Le situazioni innescate dalla Tav sono molte, benché meno appariscenti della Val Susa, e talvolta rimandano ad una semplice constatazione: all’astrazione svincolata dal reale che ha assunto ormai la parola ‘democrazia’, dove in casi in cui i territori e le loro comunità cercano di difendere il loro territorio da progetti percepiti come devastanti esse sono considerate un ingombro dall’imperativo gestionale, economico/finanziario che flirta con il potere rappresentativo. Per esempio si nega o rende superfluo un esercizio di democrazia elementare chiamato referendum locale nelle situazioni in cui un’opera può avere un importante impatto sul territorio e sulla vita di una comunità.
Tutti più o meno poi concordiamo con il valore della cultura ambientale e dintorni ma poi capita che un treno superveloce si faccia comunque a dispetto di danni evidenti e contro la volontà delle comunità locali (ma molto altro lo deturpa) e la colpa è sempre di qualcos’altro: l’Europa e la disoccupazione, e il governo centrale e lo sblocca-Italia, e i sindacati, l’emendamento ecc. E poi magari si correrà all’ennesimo convegno in cui magari, e per l’ennesima volta, il nostrano Zygmunt Bauman di turno (l’originale sarà pur stanco di ripetersi) ci ricorderà che ancora non abbiamo compreso del subdolo legame tra la peggior politica e la pessima economia e finanza. Il radicalismo da salotto in cui sguazzano certi nostrani e ambiziosi relatori onnipresenti ai vari convegni ‘socio e dintorni’ con sostanziosi rimborsi spesa e con parole riciclate spolpate usurate (sostenibilità, complessità, identità, socialità, solidarietà ecc.) e le anime belle che pendono dalle loro labbra è soltanto una triste parodia del militante impegnato.
Per evitare questa scissione tra appartenenza astratta ad una totalità che in realtà non segna una reale esperienza del mondo contingente ma si ferma ai proclami c’è un’alternativa ad una buona lettura di Schiller: mettersi in contatto con le persone e le associazioni impegnate direttamente in una forma di resistenza civile e non violenta, capaci di riconoscere la Bellezza nel tenere insieme “il mondo delle idee senza abbandonare il mondo sensibile come avviene nella conoscenza della verità” (Friedrich Schiller, Grazia e dignità, 1793).
Farsi aprire gli occhi da loro su fatti e situazioni specifiche è un esercizio di reale appartenenza, ci parlano in sostanza come fossimo cittadini e non sudditi. E allora a proposito del previsto passaggio Tav a Verona informatevi presso il “Comitato Giarol Grande, il nostro giardino”. Ne è presidente Vittorio Tonolli e racchiude un gruppo di aderenti, ormai un migliaio di persone, che hanno dato il loro contributo a bonificare, curare e rendere ancora più bello il ‘Giarol Grande’, per farlo trovare in gran spolvero di fronte alle ruspe che, stando al progetto attuale, lo condannerebbero in gran parte a sparire e ed essere deturpato per lasciare spazio al Superveloce. Il Comitato ha formulato anche precise, concrete e ragionevoli proposte per rendere il progetto Tav più sostenibile nell’area e ha già avuto qualche soddisfazione. Pare si sia capito che sedersi al tavolo con il Comitato senza farsi prendere da delirio-deriva gestionale e far fuori un ennesimo luogo di bellezza naturalistica meta di adulti e bambini senza dialogare con la comunità locale significa assumersi una responsabilità enorme.
Renato Perina
Blogger culturale e operatore di teatro sociale
Società - 6 Marzo 2016
No Tav a Verona, per una forma di resistenza civile e non violenta
Le situazioni innescate dalla Tav sono molte, benché meno appariscenti della Val Susa, e talvolta rimandano ad una semplice constatazione: all’astrazione svincolata dal reale che ha assunto ormai la parola ‘democrazia’, dove in casi in cui i territori e le loro comunità cercano di difendere il loro territorio da progetti percepiti come devastanti esse sono considerate un ingombro dall’imperativo gestionale, economico/finanziario che flirta con il potere rappresentativo. Per esempio si nega o rende superfluo un esercizio di democrazia elementare chiamato referendum locale nelle situazioni in cui un’opera può avere un importante impatto sul territorio e sulla vita di una comunità.
Tutti più o meno poi concordiamo con il valore della cultura ambientale e dintorni ma poi capita che un treno superveloce si faccia comunque a dispetto di danni evidenti e contro la volontà delle comunità locali (ma molto altro lo deturpa) e la colpa è sempre di qualcos’altro: l’Europa e la disoccupazione, e il governo centrale e lo sblocca-Italia, e i sindacati, l’emendamento ecc. E poi magari si correrà all’ennesimo convegno in cui magari, e per l’ennesima volta, il nostrano Zygmunt Bauman di turno (l’originale sarà pur stanco di ripetersi) ci ricorderà che ancora non abbiamo compreso del subdolo legame tra la peggior politica e la pessima economia e finanza. Il radicalismo da salotto in cui sguazzano certi nostrani e ambiziosi relatori onnipresenti ai vari convegni ‘socio e dintorni’ con sostanziosi rimborsi spesa e con parole riciclate spolpate usurate (sostenibilità, complessità, identità, socialità, solidarietà ecc.) e le anime belle che pendono dalle loro labbra è soltanto una triste parodia del militante impegnato.
Per evitare questa scissione tra appartenenza astratta ad una totalità che in realtà non segna una reale esperienza del mondo contingente ma si ferma ai proclami c’è un’alternativa ad una buona lettura di Schiller: mettersi in contatto con le persone e le associazioni impegnate direttamente in una forma di resistenza civile e non violenta, capaci di riconoscere la Bellezza nel tenere insieme “il mondo delle idee senza abbandonare il mondo sensibile come avviene nella conoscenza della verità” (Friedrich Schiller, Grazia e dignità, 1793).
Farsi aprire gli occhi da loro su fatti e situazioni specifiche è un esercizio di reale appartenenza, ci parlano in sostanza come fossimo cittadini e non sudditi. E allora a proposito del previsto passaggio Tav a Verona informatevi presso il “Comitato Giarol Grande, il nostro giardino”. Ne è presidente Vittorio Tonolli e racchiude un gruppo di aderenti, ormai un migliaio di persone, che hanno dato il loro contributo a bonificare, curare e rendere ancora più bello il ‘Giarol Grande’, per farlo trovare in gran spolvero di fronte alle ruspe che, stando al progetto attuale, lo condannerebbero in gran parte a sparire e ed essere deturpato per lasciare spazio al Superveloce. Il Comitato ha formulato anche precise, concrete e ragionevoli proposte per rendere il progetto Tav più sostenibile nell’area e ha già avuto qualche soddisfazione. Pare si sia capito che sedersi al tavolo con il Comitato senza farsi prendere da delirio-deriva gestionale e far fuori un ennesimo luogo di bellezza naturalistica meta di adulti e bambini senza dialogare con la comunità locale significa assumersi una responsabilità enorme.
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Ucraina, M5s e Avs: “Stop all’invio di armi, no agli attacchi in Russia”. Ma Pd: “Rispettare impegni presi”
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Perchè il capo della polizia giudiziaria libica Almasri arrestato sabato a Torino, per la Corte Penale Internazionale colpevole di crimini di guerra e contro la dignità umana, è stato scarcerato e rimandato in Libia? È una pagina inquietante, il governo deve spiegazioni". Così su X Pierfrancesco Majorino, responsabile Politiche migratorie nella segreteria nazionale del Pd.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Meloni non doveva fare la guerra in tutto il globo terracqueo ai trafficanti di esseri umani e arrestarli? Oggi invece ha liberato il trafficante e torturatore libico Almasri Habish e lo ha rimandato in Libia, nonostante un mandato di arresto della Corte penale internazionale. Che vergogna Giorgia Meloni". Lo dichiara il coportavoce nazionale di Europa Verde e deputato di AVS Angelo Bonelli.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Rimaniamo in attesa della conferma ufficiale e della motivazione che ha portato alla scarcerazione del trafficante di esseri umani libico arrestato nei giorni scorsi a Torino". Lo afferma Nicola Fratoianni di Avs.
"Naturalmente se questo personaggio potrà lasciare tranquillamente l’Italia invece di essere consegnato alla Corte Penale Internazionale per essere giudicato sarà chiaro a tutti - alla CPI, all’Interpol, alla comunità internazionale e ai cittadini del nostro Paese - che l’attuale governo italiano, Meloni, Nordio, Piantedosi proteggono i trafficanti di esseri umani e i torturatori libici".
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "È gravissimo che il comandante della polizia giudiziaria libica Najeem Osema Almasri Habish, arrestato domenica scorsa a Torino, sia stato rilasciato e rinviato in Libia, nonostante ci sia un mandato d’arresto della Corte penale internazionale. Presentiamo una interrogazione urgente al ministro Nordio affinché venga a riferire in aula già nelle prossime ore”. Lo afferma il segretario di Più Europa Riccardo Magi.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "La vicenda della scarcerazione del generale Almasri è gravissima. Domani mattina chiederemo conto al Ministro Nordio in aula di questa scelta che a noi sembra assurda. Cosa c’è sotto?". Così Matteo Renzi sui social.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - “Per il ministro Salvini, dal primo di gennaio i ritardi ferroviari sono tutta colpa dell'eversione e del sabotaggio. Peccato che i dati dell’ultimo trimestre, senza catene sulla linea, senza sabotaggi, senza esposti, dicano che il 72 % dei treni ad alta velocità è arrivato in ritardo, che il Frecciargento Bari - Roma non è mai arrivato in orario e che il Frecciarossa Reggio Calabria - Milano ha avuto un ritardo medio di 46 minuti, con picchi di 468 minuti". Lo ha dichiarato Matteo Richetti, capogruppo di Azione alla Camera, rispondendo all’informativa del ministro Salvini sul trasporto ferroviario.
"I rimborsi complessivi dovuti a Trenitalia per ritardi dei treni sono superiori a 100 milioni di euro l'anno: circa 8 milioni e mezzo di euro al mese. Davanti a questa situazione emergenziale, ancora una volta il Ministro evita di discutere in aula la sua strategia dei trasporti. Avremmo voluto sapere dal Ministro se conferma la scelta di aumentare l’offerta dell’alta velocità, atteso il fatto che questo aumento contrae la possibilità di manutenzione ordinaria e quindi la prevenzione dei guasti".
"Soprattutto perché, se su quella stessa rete si pensa di mettere un terzo operatore, l'usura sarà ulteriormente esasperata. È su questo che avevamo chiesto un'informativa del Ministro: sui ritardi, sui guasti, sui disagi, sulle strategie per le politiche del trasporto pubblico in Italia, non sugli esposti sacrosanti. Ancora un’occasione perduta”.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Giorgia Meloni voleva inseguire i trafficanti di esseri umani in tutto il globo terracqueo, ne era stato arrestato uno libico in Italia e invece di dare seguito alle richieste della Corte penale internazionale che lo accusa di crimini di guerra e contro la dignità umana, lo hanno rimandato impunito in Libia. Il governo chiarisca immediatamente perché Almasri è stato scarcerato e lasciato andare". Così la segretaria del Pd Elly Schlein