“Ormai è ufficiale: discuteremo la legittimità della nuova legge elettorale davanti alla Corte costituzionale”. Dopo il primo giudizio favorevole del tribunale di Messina, che ha spedito gli atti alla Consulta, e in attesa dei responsi dei numerosi altri tribunali interpellati, l’avvocato Felice Besostri, già killer del Porcellum, fa il punto dell’iniziativa giudiziaria messa in campo per cancellare anche l’Italicum: 18 ricorsi e 14 motivi di incostituzionalità, che confida di veder riuniti in un unico procedimento. “Il risultato che auspico è la cancellazione totale della legge, quello che ritengo più probabile – prosegue Besostri – è la bocciatura di almeno due aspetti: i capilista bloccati e il ballottaggio senza soglia minima di votanti”. I tempi lunghi non preoccupano l’avvocato: “L’altra volta impiegammo diversi anni per convincere la magistratura ordinaria a spedire gli atti alla Consulta, la quale invece decise e può ancora decidere in pochi mesi”. In parallelo alla strategia giudiziaria, per impulso del Coordinamento per la democrazia costituzionale, cui fa riferimento Besostri, stanno per partire anche due iniziative referendarie: due quesiti abrogativi contro l’Italicum e il referendum, previsto dall’art. 138 della Costituzione, per dire No alla revisione costituzionale di Piero Ricca, riprese Ricky Farina