Scontro acceso tra il giornalista de Il Fatto Quotidiano, Gianni Barbacetto, e il notista politico de Il Corriere della Sera, Francesco Verderami, durante L’aria che tira, su La7. L’argomento di discussione è il decreto di recepimento della norma Ue sui mutui, fortemente contestato dal M5S. Il deputato Pd, Ernesto Carbone, spiega che la polemica scatenata è inutile, perché è stato aumentato da 7 a 18 il numero di rate di un mutuo non pagate, perché venga attivata la procedura di vendita della casa del debitore senza passare da un tribunale. Barbacetto fa notare che il governo ha deciso di aumentare la soglia iniziale del numero di rate non pagate, solo a seguito della battaglia ingaggiata dal M5S. Interviene poi Verderami, che osserva: “Gli spettacolini indecorosi del M5S in Parlamento sono intollerabili: i picchettaggi in Commissione, i giochini in Aula. E lo dico io che frequento da 30 anni il Parlamento”. “Si chiama opposizione” – obietta Barbacetto – “Il Pci ne faceva di più pittoreschi. C’era chi, come Giancarlo Pajetta, si levò una scarpa e la sbatté sul banco. Ma dove vivi? Da dove vieni?”. “Non so da che mondo vieni tu” – replica la firma del Corriere – “io vengo dal mondo dell’educazione, cosa che mi pare che ti manchi“. Barbacetto continua: “La mortadella mangiata in Parlamento cosa era? Te la pigli con gli “spettacolini” degli unici che riescono a ottenere qualche risultato in questo Parlamento“. “Mi sembri l’ufficio stampa del M5S“, ribatte Verderami. “Ma figurati” – risponde Barbacetto – “quando c’è da criticarlo, lo critichiamo sul Fatto Quotidiano”. “Ho dato atto che c’è un’opposizione” – prosegue Verderami – “e che si è fatta valere. Dico solo che non c’è bisogno di fare i picchettaggi e altre cose, anche perché le rare dimostrazioni calorose ed eccessive del compagno Pajetta erano fatte in un impeto politico, molto limitato, e non a favore di telecamere ogni giorno, come fa il M5S“. “E’ una questione di tecnologia” – replica Barbacetto – “non c’erano le telecamere, però L’Unità il giorno dopo raccontava quello che faceva Pajetta e i compagni del Pci“