Se a caldo l’accoglienza non è stata delle migliori, il giorno dopo la presentazione della terapia d’urto della Bce i mercati europei hanno chiuso in grande spolvero. Milano è stata maglia rosa con un progresso +4,8%, trainata dai titoli bancari che sono stati oggetto di acquisti in tutto il Vecchio Continente. Molto bene anche Madrid, che ha guadagnato il 3,69%, Francoforte che ha archiviato la seduta a +3,5% e Parigi a +3,27%.
“La Bce ha dato più di quanto era previsto, anche se con una configurazione più complessa”, è il commento di Peter Chatwell, capo della strategia sui tassi di Mizuho International. “La reazione negativa (di ieri, ndr) sembra più connessa al fatto che ulteriori tagli dei tassi sono stati esclusi. Ma il mercato lo supererà”. E venerdì sembra aver messo in secondo piano le parole con cui Draghi che ha spento le aspettative di nuovi tagli in futuro, concentrandosi invece sui possibili effetti benefici delle nuove misure sul mercato del credito.
Le banche hanno quindi tratto vantaggio dalla decisione di varare nuove aste di liquidità (Tltro) a loro riservate a tassi addirittura negativi. Questi prestiti con tanto di premio a chi li riceve, secondo gli azionisti, avranno un impatto positivo di 2,4 miliardi, che controbilancerà completamente l’effetto negativo dell’ulteriore abbassamento del tasso sui depositi e del tasso principale di rifinanziamento, destinati a pesare sugli utili. Di qui l’ottima performance dei titoli del comparto, con Unicredit balzata del 9,4%, Bpm del 9,4%, Ubi Banca del 9,2%, Banco Popolare del 9,1%. Rialzi oltre gli otto punti percentuali per Mps, Mediobanca e Bper. Forti guadagni anche per Credit Suisse (+5,44%), Credit Agricole (+7,73%), Deutsche Bank (+6,02%) e le spagnole Santander (+7,15%) e BBVA (+6,19%). L’indice Stoxx Europe 600, che raccoglie 600 titoli emessi in 18 Paesi Ue, ha guadagnato il 2,58%.
Sul fronte obbligazionario, il differenziale di rendimento tra titoli di Stato italiani e tedeschi a dieci anni è calato a 105 punti per effetto della discesa del tasso sui Btp italiani, giù all’1,33% dall’1,45% di giovedì. Non solo: il Tesoro ha venduto per la prima volta Btp a tre anni con rendimento negativo, a -0,05%, a tutto vantaggio dei conti pubblici della Penisola.