Dietro la presunta turbativa d’asta per la quale è indagato il consigliere regionale casertano Luigi Bosco, eletto in ‘Campania Libera per De Luca’, c’è la storia di una clientela elettorale in favore dell’uomo della lista civica del Governatore Pd della Campania. Una clientela fabbricata con l’appalto da un milione e mezzo di euro per la ristrutturazione di Palazzo Cutillo a Caserta, la sede dell’asilo gestito dalla Fondazione San Giuseppe con sede nella frazione di Tuoro. Quell’appalto – poi bloccato a causa di un ricorso della ditta sconfitta, e addio finanziamenti pubblici – fu infatti assegnato a un’impresa di due coniugi, la Tp Company, specializzata in pannelli fotovoltaici e dunque non particolarmente competente di ristrutturazioni edili; i coniugi erano in evidente conflitto d’interesse, perché il marito consigliere della Fondazione (si dimise poco prima della gara) e la moglie direttore; inoltre i due, Giuseppe De Liso e Clementina Ferraiolo, furono anche i curatori della campagna elettorale di Bosco, a sua volta consulente legale della commissione aggiudicatrice della gara d’appalto, retribuito dalla Fondazione con 4.500 euro.
Un guazzabuglio di incompatibilità e di inopportunità che faceva parte di “un evidente modus operandi utilizzato dal consorzio criminale Ferraiolo-De Liso-Bosco per assicurarsi voti sul territorio casertano”, si legge nell’informativa della Gdf di Caserta all’attenzione dei pm Gennaro Damiano e Sabrina Fornaro della Procura di Santa Maria Capua Vetere. L’inchiesta è chiusa, notificati sette avvisi di garanzia. Bosco, De Liso e Ferraiolo sono indagati insieme al parroco Biagio Saiano, presidente della Fondazione, al progettista dell’opera e ai componenti della commissione di gara. Agli atti c’è una foto della signora Ferraiolo affianco a Bosco durante un’iniziativa. Bosco, scrive la Finanza “fu eletto anche e soprattutto grazie ai voti dei cittadini della frazione Tuoro e persino la festa di candidatura fu svolta presso i locali dell’Oratorio in uso al parroco e quindi alla Fondazione”.
Lo proverebbero le intercettazioni disposte dal 29 maggio 2015, due giorni prima delle elezioni, e proseguite anche nelle settimane successive, a cavallo di alcune acquisizioni di atti che hanno sciolto la lingua alle persone coinvolte nella vicenda. Intercettazioni riassunte in brogliacci, conversazioni che secondo i militari dimostrerebbero “evidenti correlazioni tra politica e gare d’appalto”. Come quella del 13 giugno 2015 nella quale si ascolta in sottofondo “un uomo che, con tono alterato, si lamenta del fatto che Luigi (Bosco, ndr) in occasione delle elezioni lo ha chiamato con insistenza, mentre adesso non gli risponde al telefono. L’uomo dice di aver speso 1.000/1500 euro per fargli propaganda ed ora tocca a Luigi muoversi per lui”.
O quella captata tra due donne che il 3 luglio parlano di una promessa della Ferraiolo “di un posto di lavoro ad un ragazzo che gli aveva portato una decina di voti”. C’è infine una intercettazione tra due avvocati che secondo gli inquirenti proverebbe che tutti gli incarichi esterni per la continuazione della gara “siano stati affidati esclusivamente per distribuire denaro per finalità politiche”. Risale al 16 giugno 2015 e viene sintetizzata così: uno degli interlocutori, moglie del progettista dell’opera “dice di aver scoperto solo oggi che anche Bosco aveva avuto l’incarico legale per una parcella di 4.500euro all’inizio della gara, mentre a lei non hanno conferito nessun incarico scritto. L’avvocato dice che avevano fatto una combriccola ed Iris commenta che Bosco stava sul libro paga, mentre gli scemi come lei fanno le cose gratis. Iris dice inoltre che non c’era solo l’incarico per suo marito ed Artenide, specificando che Artenide e suo marito hanno lavorato; (…) Aggiunge che ci sono tanti altri 50mila incarichi perché doveva dare i soldi alla gente a destra e a manca; l’avvocato dice che questo è classico proprio dei loro politici…”. “Sono sereno e spero di essere chiamato quanto prima dagli organi inquirenti per fornire i chiarimenti necessari e fugare eventuali dubbi” ha affermato in una nota Bosco.