Oggi la Bayerische Motoren Werke, meglio nota come BMW, compie 100 anni e ricorda la sua storia iniziata con gli aerei, proseguita con le motociclette e poi anche nelle auto.
Così come un’altra grande industria automobilistica tedesca, la Volkswagen, la sua nascita è dovuta a vicende belliche, ma mentre la casa di Wolfsburg prende forma nel secondo conflitto mondiale, la BMW ha le sue radici nella Grande Guerra, quando la Rapp Motoren Werke progettò il motore del primo aereo da combattimento per l’aviazione tedesca. Dalle sue ceneri e dopo diverse vicende societarie, nacque infine la BMW. Era il 7 marzo 1916.
Per i bavaresi di Monaco, dunque, sarà un anno denso di festeggiamenti, ma intanto gli “altri” tedeschi, quelli che l’automobile l’hanno inventata trenta anni prima e senza avere il supporto di commesse militari, hanno escogitato un’iniziativa, più simpatica che provocatoria, per fare gli auguri ai colleghi. Nella fattispecie è il Museo Mercedes-Benz a recapitare un invito speciale, permettendo ai dipendenti di BMW di andare in visita gratuitamente dall’8 al 13 marzo, potendo parcheggiare anche sulla collina davanti all’ingresso dell’edificio, a patto di arrivare su un’auto dell’Elica.
Ma non è tutto, perché il ristorante servirà specialità sveve ai primi cinquanta dipendenti BMW, al termine della loro visita ai 130 anni di storia dell’automobile, s’intende. Se da un lato, infatti, Mercedes ringrazia “un marchio di fama mondiale, che contribuisce ad un’eccellente reputazione internazionale della Germania in campo automobilistico”, dall’altro ricorda che “Nel 1886 Carl Benz e Gottlieb Daimler avevano inventato l’automobile, indipendentemente l’uno dall’altro, creando dieci anni dopo il marchio Mercedes-Benz”.
Da Monaco, per ora, non sono arrivate risposte o indicazioni ufficiali, ma a Stoccarda precisano pure che non è raro vedere delle BMW nel parcheggio del loro museo: “se ne trovano numerose in occasione dei popolari “Cars & Coffee”, gli incontri tra appassionati di auto d’epoca aperti a tutte le marche durante l’estate”. Magari, però, non sono proprio quelle dei dipendenti.
Auguri e musei a parte, la storia di BMW è certamente molto interessante. Inizia con gli aerei, dei quali dopo il Patto di Varsavia viene proibita la produzione, prosegue con le motociclette nel 1923, quando arrva la R32 motorizzata con un biclindrico boxer da 500 cc e 8,5 CV.
Per la prima auto bisogna attendere il 1928; si tratta di una Austin Seven costruita su licenza, che l’anno seguente si tramuta nella prima BMW della storia, la 3/15. Negli anni Trenta arrivano le prime 320, 326 e 328, ma poi la follia di Adolf Hitler spazza via tutto e nel 1945 ci sono solo macerie da ricostruire, con una produzione “spezzata” tra Germania Est e Germania Ovest.
Negli anni Cinquanta esce la serie 500, con i suoi modelli alto di gamma e il primo V8 fatto in Germania, ma la BMW è in crisi e nel 1959 Mercedes prova a comprarla. La svolta arriva proprio in quel frangente quando Herbert Quandt decide di diventare primo azionista e nel 1961 viene presentata la 1.500, cioè l’auto che inizia il “new deal” di Monaco, sopravvivendo (in diverse versioni e derivazioni) fino al 1977 e gettando le basi per il roseo futuro di marchio premium di successo.