A denunciare per primi la questione letteraria erano stati i deputati del Movimento 5 Stelle che un anno fa avevano fatto approvare una risoluzione: "Tra i 17 poeti e scrittori segnalati dal Miur, ancora oggi non c’è un solo nome a Sud di Roma"
“Le cose che non si sanno, non sono”. Aveva visto bene il Don Gaetano del “Todo Modo” di Leonardo Sciascia. Al ministero dell’Istruzione sembrano per nulla interessati a far conoscere ai liceali italiani i poeti del Sud. Sciascia, Elio Vittorini, il premio Nobel Salvatore Quasimodo (nella foto), Matilde Serao, Anna Maria Ortese, Gesualdo Bufalino e altri ancora continuano a restare fuori dai programmi di studio dei liceali.
A denunciare per primi la questione letteraria erano stati i deputati del Movimento 5 Stelle che un anno fa avevano fatto approvare una risoluzione, a prima firma Maria Marzana, per riportare sui banchi di scuola gli autori meridionali del ‘900, esclusi nel 2010 dalle indicazioni ministeriali grazie all’allora ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini. Un anno dopo, nulla da fare. Nemmeno Stefania Giannini è riuscita ancora a riabilitare i grandi poeti meridionali.
“Purtroppo – spiega l’onorevole Marzana – siamo costretti a rilevare che, nessuna misura effettiva sia stata ancora messa in campo. Tra i 17 poeti e scrittori segnalati dal Miur, ancora oggi non c’è un solo nome a Sud di Roma. Al ministero dell’Istruzione, che aveva reso noto di voler avviare un aggiornamento delle indicazioni nazionali tenendo conto del parere espresso da un gruppo tecnico di monitoraggio dei licei, chiediamo conto dello stato dei lavori, che dovevano giungere a compimento entro l’anno scolastico 2014/2015”. Secondo la deputata questo Governo “è doppiamente colpevole” perché non ha riproposto questi autori e perché in questi mesi non ha recepito quanto era stato approvato. La preoccupazione non è solo rivolta verso gli insegnanti ma anche verso gli editori che, secondo i deputati del Movimento, potrebbero seguire le indicazioni ancora in vigore anche se non sono prescrittive. “Sollecitiamo – continua Marzana – il recepimento della nostra risoluzione che ha impegnato il governo a ristrutturare le indicazioni nazionali, in modo da proporre un ampio numero di autori e autrici per cogliere in maniera omogenea, anche su base geografica, la ricca tradizione letteraria e artistica italiana”.
Secondo il Movimento “questa esclusione rappresenta un impoverimento per il nostro sistema scolastico e per i nostri studenti, che dovrebbero avere l’opportunità di conoscere colonne portanti della nostra cultura come Elio Vittorini, Leonardo Sciascia, Salvatore Quasimodo, Matilde Serao, Anna Maria Ortese. A quel danno barbaro fatto quando alla guida del ministero c’era la Gelmini va posto rimedio il prima possibile e, in tal senso, il ritardo nell’istituzione del tavolo tecnico non depone a favore del Miur”. Dalle interlocuzioni avute con il ministero da parte dei deputati “grillini” sembra che la commissione che avrebbe dovuto monitorare l’applicazione delle indicazioni e mettere in moto una “ristrutturazione” delle stesse sia partita in ritardo, mettendo a rischio questo processo importante per la scuola italiana.