Il doppio binario sanzionatorio, penale e amministrativo, per condotte quali l’abuso di informazioni privilegiate sui mercati finanziari, resta funzionante e applicabile. È l’esito della decisione assunta nei giorni scorsi dalla Corte Costituzionale, che si è pronunciata su due questioni sollevate dalla Cassazione e una dal Tribunale di Bologna legata, però, a un omesso versamento Iva, dichiarando inammissibili le prime due e restituendo agli atti al giudice sulla terza per sopravvenute modifiche legislative. Le questioni poste dalla Cassazione ruotavano intorno a un interrogativo: si può essere sanzionati due volte, sul piano penale e amministrativo, per abuso di mercato? Il tema coinvolge il principio del ne bis in idem, in base al quale non si può essere giudicati due volte per la stessa azione. E la Consulta era chiamata a stabilire se questo principio, così come interpretato dalla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo, fosse applicabile anche a questo genere di condotte, che vengono ‘punite’ anche dalla Consob.
In particolare Strasburgo, nel 2014, aveva confermato la condanna nei confronti dell’Italia per il caso, relativo alla vicenda dell’equity swap Fiat. Ovvero di quella complessa operazione che, nel settembre 2005, permise agli Agnelli, con il supporto di Merrill Lynch, di restare al volante della casa automobilistica torinese. I magistrati comunitari, poi, avevano invitato Roma a far di tutto per rimuovere le “défaillances strutturali della procedura amministrativa e giudiziaria e dei controlli delle sanzioni amministrative della Consob”. E a non lasciare tutto nelle mani delle “autorità indipendenti” che “cumulano dei poteri di sanzioni e dei poteri di incriminazione con un largo potere di supervisione su un settore particolare di mercato (…), imponendo talvolta alla persona controllata/sospettata un obbligo a cooperare con i suoi propri accusatori”.
Un sistema complesso, quello messo sotto accusa dai magistrati europei, che toglie spazio ad un equo procedimento giudiziario. “La successione di tre, a volte, quattro stadi di comunicazione dei documenti scritti dalla difesa (due davanti all’autorità amministrativa, uno davanti alla Corte d’appello e eventualmente un altro davanti alla Cassazione) è una garanzia illusoria che non compensa il carattere intrinsecamente iniquo della procedura. E’ chiaro che la tentazione è stata di delegare a queste “nuove” procedure amministrative la repressione di condotte che non possono essere trattate con gli strumenti classici del diritto penale e della procedura penale – avevano concluso i giudici di Strasburgo – Tuttavia, la pressione dei mercati non può prevalere sugli obblighi internazionali di rispetto dei diritti dell’uomo che incombono sugli Stati legati dalla Convenzione”.
Sul fronte italiano, le vicende nell’ambito delle quali la Cassazione aveva rinviato gli atti alla Consulta, riguardavano la prima un procedimento che vede coinvolto un analista finanziario che ha in atto un procedimento penale, ma ha già pagato alla Consob una multa di 350mila euro; e la seconda Stefano Ricucci e le società Garlsson Real Estate, in liquidazione, e Magiste, con il caso legato alla tentata scalata a Rcs del 2005: Ricucci ha patteggiato e beneficiato dell’indulto, ma ha contestato la sanzione Consob di 5 milioni di euro.
Nel corso dell’udienza pubblica è stata più volte evocata la sentenza legata al caso Ifil-Exor e al reato di aggiotaggio. “Pensare che esistano regole che consentano di subire due volte il giudizio e la sanzione per il medesimo fatto, non è plausibile”, ha detto nell’udienza in Corte Costituzionale l’avvocato Riccardo Olivo, che rappresenta gli interessi dell’analista finanziario coinvolto nel primo procedimento. Gli avvocati di Ricucci non hanno parlato: la loro costituzione non è stata ammessa, perché giunta tardivamente. Ma avrebbero sostenuto tesi analoghe. Tesi che però la Corte non ha fatto proprie. La sentenza spiegherà meglio fino a che punto.
Ma, certo, un accoglimento avrebbe aperto uno scenario particolarmente temuto dalla Consob, visti i procedimenti ancora pendenti e la recente sentenza del Consiglio di Stato secondo cui “non vi è dubbio che la fase del procedimento sanzionatorio che si svolge davanti alla Consob presenti numerose criticità (che neanche il successivo regolamento del 2013 riesce a superare), sul piano del rispetto del c.d. fair trial“. I più noti riguardano i casi Ligresti o Monte dei Paschi, come ha sottolineato l’avvocato della Consob, Salvatore Providenti, ricordando che però i casi comuni sono molti di più: “Dal 2005 al 2015 Consob ha inflitto in quest’ambito sanzioni per 94 milioni di euro, di cui 35 per giudizi definitivi, a 176 persone”. Ci sono poi “84 milioni di confische, di cui solo 9 milioni definitivi”. La decisione della Corte va, quindi nel senso auspicato da Consob. Si vedrà se nei prossimi mesi il legislatore interverrà cambiando le disposizioni, quando dovrà recepire la revisione della direttiva Ue sul market abuse.
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Abuso di mercato, la Consulta: “Doppio binario sanzionatorio resta applicabile”
È l’esito della decisione della Corte Costituzionale, che si è pronunciata su due questioni sollevate dalla Cassazione e una dal Tribunale di Bologna in contrasto con la condanna inflitta all'Italia da Strasburgo. Soddisfazione dalla Consob
Il doppio binario sanzionatorio, penale e amministrativo, per condotte quali l’abuso di informazioni privilegiate sui mercati finanziari, resta funzionante e applicabile. È l’esito della decisione assunta nei giorni scorsi dalla Corte Costituzionale, che si è pronunciata su due questioni sollevate dalla Cassazione e una dal Tribunale di Bologna legata, però, a un omesso versamento Iva, dichiarando inammissibili le prime due e restituendo agli atti al giudice sulla terza per sopravvenute modifiche legislative. Le questioni poste dalla Cassazione ruotavano intorno a un interrogativo: si può essere sanzionati due volte, sul piano penale e amministrativo, per abuso di mercato? Il tema coinvolge il principio del ne bis in idem, in base al quale non si può essere giudicati due volte per la stessa azione. E la Consulta era chiamata a stabilire se questo principio, così come interpretato dalla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo, fosse applicabile anche a questo genere di condotte, che vengono ‘punite’ anche dalla Consob.
In particolare Strasburgo, nel 2014, aveva confermato la condanna nei confronti dell’Italia per il caso, relativo alla vicenda dell’equity swap Fiat. Ovvero di quella complessa operazione che, nel settembre 2005, permise agli Agnelli, con il supporto di Merrill Lynch, di restare al volante della casa automobilistica torinese. I magistrati comunitari, poi, avevano invitato Roma a far di tutto per rimuovere le “défaillances strutturali della procedura amministrativa e giudiziaria e dei controlli delle sanzioni amministrative della Consob”. E a non lasciare tutto nelle mani delle “autorità indipendenti” che “cumulano dei poteri di sanzioni e dei poteri di incriminazione con un largo potere di supervisione su un settore particolare di mercato (…), imponendo talvolta alla persona controllata/sospettata un obbligo a cooperare con i suoi propri accusatori”.
Un sistema complesso, quello messo sotto accusa dai magistrati europei, che toglie spazio ad un equo procedimento giudiziario. “La successione di tre, a volte, quattro stadi di comunicazione dei documenti scritti dalla difesa (due davanti all’autorità amministrativa, uno davanti alla Corte d’appello e eventualmente un altro davanti alla Cassazione) è una garanzia illusoria che non compensa il carattere intrinsecamente iniquo della procedura. E’ chiaro che la tentazione è stata di delegare a queste “nuove” procedure amministrative la repressione di condotte che non possono essere trattate con gli strumenti classici del diritto penale e della procedura penale – avevano concluso i giudici di Strasburgo – Tuttavia, la pressione dei mercati non può prevalere sugli obblighi internazionali di rispetto dei diritti dell’uomo che incombono sugli Stati legati dalla Convenzione”.
Sul fronte italiano, le vicende nell’ambito delle quali la Cassazione aveva rinviato gli atti alla Consulta, riguardavano la prima un procedimento che vede coinvolto un analista finanziario che ha in atto un procedimento penale, ma ha già pagato alla Consob una multa di 350mila euro; e la seconda Stefano Ricucci e le società Garlsson Real Estate, in liquidazione, e Magiste, con il caso legato alla tentata scalata a Rcs del 2005: Ricucci ha patteggiato e beneficiato dell’indulto, ma ha contestato la sanzione Consob di 5 milioni di euro.
Nel corso dell’udienza pubblica è stata più volte evocata la sentenza legata al caso Ifil-Exor e al reato di aggiotaggio. “Pensare che esistano regole che consentano di subire due volte il giudizio e la sanzione per il medesimo fatto, non è plausibile”, ha detto nell’udienza in Corte Costituzionale l’avvocato Riccardo Olivo, che rappresenta gli interessi dell’analista finanziario coinvolto nel primo procedimento. Gli avvocati di Ricucci non hanno parlato: la loro costituzione non è stata ammessa, perché giunta tardivamente. Ma avrebbero sostenuto tesi analoghe. Tesi che però la Corte non ha fatto proprie. La sentenza spiegherà meglio fino a che punto.
Ma, certo, un accoglimento avrebbe aperto uno scenario particolarmente temuto dalla Consob, visti i procedimenti ancora pendenti e la recente sentenza del Consiglio di Stato secondo cui “non vi è dubbio che la fase del procedimento sanzionatorio che si svolge davanti alla Consob presenti numerose criticità (che neanche il successivo regolamento del 2013 riesce a superare), sul piano del rispetto del c.d. fair trial“. I più noti riguardano i casi Ligresti o Monte dei Paschi, come ha sottolineato l’avvocato della Consob, Salvatore Providenti, ricordando che però i casi comuni sono molti di più: “Dal 2005 al 2015 Consob ha inflitto in quest’ambito sanzioni per 94 milioni di euro, di cui 35 per giudizi definitivi, a 176 persone”. Ci sono poi “84 milioni di confische, di cui solo 9 milioni definitivi”. La decisione della Corte va, quindi nel senso auspicato da Consob. Si vedrà se nei prossimi mesi il legislatore interverrà cambiando le disposizioni, quando dovrà recepire la revisione della direttiva Ue sul market abuse.
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Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Un missile lanciato dagli Houthi è caduto a Sharm el-Sheikh, nella penisola egiziana del Sinai. Lo ha riferito la radio dell'esercito israeliano, aggiungendo che l'Idf sta indagando per stabilire se il missile fosse diretto contro Israele.
Passo del Tonale, 15 mar.(Adnkronos) - Che l’aspetto competitivo fosse tornato ad essere il cuore pulsante di questa quinta edizione della Coppa delle Alpi era cosa già nota. Ai piloti il merito di aver offerto una gara esaltante, che nella tappa di oggi ha visto Alberto Aliverti e Francesco Polini, sulla loro 508 C del 1937, prendersi il primo posto in classifica scalzando i rivali Matteo Belotti e Ingrid Plebani, secondi al traguardo sulla Bugatti T 37 A del 1927. Terzi classificati Francesco e Giuseppe Di Pietra, sempre su Fiat 508 C, ma del 1938. La neve, del resto, è stata una compagna apprezzatissima di questa edizione della Coppa delle Alpi, contribuendo forse a rendere ancor più sfidante e autentica la rievocazione della gara di velocità che nel 1921 vide un gruppo di audaci piloti percorrere 2300 chilometri fra le insidie del territorio alpino, spingendo i piloti a sfoderare lo spirito audace che rappresenta la vera essenza della Freccia Rossa.
Nel pomeriggio di oggi, dalla ripartenza dopo la sosta per il pranzo a Baselga di Piné, una pioggia battente ha continuato a scendere fino all’arrivo sul Passo del Tonale, dove si è trasformata in neve. Neve che è scesa copiosa anche in occasione del primo arrivo di tappa a St. Moritz e ieri mattina, sul Passo del Fuorn. Al termine di circa 880 chilometri attraverso i confini di Italia, Svizzera e Austria, i 40 equipaggi in gara hanno finalmente tagliato il traguardo alle 17:30 di oggi pomeriggio all’ingresso della Pista Ghiaccio Val di Sole, dove hanno effettuato il tredicesimo ed ultimo Controllo Orario della manifestazione.
L’ultimo atto sportivo dell’evento è stato il giro nel circuito, all’interno del quale le vetture si sono misurate in una serie di tre Prove Cronometrate sulla neve fresca valide per il Trofeo Ponte di Legno, vinto da Francesco e Giuseppe Di Pietra. L’altro trofeo speciale, il Trofeo Città di Brescia, ovvero la sfida 1 vs 1 ad eliminazione diretta di mercoledì sera in Piazza Vittoria, era stato anch’esso vinto da Aliverti-Polini.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".