Un bando da 14 milioni assegnato dall’Unione Europea, una competizione internazionale e un vincitore del tutto inatteso. Se la storia di Davide e Golia si dovesse riscrivere oggi, probabilmente andrebbe così.

Con protagonisti come Enter, unica azienda italiana ad aggiudicarsi il bando Digit Cloud I, rientrando tra i fornitori accreditati di servizi Cloud per un cliente eccezionale: tutte le 52 Agenzie e istituzioni europee, tra cui il Parlamento, la Commissione, il Consiglio e la corte di giustizia. “Il bando è stato assegnato da circa un mese – spiega al ilfattoquotidiano.it Ivan Botta, Ceo di Enter – e i nostri servizi sono da subito stati utilizzati presso le agenzie europee, anche perché rispondevano a quasi l’80% dei requisiti richiesti già quando il bando è stato aperto, alla fine del 2014”.

Unica italiana ad aver conseguito un risultato del genere, l’azienda milanese ha puntato sul lavoro di squadra, e non solo al suo interno. “La nostra realtà – spiega ancora Botta – è una normalissima azienda italiana con 80 dipendenti e circa 13 milioni di fatturato. A competizioni di questo tipo, invece, prendono parte multinazionali imbattibili: nonera possibile pensare di spuntarla contro realtà così grandi. Noi ce l’abbiamo fatta solo costituendo il consorzio Cloud Team Alliance con altre aziende europee (la francese Numergy, la spagnola Gigas, la portoghese Portugal Telecom e la belga Proximus). È questa la federazione che si è accreditata per la fornitura europea, accanto a realtà consolidate e strutturate come IBM, British Telecom, Accenture e Atos”. “In concreto – continua Botta- questo traguardo significa avere un contratto europeo di tre anni che spinge l’azienda a crescere: è prima di tutto un grande riconoscimento delle nostre teorie e della produzione collaborativa e open source. In Enter lavoriamo da 5 anni sul nostro progetto Cloud, non solo per questo traguardo. Il risultato è frutto di un lavoro costante e silenzioso che vuole garantire un sistema IaaS (Infrastructure as a Service) opensource, dunque senza elementi che siano proprietari, e investendo sulle potenzialità che solo questo nuovo modo di produrre offre”.

L’intuizione per differenziarsi dai colossi Google e Amazon, dunque sta nell’offerta, oltre che nel metodo, come spiega il responsabile tecnico dell’azienda Mariano Cunietti. “Con EnterCloudSuite – dice – abbiamo realizzato una piattaforma cloud che è il paradigma di quello che sta succedendo nel mondo della tecnologia: le community open source sono distribuite, agili, propositive, e risolvono problemi tecnologici complessi con soluzioni spesso più semplici, brillanti e meno costose di quelle dei vendor. Stiamo assistendo a un sorpasso a destra dell’open source sul software proprietario. Le stesse tecnologie che adottiamo per far funzionare il nostro cloud sono le stesse che i clienti ci chiedono per implementare le loro soluzioni. Impariamo dalla nostra esperienza, e la proponiamo come valore”.Dobbiamo dunque prepararci a un futuro tutto sulle nuvole? “L’avventura del Cloud – conclude Botta – è appena iniziata, e tra i primi a capirne le potenzialità siete stati voi de Ilfattoquotidiano.it, che usate già il nostro cloud. Credo che sia stato naturale che una proprio realtà come la vostra sia stata la prima a esercitare il proprio sito su una cloud pubblica”.

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