Tensioni al confine tra Grecia e Macedonia: centinaia di migranti sono riusciti a sfondare un tratto della barriera nel villaggio di Idomeni dopo giorni di attesa per varcare la frontiera. La polizia macedone è intervenuta con gas lacrimogeni e almeno 30 persone, compresi molti bambini, sono rimaste ferite negli incidenti. A scatenare la ressa dei richiedenti asilo è stata la notizia che le autorità di Skopje avevano deciso di aprire il valico per consentire il passaggio verso ovest. Notizia che successivamente si è rivelata infondata. I Paesi della rotta balcanica – Macedonia, Serbia, Croazia, Slovenia, Austria – hanno deciso di consentire l’accesso di non più di 580 persone al giorno. 8mila profughi si trovano in questo momento a Idomeni, mentre circa 22mila sono quelli bloccati in tutta la Grecia.
La Macedonia ha avviato nelle scorse ore i lavori di costruzione di una nuova recinzione al confine con la Grecia, lungo la strada che porta al campo di accoglienza temporaneo di ‘Vinojug’, nei pressi di Gevgelija. Dal 28 febbraio, hanno detto fonti dell’Ufficio governativo per la gestione delle emergenze, sono all’opera reparti dell’esercito per innalzare una recinzione di filo spinato alta 1,5 metri. Le autorità hanno sottolineato che lo scopo di tale barriera è garantire il flusso regolare e ordinato dei migranti, soprattutto nelle ore notturne, per evitare che in tanti si disperdano nei boschi circostanti. L’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Zeid Ràad Al Hussein ha chiesto ai governi di assumersi la responsabilità per la protezione dei rifugiati, anziché adottare restrizioni al confine definite “disumane e irrealistiche”. “Continuare – ha detto – a costruire muri più alti per impedire il passaggio di questi disperati è un atto crudele e illusorio”.
Calais, interrotto lo sgombero della Giungla – In mattinata è inoltre iniziato lo sgombero della Giungla di Calais nel nord della Francia che, tuttavia, è stato interrotto nel tardo pomeriggio dopo scontri fra i migranti e la polizia ai quali hanno partecipato anche i militanti dell’organizzazione No border. Quattro persone sono state arrestate e cinque agenti di polizia sono rimasti leggermente feriti. Secondo i media, circa 55 automezzi della polizia sono arrivati nella tendopoli più grande del Paese e sul posto sono intervenuti 200 agenti. Gli agenti hanno ordinato ai migranti di lasciare volontariamente la parte sud del campo o saranno o costretti all’uso della forza.
Giovedì 25 febbraio, il tribunale amministrativo di Lille aveva dato il via libera all’ordinanza della polizia per l’evacuazione della parte sud della ‘Jungle’ di Calais. Il governo di Francois Hollande ha assicurato che a tutti i migranti mandati via verrà proposta un’alternativa tra container riscaldati e centri d’accoglienza, ma le Ong che operano sul posto ritengono che i posti letto non siano sufficienti. Secondo le associazioni, sono oltre 3.400 i rifugiati e richiedenti asilo che devono lasciare la parte sud del campo, circa un migliaio secondo la prefettura.