Via Nazionale ha scritto agli istituti censurando la pratica di applicare lo spread non sul tasso di interesse di riferimento, che oggi è negativo, ma partendo da zero. Un modus operandi che aumenta i loro guadagni a danno del cliente
Attenzione al tasso variabile che la banca applica sul mutuo. Perché molti istituti, nonostante oggi il tasso euribor a cui di solito sono agganciati sia sottozero, per calcolare lo “spread” concordato con il cliente partono da zero. Con il risultato che il mutuatario paga più del dovuto. Secondo Il Sole 24 Ore, la pratica è finita nel mirino della Banca d’Italia, che qualche settimana fa ha inviato agli istituti di credito una lettera in cui li ammonisce a “attenersi a uno scrupoloso rispetto della normativa di trasparenza e correttezza delle condizioni pattuite con la clientela”. Non solo: via Nazionale, che ha ricevuto molte segnalazioni in merito, avverte che le banche devono restituire quello che hanno intascato in più applicando questo trucchetto.
“Gli intermediari dovranno astenersi dall’applicare di fatto clausole di “tasso minimo” non pubblicizzate e non incluse nella pertinente documentazione di trasparenza e nella modulistica contrattuale”, ammonisce la missiva. E non potranno giustificarsi chiamando in causa il sistema informatico: “Nel caso in cui i parametri di indicizzazione assumano valore negativo, (gli intermediari, ndr) determinino correttamente il tasso di interesse applicabile a ciascun rapporto e all’ammontare degli interessi tempo per tempo dovuti”, ordina Bankitalia. Che prescrive una verifica delle “condotte finora seguite nella determinazione degli interessi finora dovuti” e intima di “provvedere alle conseguenti restituzioni” in caso di violazioni.
Il cliente che ritiene di essere stato raggirato può presentare un esposto alla Banca d’Italia e fare ricorso all’Arbitro bancario finanziario.