Dopo Bertolaso (che ha giustificato la sua presa di posizione parlando di una difesa del leader di Fratelli d'Italia), anche l'ex premier contro l'ipotesi dell'ex ministro candidato sindaco nonostante la gravidanza. Matteo Renzi: "Certo che una mamma può fare il sindaco"
Ieri Bertolaso, oggi Berlusconi. Al centro, la presunta incompatibilità di Giorgia Meloni o, meglio, della sua maternità con il ruolo di sindaco. Una frase, quella pronunciata dall’ex capo della Protezione civile (“Deve fare la mamma”) che ha creato polemiche e veleni e su cui oggi, a distanza di 24 ore, è tornato il candidato in pectore del centrodestra alle comunali di Roma. Secondo cui la sua dichiarazione serviva a tutelare il leader di Fratelli d’Italia. Stesso, identico ragionamento fatto dal presidente di Forza Italia. Tradotto: Meloni attaccata per essere difesa. Non la pensa allo stesso modo il premier: “Certo che una mamma può fare il sindaco! Io, poi, mi auguro che il sindaco di Roma lo faccia Giachetti” è stato l’intervento di Matteo Renzi sulla questione.
“Ho parlato a Giorgia come se fosse mia moglie” ha detto Bertolaso in un’intervista al Corriere della Sera, dove ha spiegato i motivi della sua presa di posizione: “La campagna elettorale è un impegno gravoso, dalle sei del mattino a mezzanotte, bisogna andare in giro tra buche, topi, sporcizia, campi rom”. Per questo, a sentire Bertolaso, la Meloni non può fare il sindaco: una donna in gravidanza non può sottoporsi a questo tipo di stress. “Mia moglie cercherei di tutelarla, proteggerla, coccolarla, anziché mandarla in tutti i Municipi romani – ha cercato di spiegare l’ex numero uno della Protezione civile – Ho parlato in sua difesa, niente altro. Giorgia è una donna a cui voglio molto bene e che stimo. Le manderò un mazzo di rose“.
Sulla stessa linea d’onda Silvio Berlusconi, che è partito proprio dalle parole di Bertolaso per argomentare la sua tesi: “Guido ha chiarito che la sua frase era una battuta per difendere la Meloni da chi la tirava per i capelli nel suo partito – ha detto l’ex Cavaliere a Radio Anch’io Su Radio1 – Io la apprezzo da sempre. E’ chiaro a tutti però che una mamma non può dedicarsi ad un lavoro così terribile”. Dietro le parole dell’ex presidente del Consiglio, però, c’è anche un ragionamento politico molto semplice, che parte dalla Meloni per attaccare chi non vuole Bertolaso candidato unico del centrodestra alle elezioni comunali di Roma: “Ci sono persone che per egoismo che la spingono ad accettare questa situazione – ha detto Berlusconi – Fare il sindaco di Roma vuol dire stare in giro 15 ore al giorno, non credo che possa essere una scelta giusta per lei, credo che andrà tutto bene”.
Chiaro il riferimento del numero uno di Forza Italia al niet di Salvini sul nome di Bertolaso. Il segretario della Lega Nord, tuttavia, è rimasto fermo sulla sua posizione e giudicato negativamente (eufemismo) l’uscita dell’uomo scelto da Berlusconi. Una frase “fuori dal mondo” per il leader del Carroccio, secondo cui “l’Italia è piena di mamme che lavorano”. “Mi sa che Bertolaso è fermo a qualche anno fa – ha detto Salvini – Anzi, a Giorgia faccio gli auguri come mamma e candidato sindaco. Se poi vogliamo parlare seriamente di donne, si voti subito la proposta della Lega per mille nuovi asili nido. Renzi ci sta? Mi ha stancato la vecchia politica degli equilibrismi – ha aggiunto – E’ più semplice: per me è meglio Meloni, se si dovesse convincere, per me il candidato è lei”.
Ma se le dichiarazioni di Salvini possono essere anche interpretate come normali schermaglie politiche tra alleati, diverso è il peso di quanto affermato da Mariastella Gelmini, che di Foza Italia è una colonna portante. In Forza Italia, quindi, rischia di nascere un fronte interno che non è d’accordo con la posizione del leader sull’incompatibilità tra gravidanza e impegno politico e amministrativo in senso attivo. “Non si rinuncia a un figlio per il lavoro o la politica. Certo, io faccio i conti ogni giorno con i sensi di colpa. Perché devo fare i salti mortali per vedere mia figlia” ha detto l’ex ministro dell’Istruzione al Corriere della Sera, dove non ha escluso che le parole di Guido Bertolaso per Giorgia Meloni forse sono state dettate da “un atteggiamento protettivo”. “Successe anche a me – ha ricordato – Dopo la gravidanza ci fu un editoriale di Avvenire dove mi si consigliava di stare di più a casa, di pensare di più a mia figlia”.
Sul fronte opposto, invece, da registrare il pensiero di Valeria Fedeli: “L’uscita di Bertolaso non è un incidente di percorso” ha detto la vicepresidente del Senato, secondo cui le parole di Bertolaso sono “il prototipo della concezione per la quale si considera la maternità un ostacolo. Tuttavia – ha continuato l’esponente del Pd – espressioni arretrate e conservatrici non sono solo di destra. È una cosa trasversale”. “Un figlio per una donna può dare una marcia in più. Lo dico anche per esperienza personale” ha detto invece il presidente della Camera Laura Boldrini, secondo cui “Giorgia Meloni deve fare quello che vuole”. “E’ una donna adulta e non sta certo a un uomo, che non ha neppure un legame affettivo con lei, suggerirle le scelte” ha sottolineato. Sulla sostenibilità di una campagna elettorale in gravidanza la presidente della Camera ha rimarcato che “non esiste una regola, ogni donna è diversa e le reazioni cambiano”. Poi ha precisato che da parte sua non c’è nessun endorsement per Meloni: “Questo rischio non c’è. Io e Meloni abbiamo una visione molto diversa della società e della politica. Però qui è una questione di rispetto dei diritti delle donne e della loro libertà di scegliere”.