L’accesso al credito è una chimera? In Grecia un gruppo di volenterosi (anche un italiano) si è inventato la Banca umana e i supermercati più equi: My Human Bank. L’idea è stata implementata da un gruppo di manager e professionisti greci, tra cui anche un architetto italiano, che stanno per mettere a regime una filiera di finanziamenti e prestiti agevolati nel settore agroalimentare, ma anche nel terziario relativo a nuove imprese, start up e informatica. E garantiscono che non si applicheranno ipoteche e altri gravami sui mutui erogati e il tasso complessivo in linea di massima per i mutui sarà stabile al 4%, netto senza alcun altro onere.
“Al momento non possiamo ancora esplicitare la provenienza del capitale iniziale – dice a ilfattoquotidiano.it uno dei soci fondatori, Angelo Saracini, 71enne romano ma che vive ad Atene dagli anni Settanta – lo faremo nelle prossime settimane per ragioni di opportunità che potete ben comprendere. Quello che ci tengo a sottolineare è che l’impegno di questo nucleo di persone è di venir fuori in qualche modo dalle sabbie, mobili e putride, in cui la Grecia è finita”. In quel 4% è compresa un’assistenza completa secondaria, come ad esempio a chi vorrebbe allestire una serra per la coltivazione e “noi gli offriamo tutto il know how, il supporto tecnico, legale e burocratico relativo alle autorizzazioni ed al regime fiscale”. L’idea è che quel tasso venga pareggiato dai guadagni provenienti dalla gestione ottenuta tramite la banca, “che sarà quindi co-partecipe delle attività finanziate”.
Non solo. Nei prossimi mesi apriranno delle agenzie nelle tredici province della Grecia in parallelo con tredici supermercati che venderanno prodotti locali, tra cui quelli dei clienti della banca stessa, messi sugli scaffali a prezzi molto più bassi rispetto alla media commerciale. “E’questo un altro elemento che ci differenzia dalla banca etica – aggiunge Saracini – ci denominiamo banca umana perché ci rivolgiamo alle persone, tramite una collaborazione pulita e asciutta tra l’ente erogatore e l’imprenditore. Ovvero in primis chi si occupa di agroalimentare e a seguire start up e idee innovative. Non saranno clienti della banca umana né persone orientate ad ottenere fondi per l’acquisto di automobili, né di immobili o in Borsa, per cui siamo una banca al servizio del lavoratore”.
Nel nucleo dei soci fondatori spiccano il 44enne Ioannis Xrisogonìdis, nato in Germania ma laureatosi in Giurisprudenza in Grecia, gli economisti corfioti Nikolaos Riganàs, laureato a Bari e Nikiforos Rapsomanìkis laureato a Bologna, sotto l’egida del professor Stèfanos Tsolakìdis, fisico e ingegnere aeronavale oltre che Doctor of Professional Studies in Aerospace and Defence Technologies Management alla Middlesex University of England.
In attesa del nulla osta da parte della Banca Centrale Greca, entro fine mese saranno operative le prime quattro sedi della banca umana, aperte a Kolonaki (il quartiere del business ateniese), Salonicco e Corfù. “Assumeremo in primo luogo portatori di handicap, ma con particolari requisiti di competenze bancarie e informatiche. Poi i disoccupati, meglio se giovani in cerca di primo impiego, e altre categorie diciamo sensibili come padri di famiglia in difficoltà – conclude Saracini -. Tutto sarà gestito nella massima trasparenza, con i profili dei candidati e poi degli assunti pubblicati sul nostro sito. Lo stipendio sarà composto da una base come previsto dalla legge greca e da un bonus relativo agli obiettivi man mano raggiunti”. E scorrendo il portale si apprende che la Banca umana si occuperà anche di emergenza migranti, con il progetto People Solidarity: una realtà filantropica per contribuire all’accoglienza, l’alloggio e la ristorazione di immigrati che oggi in Grecia, per quanto riguarda i siriani e gli afghani, hanno toccato quota 31mila.
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