Il 44enne nel 2013 ha finito di scontare 22 dei 30 anni di condanna per avere massacrato i genitori, nel 1991. I carabinieri, durante alcune intercettazioni, hanno scoperto "gravi e concrete minacce di morte" e hanno intensificato la tutela nei loro confronti
I carabinieri di San Bonifacio (Verona) hanno intensificato la protezione alle sorelle di Pietro Maso in seguito alle minacce di morte che il fratello avrebbe rivolto alle due donne, Nadia e Laura. Maso, 44 anni, nel 2013 ha finito di scontare 22 dei 30 anni di condanna per avere, quando era appena maggiorenne, massacrato assieme a tre amici i genitori nel febbraio 1991 a Montecchia di Crosara (Verona). Era tornato alla ribalta della cronaca dopo che a Chi aveva raccontato della telefonata ricevuta da Papa Francesco dopo una sua lettera spedita al pontefice.
Secondo quanto riporta Il Corriere di Verona, Maso – che il mese scorso era già stato denunciato in seguito ad un esposto presentato dalle sorelle – dopo avere inviato per sbaglio a una di loro un sms minaccioso nel quale chiedeva soldi ad un uomo che gli aveva già prestato denaro, adesso avrebbe rivolto gravi e “concrete minacce di morte” alle sorelle Nadia e Laura. Per questo i militari dell’Arma, che già le tenevano sotto controllo, martedì 1 hanno informato le due donne delle minacce intercettate in alcune telefonate di Pietro Maso, rafforzando il servizio di protezione nei loro confronti.