Il tribunale civile di Firenze ha definito in primo grado l'azione di responsabilità riconoscendo all'istituto il danno patrimoniale, disponendo in più la restituzione di compensi e altre spese
L’ex direttore generale di Mps, Antonio Vigni, è stato condannato a risarcire alla banca un danno patrimoniale calcolato in circa 245 milioni di euro. La sentenza è del tribunale civile di Firenze, che ha definito in primo grado l’azione di responsabilità contro Vigni promossa dall’istituto senese con l’intervento della Fondazione Mps e riguardante l’operazione incentrata sul derivato Santorini.
L’azione era stata mossa inizialmente contro Deutsche Bank, poi uscita dal processo attraverso una transazione da 220 milioni con la stessa Banca Mps. Vigni è stato inoltre condannato a rifondere le spese e i compensi, che il tribunale ha stimato in 250mila euro a favore di Banca Mps e 100mila euro a favore della Fondazione Mps.
Vigni e l’ex presidente Giuseppe Mussari sono stati condannati in primo grado nel processo Alexandria a Siena, mentre nel filone sull’acquisto di Antonveneta a febbraio ne è stato chiesto il rinvio a giudizio. Ancora da definire l’azione di responsabilità e la richiesta di risarcimento mosse da Banca Mps nei confronti dei due banchieri sul derivato Alexandria, la cui ristrutturazione fu concordata con la banca giapponese Nomura, che a sua volta ha transato con Mps la sua posizione.