Il fondo Amber in una denuncia inviata al collegio sindacale torna all’attacco sull’acquisto da parte del gruppo di Collecchio dell'americana Lag, che faceva capo all'azionista di controllo. Negli atti allegati c'è anche una mail del numero uno di Mediobanca, Alberto Nagel: "Convincere Amber sul prezzo pagato o creerà problemi"
Alcuni dei membri dimissionari del consiglio di amministrazione di Parmalat sarebbero indagati per ostacolo alla vigilanza e infedeltà patrimoniale. Nell’inchiesta penale che la Procura di Parma ha trasmesso a inizio 2016 a Roma per i nuovi reati emersi dagli accertamenti degli inquirenti figurerebbero i nomi dell’amministratore delegato Ivon Guerin e del consigliere Antonio Sala, numero uno di Lactalis Italia, che proprio nei giorni scorsi hanno rassegnato le dimissioni, facendo decadere di fatto il consiglio di amministrazione della società. A rivelare alcuni dettagli dell’indagine è il fondo Amber, che torna all’attacco su Parmalat e l’acquisizione Lag, l’operazione che ha portato il gruppo di Collecchio a comprare nel 2012 la società americana controllata da Lactalis.
I soci di minoranza del fondo Usa infatti hanno presentato una denuncia ai sensi dell’articolo 2408 al collegio sindacale di Parmalat, che è stata trasmessa per conoscenza alla Consob, e che riguarda proprio le nuove accuse al centro dell’indagine della Procura parmigiana dopo le verifiche effettuate dalla Guardia di Finanza lo scorso dicembre. Il fondo fa sapere di essere venuto a conoscenza proprio da questi atti, allegati alla denuncia insieme alle valutazioni dei consulenti della Procura su Lag, di “fatti e circostanze rilevanti, e presumibilmente neppure noti ai sindaci”. Come le accuse di infedeltà patrimoniale e ostacolo all’attività di vigilanza, che come anticipato da ilfattoquotidiano.it, pendono su alcuni esponenti ed ex membri di Parmalat. E tra loro, riferisce Amber, ci sarebbero anche Guerin e Sala, già finiti nel mirino degli inquirenti nelle prime battute dell’inchiesta parmigiana aperta nel 2012.
Amber punta di nuovo il dito sulla gestione di Parmalat da parte di Lactalis, che avrebbe causato “ingenti danni” al gruppo di Collecchio, andando unicamente a vantaggio dell’azionista di controllo francese, e ritorna anche sull’operazione Lag. Come riporta l’Ansa, nel mirino del fondo ci sono gli “svariati milioni” persi con il contratto per la gestione della liquidità affidata a Lactalis (cash pooling) e il prezzo “manifestamente eccessivo”, poi ritrattato grazie all’inchiesta della Procura di Parma, per l’acquisto di Lag.
Nella denuncia al collegio sindacale viene anche censurata “l’inerzia che caratterizza l’attuale consiglio di amministrazione che, a distanza di anni, non si è ancora attivato con iniziative concrete ed effettive al fine di ottenere un congruo ristoro dei danni patiti da Parmalat” per l’acquisto di Lag nel 2012. Senza contare, scrive sempre il fondo, riferendosi proprio a Guerin e Sala, che “alcuni soggetti che avrebbero agito a danno di Parmalat rivestono ancora posizioni apicali nella società”. I soci di minoranza continuano infatti aggiungendo che “nell’attuale consiglio di amministrazione e in alcuni ruoli apicali siedono ancora alcuni dei soggetti che – secondo quanto rappresentato dalla Guardia di Finanza – hanno fortemente voluto” le operazioni ritenute dannose per Parmalat, come l’acquisizione di Lag e il cash pooling.
Dagli atti raccolti dalle Fiamme Gialle e allegati alla denuncia di Amber emerge anche la prova dell’impegno del consigliere di Sala nel cercare di tenere alto il prezzo dell’acquisto di Lag. Dagli scambi di mail tra i dirigenti di Mediobanca, advisor di Parmalat, emerge come Sala sia “lo scoglio più duro da superare per quanto concerneva la valutazione” di Lag. L’ex responsabile francese di Piazzetta Cuccia in Francia, Marc Vincent, sottolinea che il manager “mantiene la posizione adottata sabato in termini di multipli da applicare che io credo sia molto sfidante!”. All’email risponde l’amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel, secondo cui “devono essere ragionevoli altrimenti non possiamo rilasciare la nostra fairness opinion; il membro di Amber nel consiglio deve essere convinto prima di ogni annuncio altrimenti creerà un grande problema“. Infine, in una mail all’indirizzo di Emmanuel Besnier, proprietario di Lactalis, e altri dirigenti del gruppo francese, Sala quasi si scusa per non essere riuscito a strappare una valutazione più alta per Lag: “Mi spiace ma Mediobanca non è pronta a fare meglio e anche Reboa non è alaise (favorevole, ndr) con multipli più importanti”.