Siccome ben 199 senatori, cioè la stragrande maggioranza del Senato, sono favorevoli a tutta la legge Cirinnà, compresa la stepchild adoption, il molto democratico presidente del Consiglio e segretario del Partito democratico (si fa per dire) ha deciso di stralciare, cioè di cancellare, la stepchild adoption dalla legge Cirinnà per compiacere i 121 senatori contrari. Nella democrazia alla rovescia, la minoranza mette sotto la maggioranza. E il governo pone la fiducia, nel silenzio complice del Quirinale e dei presidenti delle Camere, su una legge parlamentare su cui lo stesso Pd aveva lasciato libertà di coscienza, salvo ora imporre la coscienza (si fa sempre per dire) di Bagnasco, Alfano & C. con un voto blindato pro o contro il governo. Che, così, costringe chi non fa parte della maggioranza (M5S e Sel) a votare contro una legge a cui è favorevole. Se fino all’altroieri una minoranza usava la fiducia per costringere la maggioranza a votare leggi che non condivideva (Jobs Act, Italicum, nuovo Senato), ora lo fa per vietare alla maggioranza di approvare una legge che condivide. Siccome chi ha vinto le elezioni (Pd+Sel e 5Stelle, che nei sondaggi rappresentano due terzi degli elettori) vuole la stepchild, è naturale che la stepchild non passi, o passi dimezzata per ordine di chi le elezioni le ha perse (Lega e Pdl, ora sparpagliato tra FI, Ncd e pulviscoli vari che arrivano al massimo al 30% nei sondaggi) e di uno Stato estero.
Fino all’altroieri il Pd, a parte i soliti quattro catto, giurava che mai avrebbe accettato lo stralcio della stepchild. Ivan Scalfarotto, sottosegretario: “Chi oggi esulta per le unioni civili in Grecia esulterebbe se in Italia passasse una legge senza stepchild come quella greca?” (23.12).
Chi oggi esulta per la legge sulle #unionicivili in Grecia, esulterebbe se in Italia passasse una legge senza stepchild…
Pubblicato da Ivan Scalfarotto su Mercoledì 23 dicembre 2015
Sergio Lo Giudice, senatore: “Stralciare la stepchild è un’ipotesi priva di fondamento: la legge sarebbe massacrata dalle sentenze europee dal primo giorno” (7.12). Renzi: “No allo stralcio della stepchild adoption: nasce come proposta della Leopolda e l’abbiamo appoggiata sin da allora” (29.12).
#conferenzafineanno @matteorenzi da Leopolda 2012 abbiamo appoggiato proposta stepchild.Non c’è unanimità.si a discussione seria e rapida
— Monica Cirinnà (@MonicaCirinna) 29 dicembre 2015
Monica Cirinnà: “La stepchild ci sarà” (30.12). Federico Fornaro, sinistra Pd: “Chi chiede lo stralcio vuole che l’Italia resti l’unico paese europeo senza una legge sulle unioni civili” (4.1). Pier Luigi Bersani, ex segretario: “No allo stralcio delle adozioni” (14.1). Paola Campana: “Nessuno stralcio, non si abbassa l’asticella sui diritti dei bambini” (14.1). Luigi Zanda, capogruppo al Senato: “Non si parli di stralcio della stepchild: il testo ha già subìto almeno 4 revisioni” (16.1). Giuseppe Lumia: “Non ci sarà nessuno stralcio. Il testo che contiene la stepchild adoption è equilibrato e in grado di avere il più largo consenso dell’aula” (4.2). Matteo Orfini, presidente Pd: “Tirare dritto con il testo Cirinnà. Non prendo in considerazione l’ipotesi che la legge non passi con anche la stepchild” (7.2). Ri-Zanda: “Avanti senza alcuno stralcio, passerà anche la stepchild” (8.2). Anna Finocchiaro, senatrice: “Ok stepchild. Da stralcio nessuna deterrenza a maternità surrogata” (9.2). Ri-Renzi ad Alfano: “La posizione del Pd non è per stralciare la stepchild” (14.2). Ettore Rosato, capogruppo alla Camera: “Si smetta di parlare di stralci: è in gioco un punto delicatissimo come la tutela dei minori” (15.2).
2016 anno dei diritti: #unionicivili siamo a traguardo. Senza stralcio più tutele per minori @ilmessaggeroit pic.twitter.com/lWwrrEkJQo — Ettore Rosato (@Ettore_Rosato) 15 febbraio 2016
Roberto Speranza, sinistra Pd: “Non è immaginabile togliere la stepchild adoption” (17.2). Ri-Zanda: “Il gruppo Pd al Senato punta a portare avanti il ddl Cirinnà senza stralcio della stepchild adoption” (17.2). Ri-Cirinnà: “Se la legge cambia e diventa una schifezza, tolgo la firma e lascio la politica” (17.2). Luciano Pizzetti, sottosegretario alle Riforme: “La parola stralcio è una bestemmia” (18.2). Francesco Verducci, a nome dei 21 senatori “giovani turchi” Pd: “Chi parla di stralcio sa che renderebbe impossibile l’unità del Pd” (18.2).
Poi è bastato il fischio di padron Matteo col contrordine compagni, e tutti a cuccia: sì allo stralcio della stepchild adoption, evvai, evviva, che bello, è quello che abbiamo sempre sognato, com’è umano Renzi! In Vaticano hanno persino riaperto il Carnevale in piena Quaresima. Ma dove sono Scalfarotto, Zanda, Rosato, Speranza, Finocchiaro e Orfini con tutti i giovani turchi? E la Cirinnà, avrà già lasciato la politica? Si teme un rapimento, una rendition di massa modello Abu Omar. Forse Renzi li tiene segregati nelle segrete di Palazzo Chigi a pane e acqua con le omelie di Adinolfi dagli altoparlanti? Chi ha notizie faccia sapere. Intanto organizziamo le ricerche con i cani da valanga.
Ci piacerebbe tanto avere con noi l’impavido Francesco Merlo che, quando il M5S decise (come il Pd) la libertà di coscienza pur sposando in toto la legge, fremeva di sdegno su Repubblica contro “la giravolta di Grillo” che “si allea con Quagliariello in nomine Dei… nei tortuosi corridoi politici degli atti indecenti e nell’Italia delle sacrestie e dei campanili” contro “la civiltà europea della faticosa ma necessaria legge Cirinnà… la legge più moderna e più radicale che il Parlamento italiano possa approvare in materia di diritti civili, la sola che ci possa agganciare all’Europa”. Poi osservava sconsolato: “già si parla di ‘stralcio’, ‘emendamento’, di un altro ‘super canguro’, che è il lessico del rinvio, la più crudele pena inflitta all’Italia, condannata all’eternità dell’indolenza… alla morbidezza del peggio, al capriccio perverso dell’andreottismo, al rinvio come via italiana al vaffanculo”.
Ecco, ora che tutte queste belle cose le fa Renzi, servirebbe tanto la verve del Merlo. E invece niente, desaparecido anche lui. O forse, più semplicemente, stralciato.
Il Fatto Quotidiano, 25 febbraio 2016