Lo scontro politico-diplomatico tra Grecia e Austria si arricchisce di un altro capitolo. Atene ha rifiutato la visita del ministro dell’Interno austriaco Johanna Mikl-Leitner che aveva chiesto di recarsi nella capitale greca per spiegare la posizione del suo Paese sul tema dell’immigrazione. Lo afferma l’agenzia statale greca Ana-Mpa, citando fonti diplomatiche vicine al governo ellenico per le quali la visita non avverrà fino a quando Vienna continuerà a prendere misure unilaterali.
Ieri il governo Tsipras – fortemente irritato dalla convocazione del vertice Austria-Balcani dal quale è stata estromessa la Grecia – ha richiamato in patria il proprio ambasciatore a Vienna. Atene, riporta l’edizione on line in inglese del quotidiano greco Kathimerini, considera le decisioni dell’Austria nella gestione delle frontiere come “un atto non amichevole” e chiede che “le misure vengano ritirate”.
Il commento di Bruxelles – “La priorità della Commissione europea è evitare che ci sia una crisi umanitaria in Grecia”, ha detto Natasha Bertaud, portavoce della Commissione Ue per l’Immigrazione, nell’incontro odierno tenutosi a Bruxelles con la stampa internazionale. “La autorità greche stimano che ci siano circa 25mila” migranti “attualmente presenti sul loro territorio” a questo si aggiungono “due-tremila nuovi arrivi al giorno” ha precisato Bertaud. Si tratta di “una questione bilaterale” tra i governi dei due Paesi, entrambi membri dell’Unione europea, ha aggiunto la portavoce. “La Commissione lavora per coordinare la risposta europea alla crisi dei rifugiati in uno spirito di solidarietà“.
L’Oim: oltre 111mila migranti sono arrivati in Grecia da inizio anno. Secondo le stime dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni dal 1 gennaio 2016 al 24 febbraio sono giunte in Grecia 111.099 persone, a fronte di 3.952 arrivi su territorio ellenico nei primi due mesi del 2015. L’Oim precisa che da inizio anno ci sono stati 418 migranti morti: 321 sulla rotta tra Turchia e Grecia, 97 nel Mediterraneo centrale.