In pochi anni è cambiata la tv e di conseguenza il pubblico televisivo. Merito (o colpa, decidete voi) del proliferare di canali tematici sul digitale terrestre e sul satellite, di nuovi format più internazionali e standardizzati, dell'influenza della social tv (numericamente inconsistente ma che fa opinione e condiziona le scelte dei piani alti). La conduttrice della Prova del Cuoco non vuole o non può stare al passo con questi cambiamenti di prospettiva
“What happened, miss Clerici?”. Ci perdoneranno i tanti che hanno apprezzato il documentario dedicato a Nina Simone, ma la domanda del titolo (“Cosa è successo?”) ben si presta anche alla
parabola professionale di una delle protagoniste della televisione italiana: Antonella Clerici. Per anni è stata la gallina dalle uova d’oro di Mamma Rai: dagli spadellamenti della Prova del Cuoco fino a Sanremo, passando per i piccoli mostri di Ti lascio una canzone, Antonellina era la frontwoman di RaiUno, amatissima personificazione dell’essenza stessa dello spirito nazionalpopolare spinto.
Paladina della “normal people”, Antonella Clerici ha trasformato la propria normalità in un vessillo: forme generose, linguaggio colloquiale, approccio al mezzo televisivo senza fronzoli, dritti alla
pancia del telespettatore medio (o mediocre?). Dagli abiti vaporosi del Festival di Sanremo al grembiule davanti ai fornelli della Prova del Cuoco, la conduttrice lombarda è riuscita meglio di
tutti gli altri a portare la casalinga italiana in tv, su palchi importanti, a vivere il sogno tipico della madre di famiglia che vorrebbe diventare principessa, anche solo per una notte. E il segreto del successo della Clerici stava tutto qui, in questa identificazione totale con il proprio target di riferimento. È quello che fa Barbara D’Urso quando parla della “commare Cozzolino” o delle sue telespettatrici che stirano mentre guardano Pomeriggio 5, ma a differenza di Nostra Signora delle Faccette, la Clerici è genuinamente vicina al suo pubblico, senza tubini strettissimi, trucco esagerato o “Carmelita smack”.
Recentemente, però, qualcosa si è rotto nel rapporto tra Antonella Clerici e il suo pubblico, e più in generale il pubblico tipico di RaiUno. Da gallina dalle uova d’oro, si è trasformata in un oggetto
televisivo non identificato, che fa fatica a riconnettersi con i gusti del telespettatore (e soprattutto dell’Auditel). Ha sofferto assai lo scontro con Maria De Filippi nel prime time del sabato sera, e
ormai è cosa nota che contro Bloody Mary è sempre un bagno di sangue (appunto) e si rischia di uscirne con le ossa rotte. Ma il calo di appeal della Clerici forse non dipende da un singolo scontro perso a suon di share. Forse è cambiato (o sta cambiando) il gusto di chi guarda la tv. Non in meglio, beninteso, perché di robaccia che fa ascolti da record ce n’è ancora tanta, troppa. È il tipo umano incarnato in Antonellina che forse ha meno presa sul pubblico.
Forse persino le casalinghe disperate non ne possono più di aspirare, al massimo, a una loro simile che ce l’ha fatta. Forse vorrebbero semplicemente diventare qualcun altro, smettere i panni di angelo del focolare e trasformarsi in una femme fatale da urlo, con tubini stretti e tacchi a spillo. E qui rientra in gioco Barbara D’Urso, che in fondo ha preso il posto proprio della Clerici nel cuore delle donne che guardano la tv. La D’Urso parla a un pubblico medio con linguaggio semplice (e qui è simile alla Clerici) ma con una differenza fondamentale: la sua stessa immagine. Madre e casalinga, sissignore, ma senza perdere il gusto di sentirsi “wow”. Antonella Clerici, nella sua genuina immagine di donna normale, con imperfezioni fisiche e stile casereccio, non incarna più il sentiment generale delle donne che guardano la tv. Pensate per un attimo al Sanremo condotto dalla Clerici (che peraltro era andato benissimo): davvero credete che oggi, nel 2016, quegli abiti esageratamente “pampanosi” (ci perdonino Matteo e l’Accademia della Crusca) verrebbero apprezzati? O piuttosto molti di noi parlerebbero di outfit volgarotti degni di una puntata de Il Boss delle cerimonie?
In pochi anni è cambiata la tv e di conseguenza il pubblico televisivo. Merito (o colpa, decidete voi) del proliferare di canali tematici sul digitale terrestre e sul satellite, di nuovi format più internazionali e standardizzati, dell’influenza della social tv (numericamente inconsistente ma che fa opinione e condiziona le scelte dei piani alti). Antonella Clerici non vuole o non può stare al passo con questi cambiamenti di prospettiva. Lei è e resta quello che è sempre stata: una mediana di talento che ha sfruttato la propria tranquillizzante normalità per accalappiare larghe fette del pubblico femminile. Un pubblico che adesso guarda altrove e che giocoforza ha abbandonato Nostra Signora dei Fornelli (sì, la tv italiana è un trionfo di Madonne di vario genere).
Fosse qualcun altro, le consiglieremmo un cambiamento radicale di look e di approccio al mezzo. Ma Antonella Clerici non può cambiare, è troppo Antonella Clerici. E allora che fare, per recuperare almeno una parte del terreno perduto? Niente, forse niente di niente. Tutto cambia, anche la tv e il suo pubblico. E allora bisogna essere umili abbastanza da accettare il cambiamento,
persino quando comporta un ridimensionamento del proprio ruolo. La Prova del Cuoco funziona ancora (per orario di messa in onda e target di riferimento) ma su eventuali capatine in prima serata ci penseremmo mille volte, prima di lanciarci di nuovo in imprese che potrebbero rivelarsi fallimentari (di nuovo). Continua a spadellare, Antonella. In fondo hai avuto i tuoi anni di gloria, anni che magari non ti aspettavi neppure di vivere.