L’ente genovese guidato dal cardinal Bagnasco finanzierà la costruzione di una nuova struttura grazie alla conversione a residenziale di alcuni edifici. E in conferenza dei servizi presenta un documento in cui dichiara che i mq di alloggi previsti sono oltre 32.000, quasi 13mila in più di quanto stimato nel Piano urbanistico del comune. I mq scendono però a 18.561 nella relazione in cui si calcolano gli oneri da versare in cambio dei permessi
La moltiplicazione dei metri quadri. E, quando conviene, la loro scomparsa. È tempo di miracoli al Galliera di Genova, l’ospedale presieduto dal cardinale Angelo Bagnasco, che da anni sta cercando di realizzare una nuova struttura accanto ai padiglioni storici. All’approvazione finale del progetto mancano solo pochi passi, su cui dovrà esprimersi la conferenza dei servizi che ha iniziato i suoi lavori dieci giorni fa. Sarà compito della conferenza, a cui partecipano tra gli altri comune, regione Liguria e soprintendenza Belle arti e paesaggio, dare l’ok all’accordo di programma che oltre alla costruzione del Nuovo Galliera prevede la conversione a residenziale di cinque edifici oggi destinati a servizi sanitari. Un aspetto fondamentale del progetto, perché proprio grazie alla cessione di questi edifici il Galliera, che fa parte del servizio sanitario nazionale, potrà incassare una parte dei 152 milioni necessari per realizzare il nuovo ospedale. Ma proprio qui saltano fuori incongruenze nel calcolo dei metri quadri delle future residenze.
I metri quadri salgono… – Nella bozza dell’accordo di programma presentata in conferenza dei servizi, l’ente ospedaliero ha infatti messo nero su bianco che la superficie totale da trasformare in residenziale, grazie a una ristrutturazione o a un processo di demolizione e ricostruzione, è di 32.066 metri quadri, definita come ‘superficie agibile’. Peccato che la stima contenuta nella variante del Piano urbanistico comunale (Puc) approvata dal comune sia di 19.300 metri quadri, quasi 13mila in meno di quanto ora il Galliera cerchi di far passare. La discrepanza deriva dal fatto che l’ospedale della curia genovese somma alle superfici chiuse e fuori terra oggi esistenti anche terrazze, magazzini e autorimesse. Ne deriva così un conto conto dei metri quadri sovrastimato rispetto a quanto previsto dal Puc.
Se il Galliera venisse accontentato, riceverebbe un aiuto per fare tornare dei conti che al momento sono in dubbio. Una perizia acquisita dal cda dell’ente ospedaliero, di cui ilfattoquotidiano.it ha già dato conto, stima infatti per gli edifici da trasformare a residenziale e per alcuni altri immobili da dismettere un valore di 47,9 milioni di euro, oltre 5 milioni in meno rispetto ai 53 previsti dallo studio di fattibilità approvato in regione dalla giunta Burlando. Un buco saltato fuori nonostante la perizia sovrastimasse già le superfici rispetto al Puc (22.300 metri quadri di abitazioni e negozi, più 12.900 di terrazze, magazzini, giardini e autorimesse). E che il Galliera sostiene di essere in grado di coprire elevando il mutuo a cui ricorrere da 30 a 36,9 milioni, mentre il resto dei fondi necessari arriveranno per 52 milioni dalla regione e per 17 da risorse proprie dell’ospedale.
… e poi scendono – Tra i costi di cui il Galliera si dovrà fare carico ci sono anche gli oneri di urbanizzazione da versare al comune quando verranno rilasciati i permessi per costruire le nuove residenze, oltre che i costi per realizzare i cosiddetti ‘standard urbanistici’, ovvero i servizi, i parcheggi e il verde a uso pubblico con cui va completato il progetto. Sia oneri di urbanizzazione che standard urbanistici dipendono dalla superficie agibile che verrà realizzata e crescono al crescere dei metri quadri. E qui avviene il secondo prodigio: nella relazione tecnica portata in conferenza dei servizi, in cui il Galliera fornisce il calcolo di tali contributi da allegare all’accordo di programma, i metri quadri non sono più i 32.066 dichiarati nella bozza dello stesso accordo di programma, ma 18.561. Ovvero sono addirittura meno di quanto previsto dal Puc, per via di qualche piccolo ricalcolo.
Il vicesindaco rassicura: “Controlleremo i numeri”. Ma in comune la maggioranza traballa – Metri quadri che salgono e che scendono, dunque. Che in conferenza dei servizi qualcuno possa non accorgersene? “Non c’è nessun funzionario del comune che abbia un atteggiamento di reverenza verso il Galliera – garantisce il vicesindaco di Genova, Stefano Bernini -. Andremo a verificare con attenzione ogni numero”. Ma oltre alle questioni urbanistiche, rimane da sciogliere il nodo sulla fattibilità economica dell’operazione, visto che la giunta Burlando ha approvato un progetto sulle basi di un differente piano economico. E rimane da capire se, come il Galliera sostiene, i posti letto saranno davvero 404, dato diverso da quanto riportato in alcuni elaborati progettuali. “Dopo il passaggio in conferenza dei servizi, la pratica tornerà in Regione e a quel punto la farò esaminare nel modo più puntuale possibile”, assicura Sonia Viale, vicepresidente di regione Liguria con delega alla Sanità.
Intanto in consiglio comunale la maggioranza di centrosinistra che sostiene il sindaco Marco Doria traballa, e la questione Galliera accentua le divisioni. Dopo che due settimane fa una mozione che chiedeva ulteriori valutazioni sulla fattibilità del progetto è stata bocciata. A presentarla l’ala sinistra della maggioranza, cioè lista Doria, Sel e Possibile, con l’appoggio del M5s. A votare contro il Pd, oltre a Doria. Che si è così opposto alle richieste di chiarezza della sua stessa lista.
La posizione del Galliera – Interpellato da ilfattoquotidiano.it sul saliscendi dei numeri, il Galliera risponde: “Il calcolo tecnico delle superfici agibili assentibili proposto dall’ente ospedaliero è quello indicato nella relazione tecnica e negli elaborati grafici allegati alla stessa, corrispondente a circa 19.000 mq. Resta comunque in capo al comune di Genova la definizione del metodo di calcolo da applicare nel caso di specie. La bozza di accordo di programma, elaborata precedentemente alla relazione tecnica in argomento, dovrà essere pertanto adeguata, nonché completata con tutti i dati nel testo mancanti”. I metri quadri, questa volta, scendono. Se poi ci saranno conseguenze sul piano economico e finanziario, si vedrà.