Il caso Spotlight miglior film, Leonardo DiCaprio miglior attore, e sei statuette per Mad Max: Fury Road. Ma ci sono anche gli Oscar per Ennio Morricone, Alejandro Iñarritu, per Il figlio di Saul, e la sconfitta di Sylvester Stallone. La notte degli Oscar 2016 al Dolby Theatre di Los Angeles ha riservato una lunga e ricca serie di sorprese dal primo all’ultimo premio assegnato.
Non del tutto insperato, ma difficilmente prevedibile vista la concorrenza più spettacolare e cinetica di The Revenant e Mad Max: Fury Road, è l’Oscar ad un film fortemente e cocciutamente “politico” come Spotlight. Diretto da Tom McCarthy, e interpretato da un cast all star (Mark Ruffalo, Michael Keaton, Rachel McAdams) Spotlight è il serissimo, documentato e potente j’accuse della copertura delle alte sfere della chiesa cattolica americana, e non solo, all’infetto bubbone della pedofilia proliferata e coperta nei decenni al suo interno, seguendo le tracce dell’inchiesta giornalistica del Boston Globe che mostrò al mondo il caso.
“Questo film ha dato voce ai sopravvissuti e l’Oscar la amplificherà ancor di più. Questo Oscar arriverà fino al Vaticano. Papa Francesco è giunta l’ora di proteggere i bambini”, hanno dichiarato a caldo i produttori del film saliti sul palco, dopo che ad inizio serata era stato il turno del regista Mccarthy nel ritirare il premio come miglior sceneggiatura originale del film assieme a Josh Singer (“Lo dedico ai giornalisti, alle vittime e ai sopravvissuti nostra fonte d’ispirazione per il film, e perché tutto ciò non si ripeta in futuro”).