Scontro rovente tra il sindacalista Giorgio Cremaschi, ex esponente della Fiom, e il giornalista de L’Unità Fabrizio Rondolino, durante Tagadà, su La7. L’argomento di discussione è il caso del direttore della Reggia di Caserta, Mauro Felicori, e del comunicato intersindacale dei lavoratori sul suo operato. Cremaschi esordisce commentando con parole dure le dichiarazioni del presidente del Consiglio a sostegno di Felicori (“E’ finita la pacchia”): “Quella di Renzi è una cialtroneria senza precedenti, che può avere successo solo grazie al fatto che c’è un sistema mediatico-informativo cialtrone. Questi lavoratori sono stati condannati senza processo e soprattutto senza neanche ascoltare le loro ragioni. Pochi giorni fa, tra l’altro, il presidente del Consiglio ha detto, se non sbaglio a “L’isola dei famosi”, che la guerra non è un videogioco”. “Lo ha detto ieri dalla D’Urso“, corregge la conduttrice Tiziana Panella. E insorge Rondolino: “Lo sa benissimo Cremaschi, fa finta di non saperlo”. “Ma tanto andrà anche a “L’isola dei famosi”” – ribatte il sindacalista. “Cremaschi, parla piuttosto di quelli che non fanno niente” – ammonisce Rondolino – “parla dei fannulloni che rubano lo stipendio e che hanno la tessera del sindacato. Lascia perdere la Libia che è una cosa troppo importante per te“. Cremaschi definisce “coscienziosa” la lettera delle sigle sindacali e accusa indiscriminatamente stampa e tv di aver omesso alcune parti fondamentali del comunicato sindacale. Interpellato sul tema, Rondolino afferma: “I lavoratori italiani hanno bisogno di nuovi sindacati capaci di rappresentare i loro interessi e non quelli delle burocrazie sindacali. Se si stabilisce che negli enti pubblici si lavora e che i direttori lavorano, devono lavorare anche i sindacalisti, cosa che nel pubblico impiego è pressoché sconosciuta”. “Rondolino allora non ha letto la lettera”, insorge Cremaschi. “Ma chi se ne frega della lettera” – replica il giornalista – “Non l’ho letta e non mi interessa leggerla. E mi interessa anche abbastanza poco quello che tu dici“. “Fai il giornalista e non sai leggere?” – ribatte il sindacalista – “Ma allora di che cosa scrivi? Di che cosa parli?“. “Ma t’hanno cacciato persino dalla Cgil!” – controbatte Rondolino – “Persino da lì ti hanno buttato fuori. Per dire, la Cgil che si tiene personaggi come la Camusso e Landini non sono riusciti a tenere te. E mi vieni a spiegare come si fa il giornalista?“