Sono difficili da trascrivere anche solo per denunciarne la gravità le parole messe in fila da Gianluca Pini, Deputato della Lega nord, in un post-invettiva pubblicato nel pomeriggio del 29 febbraio e poi cancellato da Facebook dopo le segnalazioni di altri utenti.
Oggetto delle esternazioni dell’On. Pini, la nascita del figlio di Nichi Vendola e del suo compagno.
“Questione del figlio comprato dal Kompagno Svendola, ricapitoliamo:”, esordisce Pini sul suo profilo Facebook alle 16.36 del 29 febbraio. “Questo povero bambino poteva avere il passaporto americano, vivere in California (California, non Puglia, cazzo!) con sua madre, crescere guardando il tramonto sul Pacifico, surfare, magari andare a studiare in qualche università di livello e diventare qualcuno”.
Un’inenarrabile sequenza di banalità, condite di esterofilia gratuita e, naturalmente, di una spruzzata di sano “leghismo” di quello che fa guardare alla Puglia ed al resto del Sud nel peggiore dei modi possibili. Ma non basta, perché Pini rincara la dose e continua: “E invece sarà destinato ad avere un passaporto italiano (…) crescere a orecchiette e cime di rapa e vivere con due busoni anziani a Molfetta”.
Considerazioni e opinioni che non hanno nulla a che vedere con il confronto e il dibattito politico né con la satira e che non fanno né ridere, né sorridere ma inducono, invece, ad interrogarsi con insistenza crescente sul baratro nel quale sembra essere precipitata l’etica e la morale di chi siede in Parlamento.
E poi l’exploit finale per quanti fossero riusciti a leggere il post tutto di un fiato senza provare umana vergogna: “se poi a 20 anni (il soggetto è sempre il neonato figlio di Nichi Vendola e del suo compagno, ndr) fa una strage di sta “famiglia arcobaleno”, immagino troverà qualche giudice che gli darà tutta una serie di attenuanti e applichi la legittima difesa”.
Ha ragione da vendere Ciro Pellegrino di Fanpage a segnalare il link al post di Pini via Twitter, limitandosi a scrivere: “E’ un deputato. Io resto basito”.
È un deputato. Io resto basito.
(Foto di Ciro Pellegrino tratta dal profilo Facebook di Gianluca Pini)
Forse, il deputato della Lega nord avrebbe voluto far ridere amici ed elettori – evidentemente sottovalutandone educazione, etica e morale – ma il post che è uscito dalla sua tastiera è, al contrario, un concentrato di maleducazione, violenza verbale e assenza totale di rispetto per le idee e le scelte di vita degli altri.
Ed è per questo che sorprende che l’On. Pini si rammarichi della decisione di Facebook e anziché scusarsi, ribadisca la sua posizione. “Il “democratico” team di FB – ha scritto Pini in un post dopo la rimozione – ha pensato di rimuovere un mio commento, duro si, ma oggettivo e irridente per certi versi, sulla PORCATA che Vendola ha fatto”.
E poi continua “Posto che il sottoscritto è uno che in Lega ha sollevato il dibattito sulla necessità di normare le coppie di fatto, sia etero che omo, ricapitoliamo nuovamente, anche alla luce delle minchiate che ho letto nei commenti, perché la critica in democrazia non può essere imbavagliata:
– Vendola, per un suo arrogante sfizio, ha COMPRATO un bambino, in apparente violazione di tutta una serie di norme penali italiane;
– la comunità gay più radicale ha mostrato tutta la sua ipocrisia spostando il dibattito su una mia battuta sul fatto che si viva meglio in california che in puglia (dimostratemi il contrario) evitando di affrontare il nodo della faccenda, ovvero che si sia tornato al 18esimo secolo quando si vendevano e compravano schiavi;
– le reazioni (scomposte, arrogantissi e saccenti) sono la cosa più triste di questa vicenda: 9 su dieci infatti giustificano la COMPRAVENDITA di bambini.
Agghiacciante: un figlio o una figlia non sono un diritto, ma un dono, di natura.
Questo “signore” è uno dei tanti.”.
Inutile replicare al commento dell’On. Pini.
Un intervento della presidente della Camera Laura Boldrini e – forse ancora meglio – una “scomunica” netta e inequivocabile di Matteo Salvini, Segretario del Carroccio è, probabilmente, il minimo che è lecito attendersi e non basterebbe, naturalmente, a cancellare una pagina davvero buia del dibattito politico di casa nostra su un tema straordinariamente delicato e complesso, nel quale etica, morale, religione e sensibilità pubbliche e private si aggrovigliano in un tutt’uno inestricabile nel quale l’unico possibile e necessario comune denominatore deve essere il rispetto reciproco.
Guido Scorza
Componente del collegio del garante per la protezione dei dati
Media & Regime - 2 Marzo 2016
Vendola padre: il post violento del leghista Pini su Facebook, che poi viene rimosso
Sono difficili da trascrivere anche solo per denunciarne la gravità le parole messe in fila da Gianluca Pini, Deputato della Lega nord, in un post-invettiva pubblicato nel pomeriggio del 29 febbraio e poi cancellato da Facebook dopo le segnalazioni di altri utenti.
Oggetto delle esternazioni dell’On. Pini, la nascita del figlio di Nichi Vendola e del suo compagno.
“Questione del figlio comprato dal Kompagno Svendola, ricapitoliamo:”, esordisce Pini sul suo profilo Facebook alle 16.36 del 29 febbraio. “Questo povero bambino poteva avere il passaporto americano, vivere in California (California, non Puglia, cazzo!) con sua madre, crescere guardando il tramonto sul Pacifico, surfare, magari andare a studiare in qualche università di livello e diventare qualcuno”.
Un’inenarrabile sequenza di banalità, condite di esterofilia gratuita e, naturalmente, di una spruzzata di sano “leghismo” di quello che fa guardare alla Puglia ed al resto del Sud nel peggiore dei modi possibili. Ma non basta, perché Pini rincara la dose e continua: “E invece sarà destinato ad avere un passaporto italiano (…) crescere a orecchiette e cime di rapa e vivere con due busoni anziani a Molfetta”.
Considerazioni e opinioni che non hanno nulla a che vedere con il confronto e il dibattito politico né con la satira e che non fanno né ridere, né sorridere ma inducono, invece, ad interrogarsi con insistenza crescente sul baratro nel quale sembra essere precipitata l’etica e la morale di chi siede in Parlamento.
E poi l’exploit finale per quanti fossero riusciti a leggere il post tutto di un fiato senza provare umana vergogna: “se poi a 20 anni (il soggetto è sempre il neonato figlio di Nichi Vendola e del suo compagno, ndr) fa una strage di sta “famiglia arcobaleno”, immagino troverà qualche giudice che gli darà tutta una serie di attenuanti e applichi la legittima difesa”.
Ha ragione da vendere Ciro Pellegrino di Fanpage a segnalare il link al post di Pini via Twitter, limitandosi a scrivere: “E’ un deputato. Io resto basito”.
(Foto di Ciro Pellegrino tratta dal profilo Facebook di Gianluca Pini)
Forse, il deputato della Lega nord avrebbe voluto far ridere amici ed elettori – evidentemente sottovalutandone educazione, etica e morale – ma il post che è uscito dalla sua tastiera è, al contrario, un concentrato di maleducazione, violenza verbale e assenza totale di rispetto per le idee e le scelte di vita degli altri.
Ed è per questo che sorprende che l’On. Pini si rammarichi della decisione di Facebook e anziché scusarsi, ribadisca la sua posizione. “Il “democratico” team di FB – ha scritto Pini in un post dopo la rimozione – ha pensato di rimuovere un mio commento, duro si, ma oggettivo e irridente per certi versi, sulla PORCATA che Vendola ha fatto”.
E poi continua “Posto che il sottoscritto è uno che in Lega ha sollevato il dibattito sulla necessità di normare le coppie di fatto, sia etero che omo, ricapitoliamo nuovamente, anche alla luce delle minchiate che ho letto nei commenti, perché la critica in democrazia non può essere imbavagliata:
– Vendola, per un suo arrogante sfizio, ha COMPRATO un bambino, in apparente violazione di tutta una serie di norme penali italiane;
– la comunità gay più radicale ha mostrato tutta la sua ipocrisia spostando il dibattito su una mia battuta sul fatto che si viva meglio in california che in puglia (dimostratemi il contrario) evitando di affrontare il nodo della faccenda, ovvero che si sia tornato al 18esimo secolo quando si vendevano e compravano schiavi;
– le reazioni (scomposte, arrogantissi e saccenti) sono la cosa più triste di questa vicenda: 9 su dieci infatti giustificano la COMPRAVENDITA di bambini.
Agghiacciante: un figlio o una figlia non sono un diritto, ma un dono, di natura.
Questo “signore” è uno dei tanti.”.
Inutile replicare al commento dell’On. Pini.
Un intervento della presidente della Camera Laura Boldrini e – forse ancora meglio – una “scomunica” netta e inequivocabile di Matteo Salvini, Segretario del Carroccio è, probabilmente, il minimo che è lecito attendersi e non basterebbe, naturalmente, a cancellare una pagina davvero buia del dibattito politico di casa nostra su un tema straordinariamente delicato e complesso, nel quale etica, morale, religione e sensibilità pubbliche e private si aggrovigliano in un tutt’uno inestricabile nel quale l’unico possibile e necessario comune denominatore deve essere il rispetto reciproco.
SALVIMAIO
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Barbara d’Urso, archiviata la denuncia per esercizio abusivo della professione giornalistica. Il Gip: “Infotainment”
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Milano, 18 mar. (Adnkronos) - Condanna ridotta in appello per il trapper Shiva. La Corte d'Appello di Milano ha accolto la proposta di concordato raggiunta dalla procura generale e dalla difesa del cantante, nome d'arte Andrea Arrigoni, di una pena a 4 anni e 7 mesi per aver sparato e ferito l'11 luglio 2023 due presunti aggressori all'interno del cortile degli uffici della casa discografica a Settimo Milanese.
In primo grado, lo scorso 10 luglio, i giudici del tribunale di Milano avevano condannato il trapper a sei anni, sei mesi e 20 giorni per il reato di tentato omicidio, porto abusivo di arma da fuoco ed esplosioni pericolose per la sparatoria avvenuta in via Cusago, a Settimo Milanese, nel corso della quale due giovani milanesi erano stati gambizzati. Il 24enne si era difeso con lunghe dichiarazioni spontanee, oggi invece 'festeggia' con una storia Instagram con la scritta 'free' (libero, ndr). La riduzione della condanna gli consente di concentrarsi solo sulla musica.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Sia un po' più sovranista, perché mi pare che lei stia cercando il bacio della pantofola con Trump: è andata più volte a incontrare Trump in occasioni non ufficiali, ma ancora non l'hanno invitata alla Casa Bianca come hanno fatto con Macron e Starmer, spero che accada presto. Ma sia sovranista, anziché inseguire Trump riprenda la lezione di Alcide De Gasperi del 1951 sulla difesa comune europea. Lei ha un grande statista che non appartiene alla sua storia politica ma noi lo apprezziamo; si chiama Alcide De Gasperi, quando dice non può essere soltanto una questione di armi ma di giustizia sociale, di libertà. Questo è il modello a cui deve guardare l'Italia non inseguire Trump come sta facendo lei". Lo ha affermato Matteo Renzi, intervenendo in Senato dopo le comunicazioni del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.
"Confindustria, la sua base, quelli che hanno votato per lei, sono terrorizzati dai dazi, non dia retta a Salvini e a Lollobrigida, lei -ha aggiunto l'ex premier- non può rispondere li mette Trump, dazi vostri. Sono dazi amari, una cosa un po' diversa".
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Una risoluzione che dimostra che se il Pd discute sa fare la sintesi. Spendere di più per la difesa europea in linea con libro bianco che ottiene il via libera e impegno a non aumentare i bilanci nazionali senza condizionalità che spingano verso la difesa comune”. Lo scrive Simona Malpezzi, senatrice del Pd, sui social.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - “Giorgia Meloni oggi ha parlato di tutto tranne che del ruolo che l’Europa deve avere. Ha però parlato molto di Trump, a cui si è affidata per la soluzione della guerra in Ucraina. In pratica, sulle grandi questioni internazionali, Meloni scarica l’Europa e, politicamente, consegna l’Italia totalmente nelle mani degli Usa, omettendo tra l’altro che le proposte da lei avanzate sono state tutte puntualmente ignorate dal presidente americano. Altro che sovranismo, autorevolezza e ruolo ritrovato dell’Italia”. Lo afferma il segretario di +Europa, Riccardo Magi.
“L’Europa che vuole Meloni è una Europa vassalla di Trump e di Musk, che non costruisce una propria difesa, che accetta passivamente i dazi e che osserva immobile che Russia e Usa si spartiscano l’Ucraina. In questo scenario, Meloni non disegna nè immagina un ruolo dell’Europa, sperando che la zatterina Italia non affondi nell’Atlantico. Tutto l’opposto di quello che chiediamo noi: Europa federale fino agli Stati Uniti d’Europa, esercito comune, politica estera comune, e più integrazione europea. In due parole: più Europa”, conclude Magi.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - Nel valzer di poltrone Rai, che inizierà giovedì con una prima tornata di nomine, entrerà presto anche Roberto Genovesi, in procinto di assumere l'incarico di direttore di Rai Kids. A quanto apprende l'Adnkronos, lo scrittore e docente, attuale direttore di Rai Libri (la casa editrice della Rai), prenderà presto la guida di Rai Kids, quando Luca Milano (67 anni il 31 marzo) andrà in pensione. La nomina di Genovesi dunque dovrebbe riguardare una delle prossime sedute del Cda ma non quella di giovedì prossimo.
In pensione, a maggio, dovrebbe andare, a quanto si apprende, anche Marco Varvello, corrispondente Rai da Londra. E al suo posto andrà con ogni probabilità Nicoletta Manzione che lascerà la sede di Parigi, per la quale sarebbe in pole position Gennaro Sangiuliano.
Al momento non è stato ancora deciso chi a Rai Libri prenderà il posto di Genovesi, che ricopre il ruolo da luglio 2023: il nome verrà infatti scelto, successivamente, dal Cda di RaiCom. E l'incarico potrebbe anche essere affidato momentaneamente ad interim ad un dirigente di RaiCom.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Un ulteriore punto di cui ci occuperemo al Consiglio europeo sarà il completamento dell’Unione dei mercati dei capitali, un passo decisivo e allo stesso tempo una necessità improcrastinabile per dotare l’Europa di un’infrastruttura finanziaria capace di stimolare quegli investimenti privati di cui non possiamo più fare a meno se vogliamo sostenere la competitività. Non possiamo più fingere di non vedere come ogni anno oltre 300 miliardi di euro di liquidità europea finiscano in investimenti extra Ue. Sono investimenti che abbiamo la possibilità, e il dovere, di intercettare. Il Vertice Euro, in agenda per giovedì pomeriggio, ci darà l’occasione di approfondire questi temi". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nelle comunicazioni al Senato in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - La procura di Roma ha chiesto il processo per quattro medici in relazione alla morte di Andrea Purgatori, avvenuta nel luglio 2023. L’accusa contestata è di omicidio colposo. I pm di piazzale Clodio avevano chiuso le indagini lo scorso dicembre nei confronti del radiologo Gianfranco Gualdi, l’assistente Claudio Di Biasi e la dottoressa Maria Chiara Colaiacomo, e il cardiologo Guido Laudani. Ora la richiesta di rinvio a giudizio e l’udienza preliminare che prenderà il via il prossimo 19 settembre.