Tra i 24 arresti c'è anche Manlio Vitale, esponente del gruppo romano. Numerose le accuse a vario titolo nei confronti degli indagati, tra cui quella di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine in abitazioni, furto, ricettazione, detenzione e porto abusivo di armi da fuoco
C’è anche Manlio Vitale, detto “er Gnappa”, pezzo da novanta dell’ex banda della Magliana, tra le 24 persone arrestate dai carabinieri di Roma con l’accusa di far parte di un’associazione criminale specializzata in rapine nelle abitazioni. Per gli investigatori era proprio lui il capo della banda.
Dalle prime luci dell’alba, i carabinieri stanno eseguendo le misure cautelari e perquisizioni nelle abitazioni, disposte dal gip presso il Tribunale di Roma su richiesta della Procura. Numerose le accuse a vario titolo nei confronti degli indagati, tra cui quella di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine in abitazioni, furto, ricettazione, detenzione e porto abusivo di armi da fuoco.
Circa 200 carabinieri, con l’ausilio di unità cinofile e di un elicottero, stanno tuttora eseguendo arresti, perquisizioni e sequestri in tutta la provincia di Roma. I militari stanno anche sequestrando quattro lussuosi appartamenti e sei veicoli riconducibili a Manlio Vitale.
Ma chi è Vitale? Il suo nome è legato alla banda della Magliana e a Massimo Carminati, ex Nar e presunto capo di Mafia Capitale. Nel 2000 i due vennero indagati per il furto al caveau della filiale della Banca di Roma, all’interno del tribunale. Dove vennero rubati soldi e documenti per ricattare magistrati e avvocati. Anche nell’inchiesta sul “Mondo di Mezzo” ci sono passaggi che lo riguardano. Vitale ha avuto rapporti con Riccardo Brugia, che per gli inquirenti è il braccio destro del “Cecato”.
Ma dal passato di Vitale emergono anche rapporti pericolosi con la ‘ndrangheta. Il 18 ottobre ’75, in un’Italia dilaniata dalle bombe e dal terrorismo, si tiene un incontro tra il gotha della ‘ndrangheta di Reggio Calabria ed esponenti della banda della Magliana. Il summit si tiene al Fungo, luogo di ritrovo storico dell’estrema destra romana. Al tavolo siedono Paolo De Stefano, Peppe Piromalli, Pasquale Condello, Manlio Vitale e Gianfranco Urbani “er Pantera”, anello di congiunzione tra la malavita romana, le ‘ndrine e la mafia catanese di Nitto Santapaola. La polizia interviene e arresta tutti. Perché per gli investigatori quello è un summit mafioso di alto livello.