Come ha scritto Domenico Naso su Il Fatto.it, il risultato ottenuto da Montalbano al suo rientro su Rai 1 è notevole oltre ogni misura e palesemente deriva dalla “perfezione” del personaggio scritto, sceneggiato e recitato. Basti guardare all’indice della “fedeltà d’ascolto”, da cui apprendiamo che ogni spettatore si è visto in media due terzi delle due ore di durata complessiva del programma, nonostante i varchi pubblicitari pronti a far fuggire chi si fosse appena un po’ annoiato.
Il record c’è tutto, non nel numero degli spettatori, che anzi, a voler pignoleggiare, i 10,862 milioni dell’altra sera sono pari, anzi, sono di un soffio al di sotto (-17.000) rispetto a quelli ottenuti a maggio 2013 dall’episodio “La lama di luce“. Ma la percentuale sul totale della platea serale della tv è invece aumentata dal 38,2% al 39,1%, quasi un punto, che in prime time vuol dire parecchie centinaia di migliaia di spettatori in più. È successo in sostanza che il già fortissimo Montalbano ha trovato al suo rientro un contorno concorrenziale indebolito. Chi ci ha rimesso di più è stato il talk show politico versione Del Debbio (Quinta Colonna) che dinanzi al Commissario ha arretrato dall’usuale 6 e passa per cento a un pallido 4 virgola. E qui il nazional popolare ha battuto il nazional populismo.
Il di più di ascolto del Montalbano più recente è dovuto nel complesso alle donne. Ma nel pubblico femminile si è verificata una radicalizzazione generazionale: nonne e nipotine più piccole, che spesso sono complici nella manovra del telecomando, aumentano parecchio, mentre le generazioni intermedie, dagli otto ai 44 anni, registrano qualche flessione, anche marcata. E comunque si attestano su share del 25% mentre le altre si piazzano dal 40% al 55%. Sarà che questo Montalbano, che non solo è un maschio alfa, ma che fa sentire le compagne tanto seduttive quanto pazienti, rappresenta davvero il marito ideale che ogni madre avrebbe voluto per la propria figlia in luogo di quello esistente, per non dire di quello sprofondato nella poltrona accanto. E i maschi se ne sono accorti, tanto che non c’è fascia d’età che non conceda al Montalbano ultimo un po’ meno che a quello precedente.
Sottigliezze, si dirà, rispetto alla conferma di un successo clamoroso. Ma ogni viaggiatore di statistiche sa che quel che conta non è la dimensione, ma la differenza; non il totale, ma la tendenza. E dunque qui il senso è che i maschi rispetto a questo Zingaretti (oltretutto, da ultimo, a torso nudo e abile e deciso nello sfilare i pantaloni alla partner, ma senza in realtà dipenderne tant’è che sa volgersi immediatamente ad altro) cominciano ad essere un po’ seccati. Forse gelosi, forse invidiosi.