Tre recenti uscite in homevideo sintetizzano tre generi: documentario, spionaggio e horror. Con il doc si parte da un bizzarro caso di metacinema per poi planare sull’ultimo blu-ray di 007 e infine su un dvd che ha visto l’esordio horror, nel 2008, di un regista che sta per uscire con un nuovo action ambientato a Parigi
I coniugi Angulo deviano il credo Hare Krishna fino a confinare i loro sette figli adolescenti in un appartamento del Lower Est Side di New York. Niente scuola, niente amici, uscite rarissime e controllate. Sette infanzie venute su tra mura domestiche. Unici compagni di vita e gioco i film catodici in homevideo rivisti, riscritti e imitati in messe in scena dai costumi improvvisati con materiali di cancelleria. Prima il creativo anonimato, poi una nuova amica a spiarli, la regista Crystal Moselle e il successo è assicurato: Gran Premio della Giuria al Sundance nel 2015 e acclamazione internazionale, anche al RomaCineFest. Forse più per il reale caso umano che avvicina il doc, per assurdità dell’oggetto, al più improbabile degli script di finzione, e per le declinazioni di metacinema con funzioni respiratorie rispetto all’isolamento. The Wolfpack, uscito in dvd per Wanted Cinema ha un’edizione un po’ esile: niente blu-ray e negli extra campeggiano oltre al proprio trailer quelli di Il figlio di Hamas e Bansky Does New York: un doc di scottante attualità e l’altro rivelatorio di arte e trend urbani nella Grande Mela.
Se gli Angulo rimettono in scena Le Iene, Batman e Nightmare, ad uscire in questi giorni è un altro classico di genere: 007. Nel blu-ray di Spectre oltre alle due ore e mezza di spionaggio 2.0, che tra Daniel Craig, Monica Bellucci e Lea Seydoux viene investito di action-glamour grazie soprattutto al tocco di Sam Mendes, i contenuti extra sono ricchi di retroscena sulle lavorazioni. Si comincia con Barbara Broccoli, figlia del producer Albert Broccoli e fondatore della EON Production e del franchise più longevo di sempre. Alternandosi al regista offre il suo racconto sul set della lunga e spettacolare sequenza d’inizio a Plaza Zocalo, Città del Messico, nella ricostruzione della Festa dei Morti. Lo scenografo Dennis Gassner, il primo assistente alla regia Michael Lerman, la costumista Jany Temine offrono alla camera la loro esperienza parlando di ostacoli, sfide, organizzazione e soddisfazione per una sequenza altamente spettacolare girata fuori dagli studios con centinaia di comparse, effetti speciali e un vero elicottero a volteggiare nel cielo. Una perfetta sintesi del mondo 007. Ma si descrive anche un’esplosione da record sul set marocchino, mentre Dave Bautista, nei panni del cattivone ingrugnato e indistruttibile ci porta tra le strade di Roma, dove sono ambientati inseguimenti unici nella storia del cinema tra la sua Jaguar C-X75 e l’Aston Martin di James Bond. Per i più ghiotti, si completa il tutto con la gallery d’ordinanza, il backstage tra le nevi austriache, le interviste ai protagonisti e l’incursione negli Abbey Road Studios, spiando Sam Smith e Mendes durante le registrazioni di Writing’s on the Wall, fresca di Oscar per la Miglior canzone originale.
Arriviamo all’uscita di uno di quei film esclusi dalla sala ma ripescati, un po’ in sordina, per il cinema casalingo. Eden Lake, classe 2008, costituisce l’esordio in regia dell’inglese James Watkins. Nel frattempo ha avuto successo con The Woman in Black e sta per tornare in sala con Bastille Day, action-thriller ambientato in una Parigi nel mirino del terrorismo. In questo dvd Kelly Reilly e Michael Fassbender sono una coppia che si apparta per un weekend tutto natura e coccole in riva a un lago appena fuori Londra. Peccato che li raggiungerà una gang di adolescenti violenti e su di giri. Tra legge del branco, scintille provocatorie, cyberbullismo su telefonino e violenze irritanti Watkins tesse un horror puramente umano, crudo, coraggioso, spiazzante, splatter e da alcuni risvolti imprevedibili. Anche se l’inizio porta il fardello delle ingenuità di sceneggiatura e personaggi sulla scelta del restare esposti al pericolo anziché girare al largo: da sempre un marchio di fabbrica per il genere, ma nel 2000 un po’ desueto perché rende più la vittima scema che il cacciatore famelico. Invece tra i contenuti speciali, cast e produzione raccontano il loro approccio al film. E si possono sbirciare anche i ciak dal making-of. Ma occhio ai laghetti isolati…