Dice Alfano che vuole presentare un disegno di legge in cui si vieta la Gestazione per Altri anche se quella pratica viene realizzata all’estero. Dunque un italiano parte e va in un paese in cui la GpA è legale, poi torna in Italia e lo arrestano. Come si possa estendere la legge italiana su quel che avviene in altri territori, quando riguarda persone dalla doppia cittadinanza (come il compagno di Vendola), non mi è noto. Fosse anche inteso come reato “universale” sono certa che verrebbe visto altrove come segno di profondo regresso e inciviltà. Probabile che alcuni Stati finirebbero per offrire asilo politico alle famiglie omogenitoriali, qui “perseguitate”. Quello che invece so è che, a prescindere da quel che dice Alfano, a Roma è stata riconosciuta da un giudice la stepchild adoption per le due figlie di una coppia lesbica.
Mi piacerebbe comunque chiedere ad Alfano perché non mostra di essere altrettanto allarmato a proposito dell’altissimo numero di italiani che fanno i “turisti sessuali” in luoghi in cui possono usare i corpi di minorenni. Sarebbe così gentile da fornirci le cifre degli arresti di chi compie quel reato? Potrebbe dirci in che modo viene applicata la legge? Forse questo non è un tema importante per il governo d’oggi? O il punto di tutta la vicenda è che sembra più urgente impedire a tutti i costi che una coppia gay possa avere un figlio?
Quello che sto leggendo in questi giorni è veramente atroce. Persone che sputano veleno senza neanche sapere di cosa parlano. Persone che parlano di Surrogacy senza ascoltare il parere delle surroganti. Gente, come Grillo, che esprime un punto di vista, perfettamente analizzato da Chiara Lalli, la cui sintesi è “fuffa”. Non ci si capisce niente. Appresso a lui segue l’elettorato di destra anche Di Maio e di destra sono i commenti di persone di sinistra che rivelano la propria omofobia. Gente che tira fuori Marx e l’anticapitalismo a sproposito, facendolo diventare motivo di obiezione alle scelte, libere, compiute da donne che negli Stati Uniti e in Canada fruiscono di un rimborso spese, vengono autorizzate solo se hanno già figli, se hanno una condizione economica stabile e se psicologicamente sono a posto.
Tante persone che stigmatizzano un bambino che da grande sarà obbligato a sopportare la lettura di tutto quel che si è detto su di lui. Dirgli che è un “figlio di surrogata”, con lo stesso tono con il quale si potrebbe dire che è un “figlio di puttana”, non è di sicuro quel che ci si aspetta da persone decenti quando nasce un bambino. Senza contare il fatto che le argomentazioni poste in opposizione a una scelta che è e resta privata, sono talmente pretestuose, mistificatorie, al punto che è impossibile rispondere e spiegare quel che deriva da una logica morbosa, pruriginosa, gossippara e violenta.
Quel che mi chiedo è: dove eravate quando le coppie etero fruivano della GpA, quando pagavano cliniche che, per l’appunto, si fanno pagare non perché “vendono bambini” ma perché quel che assicurano è una corretta e sicura prestazione medica? Che dire di chi ha pagato per la procreazione medicalmente assistita? Di questo passo sarà messo in discussione anche il pagamento di un intervento chirurgico? Un trapianto? Una porzione di chemioterapia? Dove eravate quando i governi che si sono succeduti nel tempo hanno reso la sanità sempre più inaccessibile e cara per la gente povera? Lo dico a voi che parlate di lotta di classe. Dove eravate quando si smantellava la sanità pubblica e si aziendalizzava e privatizzava ogni cosa?
Dove eravate quando sorelle, parenti, amiche, facevano figli per donne che non potevano averne? Dove eravate quando in famiglia si custodiva un segreto che quando è diventato pubblico è diventato oggetto di leggi che l’hanno reso lecito? Io posso fare un figlio per mia sorella. Lei potrebbe farlo per me. E quando questo accadeva c’era comprensione, amore, solidarietà. Quello che mi fa specie è che si usano mille pessimi argomenti per minare la libertà delle donne di decidere per se, pretendendo, ancora una volta, che i loro corpi siano consegnati alla responsabilità paternalista e autoritaria dello Stato.
E sono poi giusto quelli che vorrebbero vedere sfornare dieci figli ad ogni donna – sentinellanti e antiabortisti vari – che oggi giudicano increscioso il parto per una coppia gay. Sono quelli che pur sapendo che in Italia è vietata l’adozione per le coppie gay continuano a dire cose idiote come “perché non adottano un bambino”? Che dire: il limite posto per fare un figlio per una coppia – etero o gay – è intorno ai 32 anni. Io li ho superati e dunque non posso farlo, ma se potessi presterei molto volentieri il mio utero per donare un figlio a persone che vorrebbero amarlo. Chi potrebbe vietarmi di fare questa scelta? Chi potrà dirmi che sostenere le donne che si rendono disponibili per la GpA sia poco femminista? E chi sono quelle donne che pensano di poter parlare in nome di tutte le altre, mettendo in circolo, ancora una volta, un atteggiamento normativo e autoritario che di femminista non ha niente?
Cosa ne penso? Esattamente quello che ha scritto Celeste Costantino. Smettetela. Il femminismo al servizio degli omofobi anche no. E potete infarcire i vostri discorsi, aggravati da pensieri orrendi su persone mutilate e cadaveri ovunque, giusto per rendere la discussione sempre più colma di emotività, al limite dell’isteria collettiva, di parole prese a caso dai testi di sinistra, senza neanche conoscerne il significato. E pur usando termini di “sinistra” sempre autoritari e al servizio di omofobi restate.
Di Vendola, politicamente parlando, si può dire quello che volete, io stessa avrei un po’ di cose da dirgli, ma attaccarlo sul piano privato è di una volgarità senza fine. Perciò mando un abbraccio a questa coppia di padri tanto insultati che in ogni caso godono della gioia per l’arrivo di Tobia. Con tanta solidarietà per loro, per quel figlio che spero cresca lontano da tanta cattiveria.