Un blitz di pochi minuti, un far west di proiettili e un bottino di circa 10 milioni di euro: è il riassunto del colpo messo a segno a Sassari, nel caveau della Mondialpol. Un gruppo armato di almeno 15 persone ha fatto irruzione nella filiale dell’istituto di vigilanza di Caniga dopo le 20 di lunedì. Il commando, formato da sardi, conosceva bene la piantina dell’edificio e i cambi di turno, così come la presenza nei paraggi di una benna, con cui hanno sfondato il muro di cinta prima di fare irruzione nello stabile. Una vera e propria organizzazione militare con uno schema d’azione preciso e calcolato, ricostruito dagli investigatori della squadra mobile della questura di Sassari. I malviventi hanno sfondato la recinzione e aperto il fuoco, colpendo chiunque gli si trovasse davanti, hanno preso i soldi e sono scappati a bordo di un furgone che è stato poi bruciato nelle campagne di Alà dei Sardi. Il blitz è durato pochi minuti: ai colpi di kalashnikov e fucili a pompa sparati dai ladri hanno risposto i vigilantes della struttura con le armi di ordinanza, mentre i dipendenti si sono nascosti negli uffici e nei bagni per sfuggire al fuoco incrociato.
Nel tragitto verso la Mondialpol un giovane che abita vicino è stato fatto scendere dall’auto che guidava, minacciato con un fucile puntato in faccia, colpito con un pugno alla testa e messo in fuga. Gli allievi della vicina scuola nautica hanno assistito alla sparatoria dalle finestre dell’aula, a luci spente.
Gli investigatori non escludono che si tratti della stessa organizzazione che il 2 gennaio scorso ha fallito l’assalto a un portavalori sulla statale 131 Dcn, vicino a Nuoro. Secondo la ricostruzione degli agenti i soldi provenienti dalla Mondialpol sono stati infilati in buste di plastica sistemate sul furgone. La paura per l’arrivo delle forze dell’ordine ha impedito ai malviventi di caricare l’intera somma somma custodita nel caveau, prendendone sono una piccola parte.
In Sardegna è scattata subito la ricerca a tappeto con diversi posti di blocco e perquisizioni in tutta la provincia di Sassari e nel Nuorese. Intanto i poliziotti della scientifica e della mobile stanno visionando i filmati delle telecamere di sicurezza dell’edificio e cercando tracce utili per risalire alla banda mentre i proprietari dell’istituto di vigilanza sono arrivati dalla Lombardia per parlare con gli investigatori.