Per la testimone ci sono pochi dubbi: la ragazza che vide nell’estate 2010 a bordo di un’auto con quello che ritiene essere Massimo Bossetti, era Yara Gambirasio. La donna, durante la sua deposizione al processo in cui è imputato il muratore di Mapello, ha spiegato che, una volta visionate le immagini della 13enne scomparsa, si convinse di averla già vista. E solo dopo aver guardato le immagini di una trasmissione televisiva che ritraeva il cimitero ha fatto mente locale. “La ragazza in macchina aveva l’apparecchio per i denti ed aveva le guance molto rosse” ha detto Alma Azzolin, casalinga di Trescore Balneario (Bergamo). Che ha fornito anche i dettagli cronologici della sua testimonianza, databile in un periodo che va “da dopo Ferragosto ai primi di settembre del 2010, prima dell’inizio delle scuole”.
In quell’occasione, secondo la donna Bossetti era in compagnia di una ragazzina a bordo di una station wagon grigia nel parcheggio del cimitero di Brembate di Sopra (Bergamo). La teste ha spiegato ai giudici della Corte d’Assise di Bergamo di averlo riconosciuto “dallo sguardo quasi spiritato” e dagli “occhi azzurri chiarissimi, che sembravano quasi bianchi come quelli sì una volpe”, con la quale l’aveva “fissata con forte intensità” in occasione del loro incontro. “Accompagnavo tutti i martedì e i giovedì mattina mia figlia agli allenamenti della sua squadra di ciclismo“, che partivano proprio dal centro sportivo di Brembate. “Una mattina avevo bisogno di andare in bagno – ha aggiunto Alma Azzolin – e sapevo che nel parcheggio del cimitero c’era un cassone. Quando ho posteggiato é arrivata anche una station wagon grigia che si è posizionata davanti a me”. L’uomo alla guida “aveva occhi chiarissimi e mi ha fissato con insistenza”, poi “ha fatto un giro con la sua macchina ed è andato a piazzarsi vicino alla siepe che delimita il parcheggio”. A quel punto la donna è uscita dall’auto ed è entrata nel cimitero per utilizzare la toilette. “Proprio in quel momento è arrivata una ragazza che avrà avuto 13, 14 o 15 anni e indossava una maglietta rosa scuro, salmone scuro e aveva le gambe scoperte, ma non ricordo che pantaloncini avesse. La ragazza – ha aggiunto la signora Azzolin – aveva i capelli lunghi mossi: è arrivata correndo e si vedevano ondeggiare. E poi è salita in auto”.
La testimone ha spiegato anche che “entrando nel cimitero sono passata vicino all’auto e li ho guardati, la ragazza ha risposto al mio sguardo, ma io guardavo lui, che mi aveva impressionata è messa a disagio. Aveva occhi chiarissimi e mi fissava. Anche quando sono tornata indietro la ragazza mi dava le spalle ma lui continuava a fissarmi”. Qualche giorno dopo la donna ha raccontato di aver riconosciuto la stessa persona mentre entrambi facevano la spesa all’Eurospin di Brembate. Trovandosi vicini alle casse, lo aveva riconosciuto “dagli occhi e dallo sguardo” anche se in quell’occasione l’uomo, che la testimone ha detto essere Bossetti, non l’aveva fissata. Dopo che il muratore di Mapello è stato arrestato e dopo averlo visto in tv, la signora ha avuto l’impressione di averlo già incontrato, anche se non ricordava dove. “Un giorno, mentre guardavo La vita in diretta ho visto una ripresa aerea di Brembate e del parcheggio del cimitero e mi è venuto in mente dove avevo visto quella scena” ha spiegato. A quel punto la donna, dopo essersi consultata con un carabiniere suo vicino di casa, è andata alla stazione di Trescore Balneario e ha raccontato l’episodio. Nel pomeriggio sono in programma, a partire dalle 15, le testimonianze della mamma di Bossetti Ester Arzufi e la moglie Marita Comi.
Nel frattempo, la difesa di Bossetti ha provato a smontare la testimonianza della donna, spiegando di avere elementi in base ai quali si può dimostrare che il muratore quel giorno non era dove ha raccontato Alma Azzolin. Poiché, infatti, la donna accompagnava la figlia agli allenamenti di ciclismo il martedì e il giovedì e dal momento che la Azzolin colloca l’episodio tra metà agosto e l’inizio dell’anno scolastico, secondo i difensori l’unico giorno che può essere preso in considerazione è il 9 settembre. “Possiamo dimostrare – hanno spiegato gli avvocati – che in tutti i martedì e i giovedì di quel periodo Bossetti si trovava a pranzo lontano. E possiamo anche dimostrare che non c’era neanche il 9 settembre 2010″.
Cronaca
Yara Gambirasio, la testimone: “Vidi la ragazza salire sull’auto di Bossetti”
La donna, durante la sua deposizione al processo in cui è imputato il muratore di Mapello, ha spiegato che, una volta visionate le immagini della 13enne scomparsa, si convinse di averla già vista. E solo dopo aver guardato le immagini di una trasmissione televisiva che ritraeva il cimitero ha fatto mente locale. La difesa del muratore: "Impossibile, ecco perché"
Per la testimone ci sono pochi dubbi: la ragazza che vide nell’estate 2010 a bordo di un’auto con quello che ritiene essere Massimo Bossetti, era Yara Gambirasio. La donna, durante la sua deposizione al processo in cui è imputato il muratore di Mapello, ha spiegato che, una volta visionate le immagini della 13enne scomparsa, si convinse di averla già vista. E solo dopo aver guardato le immagini di una trasmissione televisiva che ritraeva il cimitero ha fatto mente locale. “La ragazza in macchina aveva l’apparecchio per i denti ed aveva le guance molto rosse” ha detto Alma Azzolin, casalinga di Trescore Balneario (Bergamo). Che ha fornito anche i dettagli cronologici della sua testimonianza, databile in un periodo che va “da dopo Ferragosto ai primi di settembre del 2010, prima dell’inizio delle scuole”.
In quell’occasione, secondo la donna Bossetti era in compagnia di una ragazzina a bordo di una station wagon grigia nel parcheggio del cimitero di Brembate di Sopra (Bergamo). La teste ha spiegato ai giudici della Corte d’Assise di Bergamo di averlo riconosciuto “dallo sguardo quasi spiritato” e dagli “occhi azzurri chiarissimi, che sembravano quasi bianchi come quelli sì una volpe”, con la quale l’aveva “fissata con forte intensità” in occasione del loro incontro. “Accompagnavo tutti i martedì e i giovedì mattina mia figlia agli allenamenti della sua squadra di ciclismo“, che partivano proprio dal centro sportivo di Brembate. “Una mattina avevo bisogno di andare in bagno – ha aggiunto Alma Azzolin – e sapevo che nel parcheggio del cimitero c’era un cassone. Quando ho posteggiato é arrivata anche una station wagon grigia che si è posizionata davanti a me”. L’uomo alla guida “aveva occhi chiarissimi e mi ha fissato con insistenza”, poi “ha fatto un giro con la sua macchina ed è andato a piazzarsi vicino alla siepe che delimita il parcheggio”. A quel punto la donna è uscita dall’auto ed è entrata nel cimitero per utilizzare la toilette. “Proprio in quel momento è arrivata una ragazza che avrà avuto 13, 14 o 15 anni e indossava una maglietta rosa scuro, salmone scuro e aveva le gambe scoperte, ma non ricordo che pantaloncini avesse. La ragazza – ha aggiunto la signora Azzolin – aveva i capelli lunghi mossi: è arrivata correndo e si vedevano ondeggiare. E poi è salita in auto”.
La testimone ha spiegato anche che “entrando nel cimitero sono passata vicino all’auto e li ho guardati, la ragazza ha risposto al mio sguardo, ma io guardavo lui, che mi aveva impressionata è messa a disagio. Aveva occhi chiarissimi e mi fissava. Anche quando sono tornata indietro la ragazza mi dava le spalle ma lui continuava a fissarmi”. Qualche giorno dopo la donna ha raccontato di aver riconosciuto la stessa persona mentre entrambi facevano la spesa all’Eurospin di Brembate. Trovandosi vicini alle casse, lo aveva riconosciuto “dagli occhi e dallo sguardo” anche se in quell’occasione l’uomo, che la testimone ha detto essere Bossetti, non l’aveva fissata. Dopo che il muratore di Mapello è stato arrestato e dopo averlo visto in tv, la signora ha avuto l’impressione di averlo già incontrato, anche se non ricordava dove. “Un giorno, mentre guardavo La vita in diretta ho visto una ripresa aerea di Brembate e del parcheggio del cimitero e mi è venuto in mente dove avevo visto quella scena” ha spiegato. A quel punto la donna, dopo essersi consultata con un carabiniere suo vicino di casa, è andata alla stazione di Trescore Balneario e ha raccontato l’episodio. Nel pomeriggio sono in programma, a partire dalle 15, le testimonianze della mamma di Bossetti Ester Arzufi e la moglie Marita Comi.
Nel frattempo, la difesa di Bossetti ha provato a smontare la testimonianza della donna, spiegando di avere elementi in base ai quali si può dimostrare che il muratore quel giorno non era dove ha raccontato Alma Azzolin. Poiché, infatti, la donna accompagnava la figlia agli allenamenti di ciclismo il martedì e il giovedì e dal momento che la Azzolin colloca l’episodio tra metà agosto e l’inizio dell’anno scolastico, secondo i difensori l’unico giorno che può essere preso in considerazione è il 9 settembre. “Possiamo dimostrare – hanno spiegato gli avvocati – che in tutti i martedì e i giovedì di quel periodo Bossetti si trovava a pranzo lontano. E possiamo anche dimostrare che non c’era neanche il 9 settembre 2010″.
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Roma, 19 mar (Adnkronos) - "La nostra risoluzione contiene ragioni e proposte per realizzare una vera difesa comune e riafferma la nostra critica e la nostra proposta di radicale revisione del piano di von der Leyen, che favorisce la corsa al riamo dei singoli Stati". Lo ha detto Peppe Provenzano in aula alla Camera.
"Siamo pronti a una discussione seria sulla sicurezza ma la denuncia del rischio armare i nazionalismi abbiamo il dovere di farla", ha sottolineato il deputato e responsabile Esteri del Pd, che tra l'altro ha parlato della situazione in Medio oriente: "La rottura di Israele della tregua con i raid contro la Palestina non e' solo un dramma ma è un crimine di guerra, sono morti oltre 130 bambini e lei presidente Meloni ha espresso preoccupazione. Preoccupazione? Quell'atto merita la condanna più ferma e netta".
Roma, 19 mar. (Adnkronos/Labitalia) - L’Agenzia delle Entrate ha lanciato un nuovo strumento per i cittadini. Si tratta del domicilio digitale speciale che permette di ricevere direttamente via Pec (Posta elettronica certificata) atti, comunicazioni e notifiche fiscali, incluse le cartelle dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Una rivoluzione silenziosa ma strategica, pensata per le persone fisiche, i professionisti non iscritti ad albi e gli enti di diritto privato non registrati, che ora potranno scegliere il proprio indirizzo digitale per ricevere tutta la corrispondenza fiscale in modo certo, sicuro e tracciabile". A dirlo Ivan Meo, di Immobiliare.it.
Se si è proprietari di uno o più immobili è fondamentale: un avviso di liquidazione Imu, una notifica di accertamento, o anche solo una richiesta di documentazione possono arrivare via posta o non arrivare affatto. Con il domicilio digitale: si ricevono subito gli avvisi dell’Agenzia, senza ritardi; si ha la tracciabilità completa delle comunicazioni; si può conservare tutto in formato digitale; si evitano i problemi per notifiche non ricevute (e relativi sanzioni e interessi); si è sempre aggiornati anche sulle eventuali irregolarità fiscali.
Attivare questo servizio è semplice e gratuito. Bastano tre passaggi: accedere all’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate con Spid, Cie o Cns. Si va alla sezione dedicata al 'domicilio digitale speciale' e si inserisce la Pec personale (o altro servizio di recapito certificato qualificato). Una volta indicata la Pec, si riceverà nella stessa casella un codice di validazione, utile a confermare la scelta. In futuro si potrà anche modificare o revocare l’indirizzo in autonomia.
E' possibile indicare una sola Pec, che non deve già essere associata ad altri soggetti. L’indirizzo comunicato sarà valido sia per l’Agenzia delle Entrate, sia per l’Agenzia delle Entrate-Riscossione.
Con questo nuovo servizio si potrà ricevere tutti gli atti fiscali, compresi: avvisi e provvedimenti che richiedono notifica legale, comunicazioni senza obbligo di notifica, ma rilevanti; cartelle di pagamento e altri atti della riscossione; comunicazioni sui carichi affidati dagli enti creditori.
Il nuovo domicilio digitale è rivolto a: persone fisiche (cioè tutti i cittadini); professionisti non iscritti ad albi o elenchi ufficiali; enti di diritto privato non registrati nel Registro Imprese. Restano, invece, esclusi i soggetti che devono avere obbligatoriamente una Pec iscritta in Ini-Pec, come imprese e professionisti iscritti ad albi.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Questo non è un tempo ordinario. È molto più di 'un tempo non facile', come lo ha definito lei, presidente Meloni. La storia ci ha messo dinanzi a scelte che potremmo definire 'ricostruttive'. Ma nel suo intervento non ho rintracciato l’eco di una consapevolezza di questo 'salto d’epoca'. Ha riempito il suo discorso della consueta retorica autocelebrativa. Ci aspettavamo, al contrario, un poco di autocritica. Perché lei ha chiaramente fallito se il ruolo che aveva disegnato per se stessa era quello del pontiere. Le parti che voleva unire non fanno che allontanarsi e questo è il tempo delle scelte, della chiarezza. Anche lei pensa che l’Unione europea sia nata col solo scopo di 'truffare gli Stati Uniti d’America’?. Crede lei che i dazi del 200% sul nostro vino siano un fatto positivo per la nostra economia? Prenda posizione, ritrovi il coraggio che aveva quando sedeva tra i banchi dell'opposizione". Lo ha affermato Anna Ascani, deputata Pd e vicepresidente della Camera, intervenendo in Aula nella discussione generale sulle comunicazioni del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.
"Faccia qualcosa -aggiunto- anziché attendere che la furia di questo tempo si plachi. Non accadrà senza il nostro protagonismo. E nostro vuol dire dell’Europa. Di quell’Unione certo imperfetta ma essenziale che abbiamo contribuito a fondare. Che oggi ha bisogno di una difesa comune – espressione che lei si rifiuta di pronunciare per non irritare il suo alleato di governo, ma senza la quale ci ritroveremo completamente esposti alle insidie del nuovo disordine mondiale".
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Viviamo un momento storico drammatico, che richiede a chiunque abbia responsabilità politiche e istituzionali senso di responsabilità. Bene perciò il sostegno incrollabile che il governo ha sempre mostrato nei confronti dell’Ucraina. E bene la capacità della presidente Meloni di portare sulla sua linea anche chi nutriva dubbi”. Lo ha affermato Mara Carfagna, deputata di Noi moderati-Centro popolare, intervenendo alal Camera nella discussione generale sulle comunicazioni della premier Giorgia Meloni in vista del prossimo Consiglio Ue.
“Occorre arrivare ad una pace giusta e duratura –ha aggiunto- e l'unico modo per farlo è pretendere garanzie di sicurezza che scoraggino la Russia da future aggressioni. Il Governo italiano può giocare un ruolo importante in questo".
Palermo, 19 mar. (Adnkronos) - Sono riprese all'alba di oggi le ricerche, con le motovedette della Guardia costiera e Guardia di Finanza, delle decine di dispersi del naufragio avvenuto ieri nel Canale di Sicilia. Si parla di circa 40 persone. Martedì sera le motovedette hanno portato a Lampedusa i 10 superstiti e i sei cadaveri recuperati al largo dell'isolotto di Lampione.
Sono stati i naufraghi a raccontare che erano partiti in 56 dalla Tunisia, da Sfax, a bordo di un gommone. Ma mentre erano in acque internazionali decine di loro sarebbero caduti in acqua a causa del maltermpo.
I 10 superstiti in queste ore vengono sentiti dalla Polizia. Si tratta di uomini, tutti giovanissimi. Sono stati portati all'hotspot di Lampedusa.
"Ieri abbiamo accolto in hotspot i 10 superstiti del naufragio. L'imbarcazione era partita dalla Tunisia e si tratta di persone provenienti dall'Africa subsahariana. Hanno riposato tutta la notte, sono tutti in buone condizioni di salute e dopo le procedure di identificazione forniremo loro un ulteriore supporto psicologico con la nostra equipe multidisciplinare". A dirlo è Cristina Palma, vice direttore dell'hotspot di Lampedusa gestito dalla Croce Rossa italiana.
Il naufragio è avvenuto ieri sera a largo dell'isola. Secondo i primi racconti sull'imbarcazione ci sarebbero state 56 persone: 10 sono sopravvissute, sei i corpi senza vita portati a Lampedusa e sono ancora in corso le ricerche di 40 dispersi. I migranti erano partiti da Sfax, in Tunisia.
Roma, 19 mar (Adnkronos) - "Ieri è successa una cosa enorme in Senato. La Presidente Meloni ha deciso di NON rispondere alle mie domande su intelligenza artificiale, bollette, immigrazione. E sapete perché lo ha fatto? Lo ha spiegato lei: perché non vuole fare pubblicità al mio libro". Lo scrive Matteo Renzi sui social.
"Che Giorgia Meloni sia terrorizzata dal contenuto de L’influencer ormai è chiaro: sono l’unico che ha il coraggio di dire la verità su di lei. E dunque è preoccupata che la gente legga i contenuti del libro. Ma cosa c’entra questo con il fatto che un Premier in Parlamento rifiuti di confrontarsi con le opposizioni? -prosegue- È clamoroso che dopo mesi di lontananza dal Senato, lei venga in Aula e dica: no, a Renzi non rispondo, se no faccio pubblicità al suo libro. Questo modo di fare secondo me significa solo due cose. La prima è che Giorgia ha paura del libro, e su questo la capisco bene. La seconda è che Giorgia non sa cosa dire in questa fase di caos mondiale. E questo è molto più grave".
Milano, 19 mar. (Adnkronos) - La Procura di Milano insiste, davanti ai giudici del Riesame, sulla richiesta di arresti domiciliari per Enrico Pazzali, presidente autosospeso della Fondazione Fiera Milano tra gli indagati dell'inchiesta sul presunto dossieraggio che riguarda la società Equalize. La pubblica accusa insiste per le misure nei confronti di altre 11 posizioni, mentre rinuncia a chiedere il carcere per l'esperto informatico Nunzio Samuele Calamucci e gli altri hacker Massimiliano Camponovo e Giulio Cornelli.