Non è cambiato nulla: nell’atletica leggera russa il doping di Stato continua ad essere la prassi. A lanciare la pesante accusa – che se provata rappresenterebbe la pietra tombale sulla partecipazione della Russia alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016 – è la ARD, la televisione tedesca che già nell’agosto 2015 aveva puntato il dito sulle pratiche illecite di Mosca, innescando la clamorosa inchiesta della Wada. Adesso dalla Germania arriva un nuovo documentario, con altre prove a carico della Federazione russa. Video e documenti sono stati già trasmessi alla Iaaf, che fra due settimane dovrà decidere sulla sospensione in vista dei prossimi Giochi.
Lo scandalo doping nell’atletica leggera va avanti ormai da più di un anno. Prima l’inchiesta della ARD, in collaborazione con il Sunday Times. Il culmine è stato raggiunto a novembre con la pubblicazione del rapporto della Wada (l’Organizzazione mondiale antidoping) che ha portato alla sospensione a tempo indeterminato della Federazione Russa. Il ministro dello Sport, Vitaly Mutko, aveva promesso “riforme immediate”, ed in effetti dalla Rusada (l’agenzia antidoping nazionale) alla Federazione, erano partito un repulisti generale: magari di comodo, per salvare i Giochi e tenere al riparo i pezzi grossi. Comunque l’inizio di un cambiamento. Secondo l’ultima inchiesta della tv tedesca, però, solo di facciata.
Il documentario, andato in onda domenica sera, mostra l’allenatore Vladimir Mokhnev che, pur essendo sospeso, continua ad allenare nella piccola città di Gubkin, al confine con l’Ucraina, e ha persino avuto un ruolo di supervisore agli ultimi campionati invernali nazionali; mentre un altro coach, Yuri Gordeev, sarebbe tutt’ora a capo di un sistema di distribuzione di sostanze proibite agli atleti. Le rivelazioni più scottanti, però, riguardano Anna Antselevich, nuovo segretario generale della Rusada: la donna che avrebbe dovuto riabilitare l’agenzia antidoping russa, con più d’uno scheletro nell’armadio. Secondo l’ARD, in passato l’Antselevich, quando era una semplice impiegata dell’Agenzia, avrebbe avvisato gli atleti delle date dei test a sorpresa. Nel documentario c’è persino una registrazione in cui l’oggi segretario generale della Rusada, parlando con un’atleta donna non meglio identificata, dice: “Va bene se facciamo il test la settimana prossima? Così abbiamo tempo e non ci sono problemi”.
Le notizie portate alla luce dall’inchiesta dell’ARD hanno causato un nuovo terremoto nell’atletica russa. Il ministro Mutko ha dichiarato che “lo Stato non ha alcuna responsabilità in eventuali errori individuali, che saranno puniti”. La Federazione ha emanato un comunicato in cui annuncia l’apertura di un’inchiesta. Ma non sarà facile per la Russia passare di nuovo come vittima. “A quanto pare la situazione non è cambiata”, ha detto Clemens Prokop, presidente dell’associazione atleti tedesca. “Questo vuol dire che le condizioni per la partecipazione ai Giochi non sono state soddisfatte”. Già, in ballo ci sono le Olimpiadi di Rio de Janeiro. Sempre più a rischio. L’ultima parola spetta alla Iaaf, che dovrà decidere fra due settimane. Le ultime erano state piene di dichiarazioni concilianti, testimonianza della volontà di salvare la Russia. Ma dopo l’ennesimo scandalo far finta di nulla sarà davvero difficile.
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