno in Italia, dopo la detenzione in Iran, di Cecilia Sala, spiegando che gli stessi sforzi, "massimi", riguardano "ogni cittadino italiano. E se è possibile anche i risultati, come in Iran si vide nel caso Piperno. La Farnesina si impegna per ogni italiano all’estero in difficoltà, questo era un caso particolarmente delicato".
"Conosco il papà di Cecilia, è chiaro che ho condiviso la sua preoccupazione di padre, ma ripeto: per noi tutti gli italiani che hanno bisogno di aiuto sono uguali - prosegue il vice premier - C’è stato un dialogo continuo, e ripeto, la nostra intelligence, la diplomazia, il governo hanno fatto il massimo. Essere un Paese come il nostro che ha rapporti con tutti i Paesi dell’area del Medio Oriente, anche con quelli di cui non condivide politiche e azioni, rende possibile agire con efficacia anche di fronte a grandi difficoltà. Non a caso noi abbiamo tenuto aperti i rapporti politici con l’Iran, abbiamo tenuto aperta l’ambasciata in Siria, dove andrò domani dopo che si sarà riunito il Quintetto. Ribadirò alle nuove autorità siriane l’importanza di un processo politico inclusivo che garantisca le libertà fondamentali di tutti i siriani e riconosca e valorizzi il ruolo dei cristiani come cittadini con pienezza di diritti, e annuncerò anche il primo pacchetto di aiuti per la cooperazione".
Quanto a un eventuale promessa di "scambio" per la liberazione dell’ingegnere iraniano Abedini, Tajani ribadisce che "sono due cose separate, lo hanno spiegato anche le autorità iraniane. Il caso Abedini è trattato dalle autorità giudiziarie italiane, vedremo cosa succederà. Poi, eventualmente, sarà di competenza del ministro della Giustizia. Cecilia Sala era invece una cittadina italiana accusata di aver violato le leggi locali, e su quello abbiamo lavorato. Abbiamo visto un’opposizione responsabile. Ovviamente abbiamo tenuto aperti canali di informazione, e il sottosegretario Mantovano ha riferito al Copasir. Ma sì, ciascuno ha fatto la propria parte".
Riguardo l'influenza sulla liberazione della Sala della visita lampo della premier Giorgia Meloni da Trump, il 4 gennaio, Tajani dichiara che "ha avuto un effetto politico che è stato affiancato dal lavoro politico, generale, costruito per far capire che l’Italia parlava con gli Stati Uniti, ma non c’è stata una conseguenza diretta sulla liberazione di Sala. È possibile che l’accelerazione per la liberazione della giornalista sia anche avvenuta in questi giorni prima dell’insediamento ufficiale di Trump, che la tempistica sia stata favorevole. Quella era una missione della premier. Io andrò negli Usa quando la nuova amministrazione si sarà insediata, incontrerò il mio omologo Rubio, lavorerò ai miei dossier. Se sarò al giuramento di Trump? Quella è una cosa interna americana, non di governo. Ci sarà tempo, tratteremo tutti i dossier aperti a tempo debito a partire da quello sui dazi".
Londra, 9 gen. (Adnkronos) - Il miliardario Elon Musk ha tenuto colloqui privati con gli alleati sulla rimozione del primo ministro britannico Keir Starmer dal suo incarico prima delle prossime elezioni generali. Lo scrive il Financial Times, che cita fonti secondo cui il proprietario di X stia sostenendo movimenti politici britannici alternativi per forzare un cambio di governo. "Secondo Musk, la civiltà occidentale stessa è minacciata", avrebbe dichiarato una delle fonti citate dal Ft.
Sana'a, 9 gen. (Adnkronos) - Aerei da caccia americani e britannici hanno effettuato attacchi aerei nella capitale dello Yemen, Sanaa, nonché nella città portuale di Hodeidah e nel governatorato di Amran, a nord della capitale. Lo riportano la televisione Al-Masirah controllata dagli Houthi e l'agenzia di stampa yemenita Saba.
Ramallah, 9 gen. (Adnkronos) - Hamas ha rivendicato l'uccisione, nella sparatoria di lunedì in Cisgiordania, dei tre israeliani Rachel Cohen, Aliza Reiss ed Elad Yaakov Winkelstein. Le tre persone sono state uccise e altre otto sono rimaste ferite, quando un terrorista ha aperto il fuoco su un autobus e due auto nei pressi dell'insediamento di Kedumim.
Washington, 9 gen. (Adnkronos/Afp) - Almeno cinque persone sono morte nei violenti incendi che infuriano da ieri intorno a Los Angeles e che ora minacciano il distretto di Hollywood, i cui residenti hanno ricevuto l'ordine di evacuare. È stata ordinata l'evacuazione della zona mentre ieri sera le fiamme hanno cominciato a divorare le colline, a poche centinaia di metri dall'Hollywood Boulevard e dal famoso Teatro Cinese.
Un altro incendio è scoppiato in serata anche nel vicino quartiere di Studio City, preoccupando le autorità. Circa 1.500 edifici sono stati distrutti e più di 100.000 abitanti sono stati costretti a fuggire di fronte alle fiamme. Le autorità temono di scoprire altre vittime. Los Angeles è stata spazzata da “venti della forza di un uragano combinati con condizioni di estrema siccità”, ha dichiarato il sindaco Karen Bass durante una conferenza stampa ieri sera, spiegando in questo modo la causa degli incendi.