Le 29 sigle che organizzano il corteo nella Capitale se la prendono in particolare coi due partiti, incapaci "di varare una legge nemmeno buona e innovativa, ma quantomeno decente" e che "non è all'altezza della Costituzione"
Una manifestazione che riunirà 29 sigle per protestare contro il testo sulle unioni civili, perché “Pd e M5S responsabili di una legge che non è all’altezza della nostra Costituzione“. Il movimento Lgbti, in una nota, annuncia la mobilitazione del 5 marzo a Roma, in Piazza del Popolo, “contro le scelte del governo e del parlamento“, che presenta una legge senza stepchild adoption e obbligo di fedeltà. “Oggi il Senato – scrivono – si appresta a scrivere una brutta pagina nella storia dei diritti civili nel nostro Paese, approvando una legge sulle unioni civili che, caso rarissimo nell’intera Europa ed unico tra i paesi fondatori, ignora completamente l’esistenza e le esigenze dei figli e delle figlie di coppie omosessuali, chiedendo alla magistratura di sbrigare da sola questo incredibile vulnus della nostra legislazione: Ponzio Pilato non sarebbe riuscito a fare di meglio”.
In particolare, le associazioni se la prendono con “l’incapacità del Pd e del Movimento Cinque Stelle di varare una legge nemmeno buona e innovativa, ma quantomeno decente”, a dimostrazione che “il partito di Matteo Renzi è un’anomalia nel panorama della sinistra europea, infestato com’è da componenti inaccettabilmente omofobe e retrograde, mentre quello di Beppe Grillo è un accrocchio di cinismo e dilettantismo inadatto a risolvere qualsiasi problema concreto dei cittadini italiani”.
“Ora la nostra battaglia – concludono – continuerà nelle piazze e nei tribunali. Ma non solo: il movimento si impegnerà a far sì che i partiti responsabili di questa incredibile débacle dei diritti paghino caro, anzi carissimo in termini di consensi, la loro incapacità di dare a questo Paese una legge che sia all’altezza della sua Costituzione“.