Secondo il quotidiano Sozcu l'attentatrice è l’ex studentessa universitaria turca Seher Cagla Demir che si sarebbe unita al partito dei curdi nel 2013. L’attacco, un’auto carica di esplosivo si è schiantata contro un autobus vicino una fermata, è stato compiuto con una Bmw bianca del 1995 carica di tritolo. Polizia ha eseguito diversi arresti e perquisizioni
E’ già arrivata la reazione del governo turco dopo l’attentato di ieri ad Ankara che ha provocato 37 morti. L’aviazione turca ha compiuto la scorsa notte nuovi raid contro postazioni del Pkk curdo nelle montagne del nord Iraq di Qandil e Gara, annunciando di aver “colpito 18 obiettivi“. Che il presidente Erdogan fosse pronto a rispondere, dopo il terzo attentato in cinque mesi e questa volta con obiettivi civili, era più di una possibilità. Nell’operazione di bombardamento sono stati impegnati nove caccia F-16 e 2 F-4 2020. Nei mesi scorsi, la Turchia ha compiuto diversi raid aerei contro le roccaforti dei ribelli curdi in Iraq.
Le indagini sull’autobomba esplosa, poco dopo le 18.30 locali nell’ora di punta del traffico domenicale, hanno immediatamente seguito proprio la pista del terrorismo curdo. Secondo il quotidiano Sozcu uno dei due kamikaze, che ieri hanno compiuto l’attacco è l’ex studentessa universitaria turca Seher Cagla Demir, che si sarebbe unita al Partito dei lavoratori curdo nel 2013. La donna, 24 anni, sarebbe stata identificata attraverso le impronte digitali. Studentessa dell’università di Balikesir, nella Turchia nordoccidentale, era finita sotto processo con altre quattro compagne tra cui tre sorelle. Il processo era stato aggiornato nel dicembre scorso in attesa della sentenza. Fonti delle sicurezza riferiscono, poi, che il secondo sospetto kamikaze è un cittadino turco con legami con il Pkk.
L’attacco, un’auto carica di esplosivo si è schiantata contro un autobus vicino una fermata, è stato compiuto con una Bmw bianca del 1995 carica di tritolo. La polizia turca ha arrestato stamani diverse persone accusate di legami con il Pkk. L’operazione principale è avvenuta a Eskisehir, nel nord-ovest del Paese, dove sono state arrestati 12 sospetti, mentre altri 2 sono finiti in manette a Istanbul. Il prefetto di Eskisehir, Gungoz Azmi Tuna, ha riferito di accuse di “propaganda terroristica” e “coinvolgimento in diverse azioni”, senza però indicare un legame diretto con l’attacco di ieri. Quattro persone poi sono state arrestate a Sanliurfa, nel sudest del Paese e vicino al confine con la Siria. Gli arresti sono legati all’autobomba utilizzata per l’attentato perché, secondo quanto riferiscono le fonti, è stato accertato che il veicolo è stato acquistato in una concessionaria d’auto in città.
Tra le vittime dell’attacco c’è anche il padre del calciatore del Galatasaray e della nazionale turca Umut Bulut. Lo riportano media locali. La vittima, Kemal Bulut, stava tornando a casa dallo stadio dopo aver assistito nel pomeriggio proprio a una partita del figlio, tra Genclebirligi e Galatasaray. L’attaccante, che domani compirà 32 anni, ha ricevuto la notizia stamani mentre si stava allenando con la squadra a Istanbul.
Presidente della Corte Suprema: “Dobbiamo imparare a convivere con il terrorismo” – La Turchia deve “imparare a convivere con il terrorismo”, ha detto il capo della Corte suprema d’appello, Ismail Rustu Cirit – sfortunatamente il nostro paese deve convivere con il terrorismo, ma i responsabili, quelli che vogliono raggiungere i loro obiettivi attraverso il terrore, devono sapere che non otterranno mai il loro scopo”. Nelle scorse ore, anche un noto editorialista del quotidiano filo-governativo Yeni Safak, Abdulkadir Selvi, aveva dichiarato che “è doloroso, ma dobbiamo imparare a convivere con il terrorismo per un bel po’”. La dichiarazione ha scatenato una valanga di critiche contro Selvi sui social media.
Iraq – Peshmerga catturano foreign fighter Usa – I media statunitensi riferiscono che un combattente americano dell’Isis è stato catturato dai peshmerga curdi nel nordest dell’Iraq. La Cbs, che cita i media curdi, scrive che si tratta di un disertore dello stato islamico: Muhammad Jamal Amin è stato catturato vicino a un checkpoint a Sinjar mentre cercava di andare in Turchia. I militari hanno inizialmente pensato fosse un kamikaze, ma lui stesso ha poi detto di essere un disertore e che voleva arrendersi. Secondo i media, Amin ha combattuto per l’Isis per un paio di mesi.