“Il Molise non esiste”, sostiene un tormentone diventato virale sul web. Più o meno sembra pensarla così anche il ministero dell’Istruzione, che ha deciso che le prove del concorso scuola 2016, in Molise, praticamente non si terranno. A parte qualche eccezione, i docenti che vorranno concorrere per i (pochi) posti a disposizione faranno i test altrove: Abruzzo e Calabria, per lo più. Questioni di spesa: vista l’esiguità delle cattedre disponibili e dei candidati attesi, non conviene allestire una commissione. Ma il problema non riguarda solo gli insegnanti molisani. Stesso discorso per Basilicata e Sardegna, i territori più colpiti dagli accorpamenti. Con casi davvero estremi: per le materie di aeronautica o geologia i professori sardi dovranno sostenere i test in Sicilia, o addirittura in Veneto. Per alcuni il concorso diventa una prova itinerante. Con mille disagi e spese impreviste: “Il governo vuole risparmiare. Ma come al solito lo fa sulla nostra pelle: a rimetterci i soldi saremo noi alla fine”, protestano gli insegnanti che si preparano agli scritti. “L’aereo e l’albergo ce li paga Renzi, visto che siamo precari e non abbiamo diritto a ferie retribuite?”.
La questione è semplice: i posti messi in palio dal concorso, tanti in generale (63.712 in tutta Italia), si riducono drasticamente per alcune classi di concorso e Regioni nella ripartizione specifica. Così, dove la disponibilità è esigua ed è prevista scarsa partecipazione, il Miur ha deciso di accorpare la procedura concorsuale ad altre Regioni, per risparmiare. Il provvedimento interessa soprattutto classi di concorso specialistiche (quasi tutti gli insegnamenti musicali) e marginali. Ma può riguardare anche materie più diffuse (per geografia, ad esempio, sono individuate tre macroaree: il nord in Lombardia, il centro nel Lazio, il sud in Campania), e colpire alcuni territori.
In Molise e Abruzzo si svolgeranno solo le prove per i maestri di infanzia e primaria. I professori dovranno invece spostarsi, sia per il sostegno, sia per i posti comuni, con l’eccezione di poche materie che si contano sulle dita di una mano. L’altra Regione colpita è la Sardegna: per ben 52 classi di concorso i test si svolgeranno altrove, prevalentemente in Lazio e Toscana. In certi casi, poi, gli accorpamenti assumono contorni paradossali. Il concorso per pianoforte alle medie si fa solo in Sicilia, anche per i pianisti settentrionali. Mentre ai violoncellisti veneti tocca la Campania. Viceversa, i geologi sardi dovranno andare in Veneto. E considerato che molti insegnanti tenteranno su più classi, c’è chi si prepara ad un concorso “itinerante”: “Per costruzioni navali dovrò andare in Liguria, per altre due materia i test si fanno qui in Campania”, racconta Luigi Gallo, di Pozzuoli. “Spero che le date non siano troppo vicine o addirittura sovrapposte: tra i titoli d’accesso il dono dell’ubiquità non è ancora richiesto”.
I disagi, inevitabilmente, ci saranno. Anche perché i candidati sono quasi tutti docenti precari, che insegnano da supplenti: “Il contratto a tempo determinato dà diritto solo a permessi non retribuiti”, spiega Sandra, insegnante di geografia in Calabria. “Pensate quanto ci costerà questo concorso. Il Miur risparmia due volte: accollando a noi l’accorpamento delle procedure, visto che dovremo spostarci a spese nostre. e poi non pagandoci lo stipendio a scuola”. “Il viaggio, le ferie, le spese: tutto per la miseria di pochi posti in palio. Mi viene da ridere per non piangere”, aggiunge Nicoletta Spaio. Ormai, però, l’accorpamento è deciso. E anche di questo si lamenta Pino Turi, segretario generale della Uil scuola, che ha elaborato una tabella di riepilogo di tutte le sedi extraregionali del prossimo concorso: “Come al solito il ministero ha voluto fare da solo. Se ci avesse consultato avremmo potuto trovare delle soluzioni. Ad esempio si poteva pensare di accorpare, dove possibile, classi di concorso diverse nella stessa Regione, oppure far svolgere almeno gli scritti nel territorio di appartenenza, sotto la supervisione di un altro Usr. Adesso non resta che criticare e rimboccarsi le maniche”. Specie per quei docenti che per inseguire il sogno del posto fisso dovranno andare in giro per l’Italia.
Twitter: @lVendemiale
Scuola
Concorso scuola, prove accorpate e candidati costretti a girare l’Italia. “L’aereo ce lo paga Renzi?”
I posti messi in palio dal concorso si riducono drasticamente per alcune classi di concorso e Regioni nella ripartizione specifica. Così, dove la disponibilità è esigua ed è prevista scarsa partecipazione, il Miur ha deciso di unire la procedura ad altre Regioni per risparmiare
“Il Molise non esiste”, sostiene un tormentone diventato virale sul web. Più o meno sembra pensarla così anche il ministero dell’Istruzione, che ha deciso che le prove del concorso scuola 2016, in Molise, praticamente non si terranno. A parte qualche eccezione, i docenti che vorranno concorrere per i (pochi) posti a disposizione faranno i test altrove: Abruzzo e Calabria, per lo più. Questioni di spesa: vista l’esiguità delle cattedre disponibili e dei candidati attesi, non conviene allestire una commissione. Ma il problema non riguarda solo gli insegnanti molisani. Stesso discorso per Basilicata e Sardegna, i territori più colpiti dagli accorpamenti. Con casi davvero estremi: per le materie di aeronautica o geologia i professori sardi dovranno sostenere i test in Sicilia, o addirittura in Veneto. Per alcuni il concorso diventa una prova itinerante. Con mille disagi e spese impreviste: “Il governo vuole risparmiare. Ma come al solito lo fa sulla nostra pelle: a rimetterci i soldi saremo noi alla fine”, protestano gli insegnanti che si preparano agli scritti. “L’aereo e l’albergo ce li paga Renzi, visto che siamo precari e non abbiamo diritto a ferie retribuite?”.
La questione è semplice: i posti messi in palio dal concorso, tanti in generale (63.712 in tutta Italia), si riducono drasticamente per alcune classi di concorso e Regioni nella ripartizione specifica. Così, dove la disponibilità è esigua ed è prevista scarsa partecipazione, il Miur ha deciso di accorpare la procedura concorsuale ad altre Regioni, per risparmiare. Il provvedimento interessa soprattutto classi di concorso specialistiche (quasi tutti gli insegnamenti musicali) e marginali. Ma può riguardare anche materie più diffuse (per geografia, ad esempio, sono individuate tre macroaree: il nord in Lombardia, il centro nel Lazio, il sud in Campania), e colpire alcuni territori.
In Molise e Abruzzo si svolgeranno solo le prove per i maestri di infanzia e primaria. I professori dovranno invece spostarsi, sia per il sostegno, sia per i posti comuni, con l’eccezione di poche materie che si contano sulle dita di una mano. L’altra Regione colpita è la Sardegna: per ben 52 classi di concorso i test si svolgeranno altrove, prevalentemente in Lazio e Toscana. In certi casi, poi, gli accorpamenti assumono contorni paradossali. Il concorso per pianoforte alle medie si fa solo in Sicilia, anche per i pianisti settentrionali. Mentre ai violoncellisti veneti tocca la Campania. Viceversa, i geologi sardi dovranno andare in Veneto. E considerato che molti insegnanti tenteranno su più classi, c’è chi si prepara ad un concorso “itinerante”: “Per costruzioni navali dovrò andare in Liguria, per altre due materia i test si fanno qui in Campania”, racconta Luigi Gallo, di Pozzuoli. “Spero che le date non siano troppo vicine o addirittura sovrapposte: tra i titoli d’accesso il dono dell’ubiquità non è ancora richiesto”.
I disagi, inevitabilmente, ci saranno. Anche perché i candidati sono quasi tutti docenti precari, che insegnano da supplenti: “Il contratto a tempo determinato dà diritto solo a permessi non retribuiti”, spiega Sandra, insegnante di geografia in Calabria. “Pensate quanto ci costerà questo concorso. Il Miur risparmia due volte: accollando a noi l’accorpamento delle procedure, visto che dovremo spostarci a spese nostre. e poi non pagandoci lo stipendio a scuola”. “Il viaggio, le ferie, le spese: tutto per la miseria di pochi posti in palio. Mi viene da ridere per non piangere”, aggiunge Nicoletta Spaio. Ormai, però, l’accorpamento è deciso. E anche di questo si lamenta Pino Turi, segretario generale della Uil scuola, che ha elaborato una tabella di riepilogo di tutte le sedi extraregionali del prossimo concorso: “Come al solito il ministero ha voluto fare da solo. Se ci avesse consultato avremmo potuto trovare delle soluzioni. Ad esempio si poteva pensare di accorpare, dove possibile, classi di concorso diverse nella stessa Regione, oppure far svolgere almeno gli scritti nel territorio di appartenenza, sotto la supervisione di un altro Usr. Adesso non resta che criticare e rimboccarsi le maniche”. Specie per quei docenti che per inseguire il sogno del posto fisso dovranno andare in giro per l’Italia.
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Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".