La via del Lido di Castel Porziano, che collega Roma a Ostia, è una delle strade più pericolose del Lazio: manca l’illuminazione, non ci sono i guard rail. Nell’ultimo periodo ci sono stati 15 incidenti di cui otto mortali. In uno di questi è morta Federica Monti, 21 anni. Alla guida dell’auto su cui viaggiava, dopo una serata in discoteca, c’era un ragazzo, Gabriele, che poi è risultato positivo ai test di alcol e droga. “Perdere un figlio è la cosa più atroce che possa esistere”, dice il padre che spiega: “Prima c’era tanta rabbia, ora c’è solo rassegnazione”. Il conducente è stato punito con 400 euro di multa, sospensione della patente per due anni e 18 mesi di reclusione con pena sospesa. A Pomezia è molto conosciuto, ma fuori dal bar dove va sempre pare che nessuno sappia chi sia. “Si meriterebbe l’ergastolo”, dice un suo coetaneo, “ma abbiamo già perso una vita, possiamo perdere anche quella di un altro giovane?”. Lo stesso vale anche per i rom che a fine maggio hanno investito una donna a Battistini? “No, c’è differenza”. Intanto il 2 marzo, l’omicidio stradale da oggi diventa un reato a sé. Con l’approvazione della legge esisteranno tre varianti dell’omicidio stradale
Servizio Pubblico, vittime dell’omicidio stradale: la storia di Federica morta a 21 anni
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- 12:09 - Riforme: Meloni, 'faremo quel che va fatto o non sarei in pace con coscienza'
Roma, 18 set. (Adnkronos) - "Abbiamo avviato le riforme, del premierato, della giustizia, dell'autonomia. Non sarei in pace con la mia coscienza se, per quieto vivere, non andassi a fondo: faremo quel che va fatto, nonostante molte opposizioni. Poi decideranno gli italiani, è la democrazia, funziona così". Lo dice la premier Giorgia Meloni, intervenendo all'Assemblea 2024 di Confindustria.
- 12:03 - Mo: Russia condanna 'attacco al Libano e ai suoi cittadini'
Mosca, 18 set. (Adnkronos) - Mosca condanna fermamente l'attacco senza precedenti al Libano e ai suoi cittadini, esprime le sue condoglianze alle famiglie delle vittime e augura una pronta guarigione ai feriti. Lo ha affermato la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova in relazione al massiccio attacco di ieri in Libano, che ha provocato una serie di esplosioni di cercapersone.
"Condanniamo fermamente l'attacco senza precedenti al Libano amico e ai suoi cittadini, che costituisce una grave violazione della sua sovranità e una seria sfida al diritto internazionale con l'uso di armi non convenzionali. Offriamo le nostre sincere condoglianze alle famiglie delle vittime e auguriamo una pronta guarigione ai feriti", ha dichiarato la Zakharova, sottolineando che la Russia considera l'ondata di esplosioni di cercapersone "come un altro atto di guerra ibrida contro il Libano, che ha colpito migliaia di persone innocenti".
"Con ogni probabilità gli organizzatori di questo attacco ad alta tecnologia hanno cercato intenzionalmente di fomentare uno scontro armato su larga scala con l'obiettivo di provocare una guerra su larga scala in Medio Oriente", ha aggiunto la Zakharova, aggiungendo che, sullo sfondo delle crescenti tensioni al confine tra Libano e Israele, "tali azioni irresponsabili sono gravide di conseguenze estremamente pericolose, poiché provocano una nuova fase di escalation".
"È necessario condurre un'indagine completa su questo crimine e assicurare alla giustizia tutti i responsabili per garantire che questo atto di terrorismo non venga insabbiato, come hanno cercato di fare i paesi occidentali in relazione alle indagini sulle esplosioni del gasdotto Nord Stream. Invitiamo tutte le parti coinvolte a moderarsi e ad astenersi da misure che potrebbero ulteriormente destabilizzare la situazione militare e politica in Medio Oriente", ha concluso la Zakharova.
- 12:02 - Governo: Meloni, 'saremo ancora più efficaci, priorità è aumentare produttività lavoro'
Roma, 18 set. (Adnkronos) - "C'è ancora tanto da fare" e "noi saremo ancora più efficaci. Il prossimo obiettivo che abbiamo davanti è aumentare la produttività del lavoro". Così la premier Giorgia Meloni all'assemblea di Confindustria, dopo aver snocciolato i risultati sull'occupazione: "mai così tanti italiani avevano lavorato dall'unità d'Italia oggi", ha rivendicato.
- 11:56 - **Manovra: Meloni, 'aiuti a famiglie con più figli non per etica ma per necessità'**
Roma, 18 set. (Adnkronos) - "Voglio esser abbastanza chiara. Noi vogliamo seguire la stessa impostazione avuta finora e che mi pare qui condivisa: leggi di bilancio ispirate a buonsenso e serietà, che concentrano le non molte risorse a disposizione nel sostegno alle imprese che assumono e creano posti di lavoro, nel rafforzamento del potere d'acquisto delle famiglie, con particolare attenzione alle famiglie con figli, non per scelta etica ma per necessità economica, e nella difesa della salute dei cittadini". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, in un passaggio del suo intervento all'Assemblea 2024 di Confindustria.
- 11:56 - Giornata mondiale Alzheimer, al via campagna 'Pensaci per non dimenticarlo'
Roma, 18 set. (Adnkronos Salute) - E' con l'obiettivo di 'non dimenticarsi' dell'Alzheimer che, a pochi giorni dalla Giornata mondiale del 21 settembre, Lilly, con il patrocinio di Aima, Associazione italiana malattia di Alzheimer, Sin, Società italiana di neurologia, e Sindem, Associazione autonoma aderente alla Sin per le demenze, lancia la campagna di sensibilizzazione 'Pensaci, per non dimenticarlo'. L'iniziativa - presentata oggi a Roma in un incontro di condivisione e di confronto tra rappresentanti del mondo clinico, dei pazienti e delle istituzioni - propone di riscrivere la narrazione corrente della malattia di Alzheimer, favorendo una maggiore consapevolezza dei primi sintomi della malattia così da rendere sempre più frequente una diagnosi precoce, fondamentale per intervenire sulla progressione di malattia e garantire una migliore qualità e aspettativa di vita delle persone che ci convivono. La patologia interessa circa 600mila italiani.
Al centro della campagna un video, per il coinvolgimento di un ampio ecosistema di canali social e digitali, che integra una parte emozionale, basata su brani tratti dal romanzo 'Elegia per Iris' di John Bailey, letti dalla voce dell'attore Luca Ward, in grado di ingaggiare su un piano intimo ed emotivo, e una parte scientifica. Quest'ultima approfondisce in modo chiaro la necessità di consapevolezza dei primi segni di malattia e della presa in carico da parte di esperti medici attraverso le voci di Alessandro Padovani, direttore della Clinica Neurologica dell'Università di Brescia e presidente Sin, Annachiara Cagnin, responsabile del Centro per il declino cognitivo e la demenza della Clinica Neurologica dell'Azienda ospedale-università di Padova e segretario Sindem, e Patrizia Spadin, presidente Aima.
La malattia di Alzheimer, patologia neurodegenerativa debilitante che colpisce prevalentemente il cervello, con una serie di sintomi che coinvolgono sia le capacità cognitive che quelle funzionali, può progredire lentamente nell'arco di 10-20 anni, passando dalla fase preclinica non sintomatica alla demenza grave, con un impatto sempre maggiore sulla vita quotidiana. Le persone che presentano un decadimento cognitivo lieve o una demenza lieve, quando dovute alla patologia, possono essere descritte come individui con una malattia sintomatica precoce. Ricevere una diagnosi all'inizio della progressione della patologia offre a queste persone, ai loro cari e ai medici più tempo per prendere decisioni personali e mediche, nonché la possibilità di modificare alcuni stili di vita e intervenire precocemente.
A livello globale, il numero di persone di età pari o superiore ai 50 anni con malattia di Alzheimer in forma clinica o a rischio di svilupparla si stima essere di circa 416 milioni, ovvero più di una persona su 5 (22%). In Italia si stimano 1 milione di persone con demenza e circa 3 milioni direttamente coinvolte nella loro assistenza. L'Alzheimer interessa circa 600mila di connazionali e ha un onere economico di circa 15 miliardi di euro l'anno. Tuttavia, nonostante la rilevanza di questi numeri, destinati a crescere anche a causa del progressivo invecchiamento della popolazione, le persone affette da demenza ricevono una diagnosi accurata e tempestiva in meno del 20% dei casi a causa dell'impreparazione dei sistemi sanitari e dello stigma della malattia che fa ritardare il primo accesso al percorso diagnostico.
"La malattia di Alzheimer inizia spesso con piccoli segni, di cui a volte non è facile accorgersi - afferma Padovani - A volte, soprattutto nelle persone che sono avanti negli anni, questi piccoli deficit non vengono riconosciuti: dimenticare dove si è posteggiata l'auto, attribuire dei nomi diversi alle persone che si conoscono, o anche solo cambiare abitudini. A volte si tratta di segnali subdoli e difficili da intercettare. E' importante non derubricare, o ritenere che tutto questo sia normalmente legato all'invecchiamento, perché può essere il segnale, invece, di una malattia come la malattia di Alzheimer che comporta un peggioramento continuo".
Oggi ci troviamo di fronte a uno scenario inedito. "Per la prima volta la ricerca scientifica sta per fornire soluzioni in grado di interferire con l'andamento della patologia di Alzheimer - osserva Cagnin - Si passa dall'avere a disposizione soluzioni che agiscono sul sintomo cognitivo o comportamentale a trattamenti che possono rallentare la progressione o ritardare l'esordio dei sintomi se utilizzati in una fase precoce di malattia. Per questo è importante, se si avvertono dei segnali di allerta persistenti o ricorrenti, rivolgersi al medico di medicina generale o allo specialista, per avviare anche dei semplici esami che consentano di capire il rischio, lo stato di salute del cervello, l'eventuale diagnosi e, se serve, il trattamento farmacologico di oggi e di domani". In questa realtà "i familiari sono i primi a rendersi conto del cambiamento in atto nelle persone con Alzheimer - aggiunge Spadin - Oggi è importante che la loro attenzione si modifichi, imparando a cogliere non solo i sintomi della malattia, ma anche i primi segnali di deterioramento cognitivo. Questo può condurre a un percorso di accertamento diagnostico che permetterà di avere una vita migliore, più tutelata sia per il paziente sia per il caregiver che lo dovrà seguire e accompagnare negli anni futuri. Anche la nostra società nel suo insieme deve però assumersi il compito, in questo momento, di diventare una sentinella della buona salute di tutti, appoggiando, all'interno delle istituzioni, la costruzione di percorsi di prevenzione e diagnosi. E' giunto il momento che la storia della malattia d'Alzheimer e dei pazienti che ne sono colpiti possa finalmente cambiare".
"Da 35 anni, Lilly è pioniera a livello mondiale nella ricerca di trattamenti e metodi diagnostici per le persone affette dalla malattia di Alzheimer - dichiara Elias Khalil, presidente e amministratore delegato Italy Hub, Lilly - Da quando abbiamo iniziato la ricerca su questa malattia nel novembre 1988, abbiamo investito più di 8 miliardi di dollari, di cui più di 5 miliardi negli ultimi 10 anni, includendo oltre 10mila pazienti in studi clinici, sponsorizzando o co-sponsorizzando 9 studi clinici di fase 3 e altri attualmente in corso. Da oltre 30 anni Lilly non dimentica le persone colpite dalla malattia di Alzheimer, e ha l'obiettivo di riuscire a rendere la malattia un lontano ricordo".
La malattia di Alzheimer "è al centro del nostro impegno come Intergruppo - ricorda la senatrice Beatrice Lorenzin, copresidente Intergruppo parlamentare per le Neuroscienze e l'Alzheimer - Anche alla luce delle notevoli ricadute dell'Alzheimer non solo sul sistema sanitario, ma sul complessivo sviluppo socio-economico del Paese, è fondamentale potenziare l'identificazione precoce dei pazienti, al fine di ottimizzare l'accesso equo e tempestivo alle cure e garantire la sostenibilità del sistema".
"La garanzia dei più alti standard di diagnosi, accesso e cura - precisa l'onorevole Annarita Patriarca, copresidente Intergruppo parlamentare per le Neuroscienze e l'Alzheimer - è il target obiettivo di un sistema sanitario che punti a unire efficienza ed efficacia, pur in un comparto in continua evoluzione come quello della tutela della salute. Sono necessari un grande impegno e una collaborazione fattiva tra tutti gli attori coinvolti e migliorare la presa in carico dei pazienti, tramite un maggiore accesso alle novità in ambito diagnostico e tecnologico e alle innovazioni terapeutiche. Rendere possibile l'intercettazione precoce e il trattamento di malattie attualmente senza cura e ad alta prevalenza e disagio sociale come la malattia di Alzheimer è l'obiettivo fondamentale del nostro Intergruppo e su questo il nostro lavoro prosegue ogni giorno con determinazione".
- 11:52 - Governo: Meloni, 'risultati in tempi da far tremare polsi, c'è chi sperava fallissimo'
Roma, 18 set. (Adnkronos) - "Noi dobbiamo essere insieme soddisfatti per i risultati che abbiamo raggiunto considerando il contesto in cui abbiamo operato in questi due anni. Un quadro che avrebbe fatto tremare i polsi a chiunque, e che qualcuno aveva sperato potesse contribuire a un repentino fallimento dell’attuale governo. Le cose sono andate diversamente, l’Italia supera le difficoltà meglio di altre nazioni europee, il merito è delle imprese e dei loro lavoratori. Non è lo Stato che crea ricchezza, che invece deve fare la sua parte”. Così la premier Giorgia Meloni, intervenendo all'Assemblea di Confindustria 2024.
- 11:51 - Caso Yara: gip Venezia archivia pm Ruggeri indagata per frode processuale (2)
(Adnkronos) - Il gip Alberto Scaramuzza - lo stesso che aveva sollecitato approfondimenti sulla magistrata indagata per frode in processo e depistaggio - ha così dato ragione alla procura di Venezia che sollecitava l'archiviazione. Al centro della disputa c'era la conservazione dei 54 campioni di Dna - estratti dagli abiti di Yara e contenenti la traccia mista di vittima e carnefice - spostati dal frigo dell'ospedale San Raffaele all'ufficio Corpi di reato del tribunale di Bergamo. Un cambio di destinazione che interrompendo la catena del freddo (i reperti erano conservati a 80 gradi sotto zero) potrebbe aver compromesso il materiale biologico e la possibilità di nuove analisi.
Un trasferimento che sarebbe stato deciso dal pm Letizia Ruggeri senza attendere il provvedimento della corte d'Appello di Bergamo, giudice dell'esecuzione, ignorando l'allarme dei carabinieri sul rischio di deterioramento dei campioni di Dna e pregiudicando così la possibilità di un giudizio di revisione che la difesa da tempo persegue. Nella scorsa udienza la procuratrice aggiunta di Venezia Paola Mossa aveva ribadito la sua tesi: Letizia Ruggeri ha agito con "correttezza", non mostrando "nessuna 'ansia di distruzione'". Se "è vero che nel provvedimento di confisca la corte d'Assise fa riferimento alla non opportunità di provvedere, allo stato, alla distruzione dei reperti, e che il deposito degli stessi in luogo non dotato di congelatori ne avrebbe probabilmente alterato l'integrità", il cambio di luogo, dopo il verdetto definitivo, è solo una "soluzione di prudenza da parte del giudice" i cui costi economici - dopo la pronuncia della Cassazione sull'omicidio - le sarebbero potuti costare "l'ipotesi di una responsabilità sotto il profilo contabile". Soprattutto "non vi era poi alcuna ragione perché la Ruggeri dovesse 'temere', così da volerlo impedire, il giudizio di revisione e con esso la possibilità di pervenire a un risultato diverso. La prova scientifica su cui si fonda il giudizio di responsabilità a carico del Bossetti è risultata assolutamente solida e non vi sono elementi per ritenere che accertamenti successivi e ulteriori possano inficiarla".
Di opposto avviso la difesa di Bossetti che chiedeva il rinvio a giudizio della pm Ruggeri, la quale "nessun diritto aveva di distruggere i campioni (...). Ha agito in modo consapevole, in modo tale da rendere i reperti biologici inservibili per nuove indagini". Così, a dire dell'avvocato Claudio Salvagni, avrebbe messo in atto "un'attività criminale, un abuso inaccettabile, una violenza gratuita" distruggendo i campioni di Dna che hanno portato alla condanna di Bossetti e che, "se sottoposti a nuovo esame (ancora possibile in stato di corretta conservazione come affermato dai consulenti tecnici Lago e Casari al pm di Venezia), avrebbero potuto scagionarlo". Quei reperti "sono stati distrutti non per caso fortuito o forza maggiore", ma da "un'attività ordinata da chi quei reperti li doveva, per legge, custodire" per il timore che quel Dna "non avrebbe restituito il medesimo risultato, 'smontando' così, una inchiesta dai costi esorbitanti".