Secondo l'Ansa i Benetton avrebbero deciso di non riconfermare il vicepresidente di Unicredit che nei mesi scorsi, insieme al suo braccio destro, Roberto Mercuri, era stato travolto dall'inchiesta su Andrea Bulgarella
Fabrizio Palenzona potrebbe, in tempi stretti, lasciare Aeroporti di Roma. Lo riferisce l’Ansa, secondo cui il manager potrebbe non essere riconfermato nella carica di presidente. L’indicazione dovrebbe arrivare da un prossimo consiglio di amministrazione della controllante Atlantia della famiglia Benetton, sicuramente prima dell’assemblea di Adr del 22 aprile per il rinnovo delle cariche sociali. La notizia arriva dopo che, nei mesi scorsi, dall’inchiesta della Dda di Firenze sui rapporti tra Unicredit (vicepresidente Palenzona) e il costruttore siciliano sospettato di investire in Toscana capitali riconducibili a Matteo Messina Denaro, Andrea Bulgarella, era emerso l’attivismo del braccio destro del presidente della società di gestione Aeroportuale, Roberto Mercuri.
Il dirigente da 230mila euro l’anno, veniva pagato da Adr ma lavorava, pur non avendone titolo, anche per Unicredit muovendo i fili di finanziamenti e nomine. Non solo. Dalle intercettazioni dell’Antimafia fiorentina era emerso come Palenzona, si fosse interessato “per trovare il modo, intervenendo personalmente presso Vito Mangano e Lorenzo Lo Presti, rispettivamente direttore risorse umane ed amministratore delegato della società AdR di fargli ottenere un ulteriore emolumento pari a circa 46mila euro”. Sempre in Adr lavorava anche “l’attuale fidanzata del Mercuri, la cittadina romena Talida Stroie”, come emerse da una telefonata del 4 febbraio 2015 che Mercuri ha fatto a Mangano “per ricordargli di rinnovare per un altro anno il contratto della propria fidanzata”.
Unicredit al momento sembra andare nella direzione opposta dai Benetton. Secondo le ultime indiscrezioni di stampa, l’istituto milanese avrebbe deciso di nominare Massimiliano Fossati come suo rappresentante nel consiglio di amministrazione della partecipata Mediobanca. Il manager, che a ottobre 2015 era stato nominato capo dei rischi del gruppo al posto del “molto formale” Alessandro Decio, era uno degli altri protagonisti delle carte dell’Antimafia fiorentina, anche perché era tra gli attori di una partita di promozioni varata seguita molto attivamente da Palenzona, Mercuri e dal vicedirettore generale di Unicredit, Paolo Fiorentino.