Più o meno un anno fa Mark Coker, fondatore di SmashWords, dalle pagine dell’Huffington Post spiegava in dieci punti i motivi per cui gli e-book, e in particolare l’autopubblicazione, avrebbero conquistato la metà del mercato editoriale entro il 2020. Non è ancora accaduto, ma siamo solo nel 2016. Negli Stati Uniti gli e-book hanno registrato addirittura una flessione nel 2015 ma, secondo gli analisti, si tratta di oscillazioni strutturali.In Italia continuano la loro lenta ma inarrestabile progressione. Le persone cieche e ipovedenti, ad esempio, apprezzano molto gli e-book, come appare nell’inchiesta pubblicata nel numero di marzo del mensile SuperAbile, la rivista nata dall’omonimo portale di informazione e documentazione sulle tematiche della disabilità.
I numeri hanno smentito anche i “guru” che nel 2010 avevano previsto che i lettori e-reader sarebbero stati soppiantati dai tablet. Una recente indagine di eMarketer ha evidenziato che alla fine dell’anno gli utilizzatori di e-reader saranno 86,3 milioni, con una crescita del 3,5% rispetto al 2015. L’e-reader è molto apprezzato dagli over 60, mentre i lettori più giovani preferiscono scorrere l’e-book sul tablet o addirittura sullo smarphone.
Oggi il mercato dei tablet non gode di ottima salute, anche se l’iPad risulta sempre al primo posto, è incalzato da concorrenti quali Samsung, Lenovo e Huawei; inoltre, secondo la società specializzata IDC, nel 2015 vi è stata una contrazione nelle vendite che dovrebbe continuare anche nei prossimi anni.
Personalmente, pur apprezzando tablet e smaphone, sono convinta che lo strumento più adatto alla lettura degli e-book sia un e-reader. Ma vi sono anche altre le notizie che in questi giorni hanno colpito la mia attenzione. In primo luogo la multa di ben 450 milioni di dollari che Apple dovrà pagare per essersi resa colpevole di “concorrenza sleale” nel 2010. La casa della Mela aveva fatto cartello con cinque case editrici aumentando i prezzi degli e-book: libri digitali che erano in vendita su Amazon a 9,99 dollari venivano proposti da Apple a 14,99 dollari. Inaccettabile, e così la Corte Suprema ha respinto il ricorso e condannato la società di Cupertino. Una curiosità, la cifra sarà così distribuita: 400 milioni andranno ai consumatori, 30 serviranno per le spese legale, mentre i restanti 20 milioni saranno distribuiti alle amministrazioni degli Stati dove sono avvenuti gli aumenti dei prezzi. In questo caso i lettori che avevano acquistato sul portale Apple possono essere soddisfatti e Amazon può mettere un altro punto nel suo medagliere.
Infine tre annunci che invitano alla riflessione: in Francia la SCNF-Società nazionale delle ferrovie francesi- ha reso disponibile per i viaggiatori una app che consente di accedere a un catalogo di centomila e-book; a Pomezia la biblioteca comunale “Ugo Tognazzi” ha aderito alla piattaforma MLOL-Media Library on Line consentendo ai propri utenti di accedere e consultare i contenuti digitali senza recarsi in biblioteca e senza tener conto degli orari di apertura e di chiusura degli uffici; mentre a Londra la libreria New London ha vietato l’uso di tablet e smartphone precisando “qui si aprono solo libri”. Diverse interpretazioni della lettura e soprattutto della opportunità di offrire una scelta più ampia ai lettori.